I CORSARI DELLE BERMUDE
§La squadra inglese, sorpresa dalla rapidità dell'attacco, non aveva avuto il tempo di radunarsi per accorrere in aiuto del forte Johnson, essendo
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§Il marchese, mandò un urlò di rabbia e retrocesse rapidamente. Sir William aveva intanto impugnato la spada. - Mi avete teso un agguato? - chiese il
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§Nessuno turbò il loro sonno, ma appena balzati dalle brande, al mattino, furono sorpresi nell'udire parecchi colpi di cannone. Testa di Pietra aveva
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, racchiuso in un accappatoio di percalle azzurro guarnito con pizzi di Bruxelles. Aveva i capelli biondi, dai riflessi dell'oro, le labbra piccolissime
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§Le stelle scomparivano alla luce del sole che stava per sorgere. Il vento aveva disperso i vapori che si erano addensati prima del tramonto, sicché
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ancorate presso la riva, vi si erano gettati dentro, rifiutando di misurarsi con un nemico che aveva sì valenti bersaglieri. Gli ufficiali si erano
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§Quando il Corsaro ed i suoi due compagni salirono in coperta, la corvetta aveva già cambiato rotta per riprendere la sua corsa verso le coste
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larghi da regalarne anche ai gatti. Si va, sir William? Il baronetto, invece di rispondere, aveva prontamente spento l'occhio di bue. - Buona notte
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lasciarsi portare al cimitero. Aveva appena terminato di parlare, quando sulla riviera della Mistica balenarono quattro lampi, seguiti da altrettante
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la fregata aveva cominciato a far tuonare i suoi pezzi. I ridotti e i bastioni della città non tardarono ad imitare le navi. - Ecco un magnifico
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§La stanza assegnata ai tre signori di Boston, come li aveva chiamati ironicamente il timoniere sembrava un magazzino, tanto era ingombra di sacchi
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poco bene. Se fossi in te, andrei a chiedere consiglio ad un oculista. - Me l'aveva detto anche mio padre. - E non l'hai obbedito: male, male. Si devono
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comparve un uomo di bassa statura, molto largo di spalle. Aveva il viso quasi interamente coperto da una foltissima barba rossa e teneva in mano una
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mercanti che avevano osato sfidare la sua potenza. Disgraziatamente per lei, s'ingannava. Aveva dinanzi a sé un nemico altrettanto formidabile, tenace
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palo. che reggeva una lanterna, un soldato era sbucato ed aveva puntato il fucile armato di baionetta, gridando: - Chi passa? Alt! Il Corsaro si era
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non aveva lasciato il cortile. - Quanta fame! Si sta meglio sulle nostri navi. Girò intorno uno sguardo e vide Wolf, ma senza gamella. - Dunque
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albergo. Sir William si era alzato ed aveva gettato sulla tavola una sterlina fiammante, dicendo: - Non occorre che ci dia il resto. Terrai la stanza
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rabbia. - Proprio questa notte! - esclamò. - Ah. maledetti! Aveva gettato al suolo la giacca e si era fermato dinanzi ad una miniatura che rappresentava
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§Il taverniere aveva detto la verità, il nascondiglio esisteva. Non era veramente una stanza, ma nemmeno un nicchia, e cinque o sei uomini avrebbero
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sangue e senza vita. Una palla l'aveva nettamente decapitato. Tornò precipitosamente verso la porta della casamatta per paura di subire la medesima sorte
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, cogli occhi azzurri e la barba ed i capelli biondo fulvi. Invece di portare la bianca parrucca, aveva i capelli sciolti sulle spalle, leggermente
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compagni dirigendosi verso la torre. Aveva scorto il suo soldato, che fumava un grosso sigaro, pagato certamente coi due dollari regalatigli. - Bravo