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schioppettate i convogli o mettono ostacoli sulle rotaie affinché i viaggiatori si scavezzino il collo; ovvero di coloro che tagliano i filari degli
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, sarebbe un tanto di guadagnato per l'igiene della vista. «È certo, scriveva Franklin a proposito dell'istituzione degli spazzini pubblici in Filadelfia, è
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nostri paesi i tempii non sono tenuti con guari maggiore decenza degli altri luoghi pubblici, e quasi tutti si fanno un dovere cospargere il terreno
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memorie degli estinti. È una cosa che muove a ribrezzo l'udir quei ruggiti, quel guaire a un tanto l'ora che suonano come uno scherno alla mestizia degli
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padronissimi di recarvi tardi al teatro, ma non già di sturbare col vostro arrivo l'attenzione degli spettatori, disputandovi con essi per aver posto in
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bisogno gli uni degli altri. Penetriamoci di quella verità e saremo più giusti gli uni verso gli altri e comprenderemo che tutto quanto s'ha a fare tra
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inerzia, al disordine di colui che ne è vittima. Vi furono degli onestissimi ed abilissimi negozianti che dovettero soccombere in grazia della
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personale degli operai: giacché tale mancanza è cagione che i medesimi vengano tra loro e coi loro padroni a scortesie, a ingiurie, a contese; indi le
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viene alimentata della buona condotta e docilità degli uni, dalla equità e moderazione degli altri, allora dite pure che in quel paese l'industria è
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frutti delicati e soavi della civiltà, della temperanza, dell'istruzione troverà insipido e intollerabile il consorzio degli zotici, degli oziosi
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tutte le agonie delle umiliazioni e degli strazi: scomparsi gli ornamenti preziosi, la gaia veste del dì festivo, tutte le memorie più care di
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opifizi a un dato numero di lavoratori anche a costo dover contrarre prestiti onerosi e di aggravare la posizione degli altri cittadini, non saprei il
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rendersi insopportabili». Né il disprezzo delle convenienze è indizio di umiltà e moderazione. Diogene, cinico, era il più superbo degli uomini. E ad
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, gente che non ha altro in mira fuorché l'utile proprio e non si adonta, menomamente, pur di arrivare al suo scopo, degli sfregi portati al suo decoro, né
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maestro del suo discepolo vien raramente smentito dagli anni; l'elenco degli ignavi, degli scapestrati, di coloro insomma che, nei ginnasii, nei licei, e
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gl'interessi degli uomini nelle loro scambievoli relazioni sociali. SCLOPIS - Dell'autorità giudiziaria. Non abbia sdegni
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insomma, a qualcuno degli alti ceti sociali per essere civile e cortese? Son veramente i cortigiani, son propriamente coloro che vantano maggiore copia
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coloro che si assumono il compito di interpretarle e di difenderle degli sprezzatori e dei nemici di quelle case appunto per cui esse vennero dai
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Vi sono degli avvocatini di fresco pelo che si fermano disputando a ogni osso di formica e affollano un torrente di parole da affogare tutta quanta
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dei tribunali e degli studi sia così letale da uccidere ogni sensibilità, da soffocare ogni palpito di amor proprio, ogni dignità negli animi di coloro
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nomea di potenza e di sapere. Insomma l'eloquenza è un'arte sommamente civile che non si prevale, per ottenere la vittoria, degli strepiti, degli urli
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Il legale vive, pur troppo, degli altrui guai, degli altrui litigi, come il medico ha la propria esistenza fondata sulle altrui disgrazie, sulle
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Prati. egli, con mesto sorriso, gli va narrando dei dolori del Tasso, delle sventure di Camoens, degli spasimi di Leopardi: questi, ei dice loro
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non esiste in nessun luogo, né pel bene, né pel male; e quel che si dice delle virtù e delle colpe, dicasi pure dei pregi e dei difetti degli uomini
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DANTE. E la cosa avviene, come in ogni altra categoria, anche in quella degli artisti e dei letterati. Avvene pur troppo alcuno in mezzo a loro che
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Altro non men grave difetto nella classe dei letterati e degli artisti si è quello di far dello spirito a tutto pasto. Raramente questa manovra di
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quella degli altri. L'arte e più ancora le lettere allora ponno dirsi venali, quando per ismodata cupidigia di ricchezze e di onori s'impegna il
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cangi d'opinione coll'accrescersi degli anni e il maturarsi dell'ingegno. Ma bisogna che in tali mutazioni di partito non apparisca, nemmeno per
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ceto di persone, vo' dire l'urbanità, la gentilezza. La massima parte degli urti che avvengono fra le autorità ecclesiastiche e laiche, fra i sacerdoti
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mai a distogliere dalla mente degli uditori il pensiero degli sforzi che ei deve aver fatto per giungere ad imitare con esattezza le pose, l'accento
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che serve a togliere le noie delle fredde cerimonie, ad evitare l'ipocrisia degli augurii menzogneri. Non parliamo, come già dicemmo, delle visite per
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All'entrata degli alloggi e nelle passate vi hanno apposite stuoie per pulirsi i calzari; siete pregati di servirvene onde non insudiciare i
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segreti fini degli altrui discorsi. In presenza di costoro oguno è obbligato a star circospetto e per così dire sulle difese. «Il ricambio degli affetti e
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Non imitare, parlando, le urla degli animali, né stralunar gli occhi, né dirugginire i denti, né agitar le braccia a mo' di spiritato onde crescer
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diritto di schierarsi fra le legioni degli spiriti forti — vuolsi nelle conversazioni famigliari attentare alla fede, alla serenità delle anime, abbuiare
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pompa di cognizioni superiori. È un mettere ad una prova crudele la pazienza e la cortesia degli uditori. Lo sfoggiare una sconfinata erudizione, il
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non ignorate che le chiacchere degli imbecilli e dei maligni trovano sempre degli orecchi pronti ad accogliere le loro goffaggini e le loro calunnie.
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ingiurie! Di cento duelli, novanta hanno origine dal giuoco. Sì, il giuoco ha questa triste prerogativa di mutare in peggio la natura degli uomini, di
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della immaginazione, degli affetti gentili, delle generose aspirazioni. E questa è la musica dell'anima. Da ciò io verrei a dare un consiglio a quei
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hanno, come altrove ho detto, la musica nell'anima. Che volete? vi sono quaggiù degli esseri cosifatti a cui tutto ciò che si rivolge al sentimento, e
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, degli amici, i messaggi dei servitori. Nella sala vicina a quella cui giace il sofferente, non rare volte nella sua camera istessa è un brulichìo
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«E ben comincia, osserva il Tommaseo, dalle ceneri degli avi, perché dai sepolcri fiorisce la vita delle memorie che adornando ogni casa, proteggono
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il capo al passaggio di un feretro; basta per ciò essere soltanto civile. È poi malissimo scelta l'occasione degli accompagnamenti funebri per
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conferita dall'universale consenso degli Italiani, il nome di loro concittadino». NICCOLO' TOMMASEO! questo ammirato scrittore, questo cittadino immacolato
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G. MARENCO. Il padre insomma non vede talvolta nelle sue creature fuorché degli esseri ragionevoli; la madre aspira, a farne inoltre degli esseri
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da uomini maturi, in cui il sangue è da gran pezza sbollito sotto il freddo degli anni e delle cure, è indizio di scarso ingegno, di piccolo cuore.
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pericoli, alle lotte della vita reale. I racconti, gli esempi si traggano dalla vita ordinaria degli uomini industri, operosi ed onesti, come dei
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Nord, che ci stanno molto innanzi per civiltà, la custodia dei viali, dei giardini, degli edifizi pubblici, dei monumenti è pressoché esclusivamente
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Alcuni proprietari allogano i portinai al quinto piano o sulle soffitte con grave incomodo degli inquilini e di coloro che vanno in volta per
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La pulizia degli anditi, delle scale pare sia l'ultimo pensiero di alcuni proprietari; per cui si è obbligati a camminar nella sozzura e
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