I CORSARI DELLE BERMUDE
§Quando il Corsaro ed i suoi due compagni salirono in coperta, la corvetta aveva già cambiato rotta per riprendere la sua corsa verso le coste
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spada tesa, sperando di spaventare il Corsaro con un affondo improvviso. La sua spada diede un suono il metallico, sprigionando qualche scintilla, e
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aprano i parasoli!! La bandiera inglese, salì, ondeggiando, fino al picco della mezzana, e mostrò al sole, la sua stoffa rossa col quadro in alto
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? - Corpo d'una bomba! - esclamò il bretone. - Lì infatti sta il pericolo. Il brav'uomo, che contava sempre sulla sua buona stella, si riprese subito ed
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§La fregata si prestava magnificamente per farsi crivellare di sorpresa, poiché offriva alle artiglierie della corvetta la sua sinistra, non avendo
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sovrastava, fece sbarcare il colonnello, poi fece salpare le àncore e spiegare le vele. Testa di Pietra, che era finalmente riuscito a far tirare la sua
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§Il bretone, il quale non pareva si preoccupasse troppo del povero tedesco, gettò in aria la sua divisa di marinaio e indossò lestamente quella del
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istante, poi la sua voce piomba più imperiosa sulla ciurma: - Due vele sottovento! Ci dànno la caccia! I piatti, in un baleno, volano in mare insieme al
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§Sir William, appena terminata la battaglia si era ritirato nella sua cabina, mettendosi a tavola insieme col colonnello Moultrie e Howard. - Alla
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amiamo le discussioni, ecco qua. Affondò una mano nella sua fusciacca rossa e ne trasse cinque dollari. - È giusto il conto? - chiese con voce un po
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mercanti che avevano osato sfidare la sua potenza. Disgraziatamente per lei, s'ingannava. Aveva dinanzi a sé un nemico altrettanto formidabile, tenace
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ben di Dio. Piccolo Flocco, credette opportuno imitarlo. Per un momento dimenticarono il loro comandante e la sua fidanzata: ma quando il mastro ebbe
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troppo lunghe. Il mastro mise una mano nella sua ampia cintura rossa, come per levarne denaro, ma mastro Taverna con un gesto lo fermò. - No, mio
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veniva meno e la sua mancanza atterriva quei tre valorosi che non avevano mai avuto paura. - Capitano, - disse il bretone con voce fioca - mi sento
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disprezzato, che non può lasciare la sua casa se non protetto da una mezza compagnia di granatieri, perché la folla minaccia di lapidarmi. Si era
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. S'ingannavano, perché dinanzi a loro, nascosta nella cala, stava la corvetta. Sir William, accortosi a tempo dei disegni dei nemici, aveva collocato la sua nave
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quarti d'altezza della finestra gotica. Assicuratosi parecchie volte della sua solidità, lanciò il rotolo nel vuoto. Il piazzale era deserto, non
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della sua pistola, respinse tre o quattro borghesi che si ostinavano a rimanere dinanzi all'Albergo delle trenta corna di bisonte, intimando loro con
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Pietra. - Che questa sera il baronetto dormirà a bordo della nave - rispose il bretone. - Eppure il forte è bene armato e la sua guarnigione
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. - Crepa, canaglia - borbottò il bretone. - Mi sei costato più d'un luigi. Si alzò a sua volta e andò a sedersi alla tavola occupata dal Corsaro e da
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, potendo ancora accedervi dalla parte della baia, se non dalla parte di terra. Testa di Pietra si orientò rapidamente, riaccese la sua pipa e si
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stupidamente, poi scosse la sua grossa testa fulva e scese in cantina. - Si può fumare, comandante? - chiese il bretone. - Fa' quello che vuoi - rispose il