Galateo morale
sigari o in mezz'oncia di tabacco. Io credo nullameno che senza offendere le prerogative della libertà, farebbe saggia opera quel Governo il quale
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La chiesa è casa di coloro che credono, che sperano, che pregano: non si conviene dunque là entro ogni parola, ogni atto che valgono a turbare quel
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l'anima talvolta di coloro che ridono e cantano e danzano in sulla scena. Udite quel che avvenne, non è gran tempo, in una rappresentazione del Barbiere di
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Non raccontare in pubblico i tuoi affari parlando coll'amico, con quel tuono formidabile di voce che potrebbe soltanto convenire all'aperta campagna
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mezzo a tutto quel singhiozzare e tempestare della gente ha tutto l'agio di partirsene per l'altro mondo. Che se per una combinazione fortunata, o
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!) segnato sulla loro cartella. Ma è più schifoso ancora quel raccomandarsi che essi fanno alla Madonna ed ai Santi per ottenere una vincita al lotto
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sempre il ruzzo di quel maledetto vizio: essi con quella regola alla mano sono certi e certissimi che è tanto probabile di diventar ricchi giuocando
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, che ponendo i loro sforzi, le loro sostanze, i loro ingegni, talora la vita a risolvere quel fecondo problema del render istrutta, morigerata
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essere stati ottimi operai per diventare buoni padroni; e che «il mestiere che avvilisce più l'uomo è quel di non averne nessuno; che quanto vale l'uomo
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Quanta alle passioni, esse vi vengono dinanzi con quel loro volto seducente a tentarvi, quando uscite dall'officina, avviati verso casa vostra. «To
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si sentono alcuni dominare nell'introdurvisi; non riflettono costoro che là entro, checché ne sia, si fan gli affari di quel pubblico di cui essi fan
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I subalterni fra loro devono mantenere quel dicevole riserbo che è proprio di persone civilmente educate, e non mai trascorrere a quelle scurrilità
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sul prezzo e sulla durata delle lezioni, senza quel delicato riserbo che valga a dimostrare come essi tengano l'opera sua in maggior concetto che non
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- Il mentore del pratico. Ha pur da venire quel giorno, nel quale Jenner sarà côté più alto di Napoleone I! D'Azeglio - I miei ricordi. Il mio buon
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fasci di carta bollata, tutto quel ronzìo di diverse lingue e orribili favelle, quello stridere di penne (tum ferri rigor, etc.) che van scivolando
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nel portamento che conviensi alla maestà del luogo a delle persone. La giustizia, a quel modo che si vede dipinta, cioè colle bilancie in bilico e
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non esiste in nessun luogo, né pel bene, né pel male; e quel che si dice delle virtù e delle colpe, dicasi pure dei pregi e dei difetti degli uomini
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presunzione. Il ridevole scetticismo è chiamato acutezza di giudizio che vede le difficoltà celate al volgo; quel suo scrivere a brani è l'effetto
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invidia fra letterati e fra artisti può strascinare ai più orribili eccessi. È noto il fatto di quel pittor veneziano che uccise il confidente amico
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, come turpe è tutto quanto è contrario a giustizia». Laonde questo decoro non è menomamente a confondersi con quel pazzo rispetto umano che c'induce a
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scerpelloni che ingemmano il fondo di alcuni giornali che pur vengono detti seri e profondi; come noto parimenti quello strazio del decoro, quel disprezzo
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Filadelfia. «Io preservava, scrive quel grand'uomo nella Vita, il mio giornale dalla satira e da ogni personale ingiuria; ogniqualvolta ero invitato a
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che, a ragione o a torto, li ritengono in conto di nemici dell'umano progresso e delle liberali istituzioni, quel malumore che si suppone derivare dal
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proverbio che mette in bocca ai sacri oratori una critica maligna: fate quel ch'io dico, non quel ch'io faccio, giacché non credo che possa tornar
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ferro agli sforzi del medico, e per le quali è reso così arduo quel graduale miglioramento igienico ed intellettuale onde viene ad acquistare così
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Il prete decade da quel concetto di venerazione che gli assegna il suo sublime carattere quando si fa cortigiano e adulatore, quando mette al
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rispondersi: e deve trar fuori quel poco che sente dal suo cuore, dove ha delle nicchie che egli stesso ignora, della profondità che egli non ha mai
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d'ogni loro palpito, vuolsi un genio pietoso e sagace che indovini quel che non ha nome nella coscienza, né espressione nella lingua». Queste ed altre
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. Se a loro manca purtroppo — di chi la colpa? — quel sentimento squisito del bello che dà l'educazione, l'istruzione, il contatto coi ceti superiori
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Pensando a cui somiglia. Cui fu donato in copia Doni con volto amico Con quel tacer pudico. Che accetto il don ti fa. MANZONI — La Pentecoste. Qual è
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aspetto desolato han quelle stanze! com'e tristo quel focolare dove le fiamme dell'affetto non brillarono che pochi istanti, lasciando nelle scarse ceneri
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arrossire, dandogli così ad intendere con quel muto linguaggio che quel suo modo di parlare vi muove a schifo e vergogna.
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dirtela: le ballerine d'oggidì non son più quelle di una volta! le mi sembrano così impacciate, così stupide, Dio mio! con quel loro sorriso che non
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vestire provocante, colle sue procaci movenze giovani o non giovani a varcare i limiti della decenza, a mancare a quel riserbo di parole e di modi che
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, ecc.; onde ogni invitato sia sicuro di trovar sollecitamente le sue robe nell'uscire e, quel che più monta, non rovinate; ed è ad usarsi grande
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tutto un fremito vi invade, voi palpitate, voi gemete colla voce, col suono dell'artista che per voi allora scompare, come scompare quel mondo
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quel modo, ricorrono finalmente allo spedale, a malincuore però e con tristi presagi nell'anima. Queste cattive disposizioni morali fan si che né i
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ciò che lo concerne; ma di quel genere di corrispondenza soltanto che si usa in società fra parenti, amici ed altre persone per dovere di civiltà, di
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e colla pala, v'entrino pure come il cavolo a merenda». Non bisogna per altro nemmeno adottare quel laconismo ridicolo che significa pretensione
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anime loro quel pio e cortese sentire che non permette né lo scherzo indecoroso, né il cinico linguaggio allorché si aggira il discorso sui nostri morti
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, la voce, l'esempio del padre suo, il sorriso, le carezze, le lacrime d'una madre; alla moglie cui par di udire ogni ora nella deserta stanza quel
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alcun che di bene, perde esso stesso il sentimento di quel decoro, che vede mettersi in non cale da coloro che hanno la missione di emendarlo
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pareti di marmo, sembrino irridere col loro fasto alla lapide modesta della virtù povera, dell'innocenza sacrificata? Che importa quel contrasto? la
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quel fuggi fuggi che ha luogo per l'ordinario dalla casa in cui ha cessato di vivere uno stretto parente, un tenero amico, quel repentino abbandono a
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di quel tale, che levato di sesta dalla domanda del figlio, il quale pregavalo a volergli spiegare che mai fossero quei milioni di astri che
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sui figliuoli non si distrugge mai; come non vien mai meno, per volgere di anni, quel sentimento di figliale gratitudine che è il più dolce compenso
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fratello riottoso, pigro e maligno. Si esplorino studiosamente i caratteri dei figli e si adoperi con ciascuno di essi con quel metodo di educazione che
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predilezioni rado è che vengano giustificate dalla condotta e dalla riuscita dei figliuoli; quel ch'e certo poi, generano antipatìe tra fratelli, invidie
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qualche suo ufficio in Torino. «Ah il nostro Silvio non è venuto a Torino per veder noi...!» «Io mi rimproverava - scriveva quel pio uomo — di non
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ma oneste fatiche, e degli scarsi ma sicuri guadagni: molti sono che maledicono le seduzioni di quel Nume che per essere stato detto di ogni industria
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