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che pareva la sostenessero a stento. Un manovale, riconosciutolo, gli aveva detto, ammiccando al vestito: - Oggi sembri uno sposino! E Cuddu si era
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Parecchi giorni dopo, nell'ospedale di Messina, Cuddu non riusciva ancora a raccapezzarsi. Si sentiva impacciato nei movimenti, come se lo avessero
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Una mattina Cuddu era andato, al solito, da compare Sidoro; e, non avendolo trovato in casa, si era diretto verso la merceria che quegli aveva nella
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Ormai a Ràbbato lo sapevano tutti: se si voleva un espresso che portasse una lettera e riportasse sùbito la risposta, bisognava mandare Gambalesta
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Cuddu non si era addormentato sùbito su lo strame accanto a Pino; eppure gli sembrava di sognare di trovarsi colà, mentre fuori scrosciava la pioggia
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Cuddu l'aveva passata liscia; e da due giorni non si moveva di casa. Per occuparlo la mamma gli faceva riempire, al solito, i rocchetti dell'ordito
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guardare i tre ragazzi che si giocavano alle piastrelle alcuni bottoni di osso bianchi e neri. Ma egli avea la testa a tutt'altro. - I carrettieri di
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sarebbe rimasto lontano, si sarebbe nascosto, si sarebbe buttato per terra turandosi gli orecchi per non sentire il botto delle schioppettate
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Erano partiti prima della mezzanotte, col lume di luna. Andavano serrati, in silenzio, quasi temessero qualche brutto incontro. Si sentiva ancora il
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altri, in una via larga e lunga di Catania. Ma qui niente tetti sfondati, niente pareti sconquassate, come a Palermo, e niente camicie rosse. Si udiva
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! - Quattro persone che venivano incontro al disgraziato gli si erano parate davanti e lo avevano arrestato, mettendoselo in mezzo per difenderlo da
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plaudente che si era riversata per le vie con le coccarde tricolori al petto gridando: Viva l' Italia! Viva Garibaldi! E le signore che sventolavano
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, quant'acqua!... Si era seduto su un ciglione, spalancando gli occhi, non saziandosi di guardare, meravigliato di non scorgere l'altra riva. Si
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sarto dovessero tagliargli le gambe. Intanto, per contentare momentaneamente la mamma, a don Pietro disse di sì. - Verrai domattina, di buon'ora
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mi tengono fasciato così stretto stretto?... Mamma! Mamma! Sentiva parlare attorno al suo letto. Una signora diceva: - Si è battuto come un leoncino
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Si era seduto sur un masso, guardando attorno, stupìto di trovarsi in quel posto che gli pareva lontano miglia e miglia da casa sua, e dove egli era
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masso all'altro di quelli che ingombravano il breve spazio tra la roccia e il ruscello, quel ragazzo gli si era avvicinato squadrandolo da capo a piedi
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quattro o cinque, cangiavano direzione da destra a sinistra, da sinistra a destra, con larghe cavità nei lati, che si scorgevano meglio di mano in mano
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da mangiare. Poi scesero al ruscello, chiapparono due ranocchi, si divertirono a vederli saltellare, li rituffarono nell'acqua cercarono nidi tra le
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si ficcano nella tana - egli spiegò a Cuddu, che si era tirato da parte, temendo che l'animale potesse sfuggir di mano al cacciatore. - Non morde
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dettegli poco innanzi, si era sentito stringere il cuore. Distratto dalla novità dello spettacolo, aveva dimenticato facilmente la sua scappata e la
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il cacciatore. - Ma io sono più malizioso di loro. E rimase così immobile, quasi un'ora. Sem- brava che i piccioni si fossero passata la voce. Cuddu
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prima del vecchio. Cuddu era partito zufolando, con cert'aria d'importanza; e lungo lo stradone si ripeteva le parole di compare Sidoro: - Sei tu quello
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, spalancata su la facciata grigiastra tutta inondata di sole. Gli uomini andavano e venivano per la spianata portando fasci di legna dentro; si udiva, a
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al collo e alle spalle; e si riscaldava andando via lesto lesto, senza voltarsi addietro, prendendo di tratto in tratto la rincorsa, pestando coi piedi
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ti colgo!... Cuddu riferì l'incontro a compare Sidoro. - Avevo paura che mi frugasse - soggiunse. - Birraccio!... Ne hai per poco! - si era lasciato
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figli, o non andava lui stesso? Si trattava certamente di cose gravi, chi sa di che pasticci, se aveva paura dei birri, che, infine, facevano male
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tutti brizzolati di neve. I tre birri portavano i fucili a bandoliera, ma col calcio in su perché la neve non penetrasse nelle canne. Cuddu si era
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- Chi ruba sarà fucilato... Chi ferisce o ammazza sarà fucilato... - Morte ai birri! - si sentì gridare da un angolo della piazza. - Morte a nessuno
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un gelato... A Grilli, da massaio Renda, a portare il pane al bovaro... Diceva quattro passi, e si trattava di miglia per l'Albero bianco e per
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delle lettere! La poveretta tremava, pensando che compare Sidoro si era servito di suo figlio per la rivoluzione. E siccome quella vecchia aveva detto
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Spianata, quasi facessero il verso a quei militi della guardia nazionale che si movevano impacciati ed erano la disperazione dell' istruttore. Compare
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, con le masserizie ammonticchiate in un canto della via. Un formicolìo di persone atterrite che gesticolavano, gridavano, si sbandavano... E scoppi di
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o zoppicanti per qualche ferita a una gamba. Si accostò timidamente a un giovanotto, seduto sur uno scalino, che si allacciava le scarpe sdrucite
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- poi disse al giovanotto che gliel'aveva presentato. - Sì, generale - rispose il giovanotto. Il generale fece a Cuddu una carezza e passò oltre
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