Giacomo l'idealista
Enrichetta."Don Lorenzo moriva sulle prime pagine di quel suo gran "Discorso preliminare", che probabilmente non avrebbe mai avute le ultime, anche
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, di cui il suo spirito aveva bisogno per andare avanti. Le scosse eran state troppe e troppo forti, perché il suo intero organismo, per quanto robusto
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alla continuazione d'un inquieto, interminabile sogno. Quello sforzo che la sua coscienza aveva fatto la notte fatale per afferrare la realtà del suo
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Elisi, don Lorenzo, che alla tavola soleva cercare volentieri le piccole compiacenze del senso, non avrebbe potuto ritrovare il suo appetito fresco per
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accessorie, con un sentimento ignoto al senso comune, verso una Idea, che metteva finalmente nel suo spirito la pace dell'uomo vittorioso. Nella
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" quell'estro, ustre, dava al suo orecchio un certo suono di banda campestre, che urtava la tromba d'Eustachio. Si sarebbe potuto girare la locuzione e
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confonde colla spensieratezza. Alta, bruna, asciutta, dal suo viso magro, tutto profilo, e piú ancora dagli occhi di falco spirava una tale noncuranza
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continuare nell'azienda delle Fornaci, che, a parer suo, potrebbero avere un grande avvenire, quando si rinnovassero i metodi di produzione e ci fosse una
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Dal giorno del suo arrivo a Buttinigo eran passati quindici giorni, senza che Celestina ricevesse notizie di Giacomo, e cominciava a pensare ch'egli
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ossa, firmò e buttò via la penna con un atto di ribrezzo. Il sacrificio era fatto! Per riscattare la sua dignità, per salvare e sostenere il suo ideale
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della libertà, non solo, ma che l'aristocrazia intelligente, piú che all'ombra del baldacchino, doveva prendere il suo posto all'ombra di questa
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riscaldare alla stufa, stava scrivendo nel suo studio a Cremona alla luce d'una lucerna, che faceva lume a una giornata nebbiosa, piovigginosa, triste come la
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Giacomo, dopo aver messo un po' di pace in casa e un po' d'ordine negli affari, aveva da qualche tempo ripigliata la correzione del suo libro sull
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tovagliolo della cena. La Lisa, sempre un po' aspra e angolosa nelle sue brusche sollecitudini di massaia, in quattro movimenti, bruschi come il suo
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inerzia i vari aspetti del paesaggio, uscii sulla loggetta, che alla luce del dí perdeva molto del suo bello fantastico, e andai a bussare all'uscio
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complicati incisi del suo "Discorso preliminare", sia che parlasse con quei di casa o coi pochi amici che venivano a fargli passare la sera. In mezzo ai
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e lasciare che questa ne parlasse a suo marito. Per un segreto, che essa avrebbe voluto seppellire cento braccia sotto la terra, eran già troppo
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all'idea dello sterminato numero di ciottoloni che l'Adda trascina nel suo corso, più adatti per lapidarei guastamestieri che non per celebrare le virtuose
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molle e rigogliosa, che si attacca e si stende sopra un vecchio muro cadente, nel suo abbandono e nella sua incapacità si sentí appoggiata a questa
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sottintesi profondi, pieni di una malizia sopraffina, che gli facevano fare gli occhietti piccoli e aprire le larghe narici di quel suo naso ben piantato
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- Il dottore seguita a dire che tu devi mangiare e tener da conto le forze - ripeteva la rnamma Santina nel metter davanti al suo convalescente un
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consacrata alla spiegazione del catechismo. La lezione di Giacomo non era segnata nella gratella, ma aveva luogo quando la contessa poteva disporre del suo
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. "Cristina è una vita parlante" soleva dire suo zio, monsignor di San Zeno, parlando di lei. Credente fervida e sincera, non immiseriva la sua fede in
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disprezzato per qualche tempo il suo simile con Schopenhauer in causa di un pignoratario che gli aveva sequestrato il tabarro, a poco a poco, non ancora
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suo risentimento bisbetico si azzuffava col presentimento pauroso di qualche nuova disgrazia. - Non ci manca che questa - cominciò a brontolare dentro
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pensieri della sera prima e della notte mal dormita si affollarono nel suo capo in un miscuglio confuso, che fece un breve intoppo alla sua fermezza. Un velo
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mettergli accanto sur un tavolino tutte le carte stampate e manoscritte, che formavano il materiale del suo libro. - Non aver troppa fretta di metter le mani
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sapeva vedere nell'aria scura, avvisato e condotto dall'abbaiare dei cani, che si svegliavano irritati al sonar del suo passo rotto e pesante, gli
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DONNA FULVIA DI BRENO A GIACINTO Milano, 15 dicembre. Dunque siamo sulla buona strada. Monsignore non ha perduto il suo tempo e forse la patria è
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dal togliersi le forcine dai capelli, che sciolse interamente e spremette colle mani, fissando con un sorriso di tenerezza il suo Giacomo. A un
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tirarla troppo, si rompe anche la corda del pozzo, espose con naturale bonomia tutte le ragioni, per le quali, a parer suo, non si doveva respingere la mano
Accademia della crusca
