Galateo morale
Se io vi dicessi che è un mancare alla civiltà il tagliare con forbici, con temperino o macchiare con acidi, con olii ed altre materie gli abiti
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E io non so capire, parlando delle stampe oscene, come certi industriali abbiano il triste ardire di sfidare così apertamente la decenza e il buon
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permettano, signorine mie, che io lo dica loro, esse si emancipano perfettamente dal sesso gentile.
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questa passione, allorché diventa esagerata e tende a parodiare gli affetti che scambiansi fra esseri ragionevoli, allora io direi a questi poveri
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Io vorrei che il popolo col suo naturale buon senso facesse a se medesimo questo ragionamento: se al giuoco del lotto il Governo non ci trovasse il
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la stessa mercanzia. Io domando, compro e pago; e per soprammercato ringrazio, e dò, prima di uscire, il buon giorno a tutti; un riverisco asciutto è
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Ma, dirà taluno di questi operai deboli al ragionamento e privi di energia, di volontà propria: «Io non faccio in fin dei conti che quello che fanno
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Ora avrei a dire qualche cosa degli scioperi. Ma io trovo in un libro, non è da gran tempo pubblicato, così belle, così saggie considerazioni su
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Mi direte che io cito volentieri le autorità della medicina. I medici, signori miei, son coloro appunto, diciamolo a lode loro, che più s'interessano
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come con qualunque altro non furono mai le doti per cui andassero celebrati i grandi uomini, e io voglio a quelli che si dicono liberi..... d'ogni
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, abusasse villanamente della sua posizione per usarvi dei soprusi, per instancarvi dal far capo a lui per le vostre bisogna? - Allora io vi direi di
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un pezzo nel suo scaffale: io lo sollecitava a dar loro corso ed egli rideva! e intanto gli interessati strepitavano, e mi accusavano d'inerzia, di
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a Firenze, da una mano all'altra per dare un'evacuo alla mia irritazione; insomma, io aveva l'aria né più né meno di un suddito, anzi peggio d'un
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sempre, così egli scrive nel capitolo VIII delle Prigioni, molta inclinazione per i fanciulli e l'ufficio di educatore mi parve sublime. Io adempiva simile
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, possano la passione o l'ira di partito o la prevenzione e l'astio contro l'imputato. Trattisi pure del più esecrando malfattore, io non cesserò meno
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amico Scipione Giordano pubblicava, or son quatt'anni, un aureo libriccino col titolo di Breviario ad uso dei sanitari d'Italia. Io sarei tentato di
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Ma giustizia per tutti. Io vi ho ragionato della falsa civiltà che si usa alle Corti. Ma non è a dire con questo che anche in simili luoghi non possa
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bisogna in questo mondo. Ed io ho l'onor di conoscere, per esempio, un bravo medico d'un paese poco distante dalla città che io abito il quale da anni ed
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delle piccole città, ed aspirano sempre a trasportare la loro abilità nei grandi centri dove avvi maggior occasione di lucro e di gloria. Io non
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, applicandomi con costanza, a farmi una certa clientela, l'andar confuso nelle bocche dei tanti con la folla dei cavalieri! Io stesso che ti parlo, dovetti
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legislatori stabilite. Io non credo che si possano tanto di leggieri incontrare fra i legali degli esseri così sordidi, così disonesti, così ingordi da
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Io non entro mai, dicevami un amico, senza un po' di trepidazione nell'ufficio di un legale. Tutte quelle teste chinate sulle produzioni, tutti quei
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Ho già, detto e torno a ripetere che io nutro per gli avvocati, pei causidici la massima considerazione, onde io credo che mi sia lecito, in grazia
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artisti han diffusamente ragionato gli autori meglio conosciuti; onde io non ho che a limitarmi a qualche considerazione che metta in rilievo l'importanza
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di sublime ingegno gli stentati aborti del suo malato cervello. Per costoro io vorrei piuttosto adottato un certo progetto di legge immaginato da non
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A questi scrittori che vanno in così soave maniera evangelizzando i popoli su pei giornali e pei romanzi, io direi colla buon'anima del Giusti
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circostanze della vita. Quando mai lo studio della bellezza, della decenza, della virtù insomma potè dirsi inutile ed inopportuno? Io credo di entrare nelle
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, per così dire, un valore in obbligazioni al sangue versato, ai dolori sofferti per formar questa patria, che pur dicono di amar tanto, io direi a
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Filadelfia. «Io preservava, scrive quel grand'uomo nella Vita, il mio giornale dalla satira e da ogni personale ingiuria; ogniqualvolta ero invitato a
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dolcezza che gli avvincevano i cuori e soggiogavano le più ostinate nature. Se io parlassi a sacerdoti torinesi, non istarei a ricorrere ad altri paesi
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le strette del bisogno? Nel comporre questo libriccino io sono partito, come già dissi, dal concetto della moralità, che io credo la sola ispiratrice
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mettere le mani su quelle successioni, e dire — questo danaro prodotto dal lavoro fu fraudolentemente sottratto da un uomo che non lavorava; io lo
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' suoi Ricordi il modo con cui veniva praticata la carità in casa sua. Io amo le parole di questi grandi uomini che parlano alla buona il linguaggio del
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e che ne dice lei? non dico io vero? e altrettali frasi per crescere in altri la fidanza a quanto essi vanno sciorinando. Tutti questi ed altri simili
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Nemmeno — e questo io raccomando particolarmente ai giovani in cui prevale l'andazzo di sfoggiare un'esagerazione di miscredenza che dia loro il
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immorale e pregiudizievole alla salute. Del resto ciascuno la pensi come vuole; in quanto a me son di men difficile contentatura; quando io vedo le vispe
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, tutto in misura di decenza, un vero fantoccio, parola d'onore! Domando io se un povero diavolo che non ha alcun delitto sulla coscienza, dev'essere
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Come vedete, io non parlo che dei balli di famiglia. La danza, è necessario dirlo? dev'essere decente; e quindi sono assolutamente da proscriversi in
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carbonico, che va ad ingrossar le correnti già formidabili di gas avvelenato che esalano gli anelanti danzatori. Ho veduto io stesso più d'una volta le
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piaccio assai di questo divertimento e penso con desiderio a quei tempi in cui essi erano molto più frequenti. Io credo infatti che non si possa passare
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Io mi reco soventi ai concerti che han luogo in teatro od altri pubblici luoghi, per opera di rinomati artisti. Ebbene! dopo ascoltate, con religiosa
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della immaginazione, degli affetti gentili, delle generose aspirazioni. E questa è la musica dell'anima. Da ciò io verrei a dare un consiglio a quei
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mondo i figli non avete ancora soddisfatto al debito di padri e di madri: né io so come potreste pretendere da loro riconoscenza, quando, per incuria
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nemmeno la loro presenza a chi vi guarda e vi sente dolervi, io vi compiango dal fondo del cuore, perché non sarete nemmeno compatiti. Sentite le parole
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La civiltà, coi morti! Voi vedete che cosa io intenda per questa parola applicata ad esseri che non sono più fuorché nelle nostre memorie e nei
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che fanno parte del corteo io le credo così scempie e così villane cose come l'insultare agli stessi morti; e penso sia dovere in tali casi di ogni
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doveroso omaggio di reverenza e di affetto, nelle loro anime un eco di dolore. Anche nel chiudere questo mio povero lavoro io mi stringerò alla
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sono insolenti e villani). «Io deploro — scrive lo Stuart Mill — che i nostri usi sociali e il nostro Galateo non ci permettano di far questo buon
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queste lezioni di civiltà che davano alla loro famiglia gli ottimi genitori. Eccone un piccolo saggio: «A tavola sì lei (la sorella Metilde) come io
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meno trattato, massime in questi ultimi tempi, del Galateo? Io, per mia parte, sarei impacciato a citarvi più di un centinaio di scrittori su tale
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