I CORSARI DELLE BERMUDE
piccolo ponte di comando. Ha solamente voltato la testa ed ha fissato per qualche po' il lontano orizzonte. Trascorsero due o tre minuti, poi la voce
I CORSARI DELLE BERMUDE
§Il taverniere aveva detto la verità, il nascondiglio esisteva. Non era veramente una stanza, ma nemmeno un nicchia, e cinque o sei uomini avrebbero
I CORSARI DELLE BERMUDE
sospesa alla volta. Quindici o venti soldati, per la maggior parte assiani, dormivano profondamente. Il Corsaro, procedendo attraverso il camerine
I CORSARI DELLE BERMUDE
americane. Il vento, che accennava ad aumentare, ve la spingeva con una velocità di otto o nove nodi all'ora. L'equipaggio, era tutto in coperta e discuteva
I CORSARI DELLE BERMUDE
sempre così stretto che, se i tre uomini avessero voluto allungare un braccio per estrarre la spada o le sciabole non avrebbero potuto farlo
I CORSARI DELLE BERMUDE
più, come non avreste trovato Mary di Wentwort. - Mary! - ruggì il colonnello. - Dov'è? - È là - disse il baronetto indicando la tenda. - Largo o vi
I CORSARI DELLE BERMUDE
carnefice. - Quando il governatore mi scrive d'impiccare quello o quell'altro individuo, devo obbedire per non perdere il pane, e impicco, perché la
I CORSARI DELLE BERMUDE
attendere una occasione migliore. - Per lasciare intanto il tempo al marchese d'Halifax di costringere colle minacce o colla forza Mary di Wentwort a
I CORSARI DELLE BERMUDE
sì o no questo Medoc? Vogliamo andare a dormire. L'albergatore salì precipitosamente la scala, tutto affannato, e depose sulla tavola mezza dozzina
I CORSARI DELLE BERMUDE
. Non siamo soldati! Il sottufficiale fece un gesto d'impazienza, poi riprese con voce imperiosa, che non ammetteva replica: - Bombe o non bombe, dovete
I CORSARI DELLE BERMUDE
cercarla io: non fare un passo innanzi, o sparo. Il tedesco, rispettoso della consegna, si sedette su un cumulo di terra, mentre il bretone entrava nella
I CORSARI DELLE BERMUDE
la pipa. - Volete venire con noi? - domandò. - Qui non corro alcun pericolo, quindi posso aspettare il vostro ritorno. Testa di Pietra e Piccolo o
I CORSARI DELLE BERMUDE
§Testa di Pietra ricaricò la pipa con molta flemma. dopo d'aver battuto più di venti volte l'acciarino, tirò due o tre boccate di fumo, poi cominciò
I CORSARI DELLE BERMUDE
falegnami. - Ehi, camerata, - gli disse Testa di Pietra abbordandolo risolutamente. - Sapresti dirmi o, meglio, sapresti scovarmi un certo Wolf
I CORSARI DELLE BERMUDE
brande più o meno sgangherate. - Per il borgo di Batz! Con che lusso trattano gli esecutori di giustizia! - esclamò Testa di Pietra. - Da questa
I CORSARI DELLE BERMUDE
non esitò. Aveva preso la decisione di ritirarsi a New York o all'isola d'Halifax. Mandati a chiamare i notabili della città, espose loro la gravità
I CORSARI DELLE BERMUDE
gli orchi dell'oceano? - Io? - esclamò la cameriera. - Mai, signore. Non sono mai stata moglie d'un pescatore o d'un marinaio. - Male, male, miss
I CORSARI DELLE BERMUDE
àncore! Dobbiamo essere vicini alla cala; vero colonnello. - Ancora cinque o seicento metri - rispose l'americano. - Tornate a issare i due fanali
I CORSARI DELLE BERMUDE
distanza. - Chi vive? - gridò una voce. - Inglesi - rispose prontamente sir William col portavoce. - Poggiate verso la gettata per la verifica o vi
I CORSARI DELLE BERMUDE
salsicciotto e bevi un altro bicchiere di vino. - Vi fosse pirra ... - Oh niente pirra! La marina beve sempre Bordeaux o del gin. - Gin! Pono, pono
I CORSARI DELLE BERMUDE
giovani erano belle o brutte. Il Corsaro aveva puntato il cannocchiale sulla prima nave, la quale veleggiava lentamente a circa cento gomene, tentando di
Accademia della crusca
