Giacomo l'idealista
le sue parole nei brevi giorni che, assalito nuovamente dal suo male, stette indeciso tra la vita e la morte. - Si precipita! - aveva cominciato a dire
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verità, potrei mandarlo in pace con poca fatica" ripensò Giacomo, giocando colla penna sulle parole stampate, alle quali avrebbe voluto aggiungere una
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madre amorosa e riconoscente". E per dimostrarle che la sua compassione non era fatta di sole parole, le regalò e le mise al collo una preziosa
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lettera piena di lagrime, che cominci colle parole: "umilmente prostrato a' suoi piedi ." e finisca colla promessa che gli fai di piangere tutta la
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. Coll'animo pieno di parole giunse al cancello che trovò aperto. Entrò nel grande giardino, tutto vestito di neve, sotto i bianchi rami, che si
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come un vecchio telaio, lasciando cadere un tal diluvio di parole che i due uomini non ci sentirono piú. Stordí l'ubbriacone, gli innaspò la vista con
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all'ultima volta che l'aveva vista e alle ultime parole dette da lei, gli sonò nel cuore un discorso assai triste, come se Celestina fosse persuasa per la
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- Guarda, fa piano; è Celestina . La Lisa alzò le mani, aprí la bocca e rimase senza fiato, immobile, senza poter trovare tra cento parole, quella
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, mescolarono le loro lagrime, si strinsero cuore su cuore, per finir di soffrire tutto quel male, che non aveva piú parole, che non comprendevano piú
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"Foglie cadenti". Una finiva con queste parole: "Come ti chiami, o fiorellino, che dalla candida e sterile neve sbocci, portando il saluto della terra
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poche parole far capire alla signora lo scopo e l'importanza del suo mandato, si affrettò di soggiungere: - Signora contessa, vengo a nome di Monsignor
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, baciarla sugli occhi, bagnarle il viso di lagrime, supplicarla con parole umili e piccine, sussurrate nelle orecchie, perché non avesse a gridar
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metà di settembre) ricevette una letterina di Cristina con queste parole: "Ho bisogno del tuo consiglio e del tuo aiuto per una tremenda disgrazia, che
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questo signor Argante? - C'è che ha conosciuta una ragazza - disse il conte, scivolando sulle parole. - Cioè? - fece il vescovo, corrugando le grosse
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d'allora la forza della sua aristocrazia morale, erano corse amare parole e qualche cosa di più solido. Un giorno don Giacinto, vedendo di non poter
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magra faceva per contenersi umilmente davanti al letto del malato e per dare alle sue parole un senso di mansuetudine, i gomiti le uscivano acuti e
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trabocchetti di ogni sorta per sopraffare i poveri. Non l'aveva forse la contessa intronata di parole e di promesse per metterla nelle mani di queste
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