Galateo ad uso dei giovietti
significare: maniera di vivere degli abitanti di una città fra di loro. Ma, senza stillarci il cervello a sofisticare sulla maggiore o minor giustezza e
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d'una persona così a precipizio e solo degli atti esterni non è metodo sicuro nè plausibile, e mi sta fisso in mente il prima frons decipit multos (il
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tenere in esercizio il corpo. All'incontro i giuochi delle carte, della dama, degli scacchi ci obbligano a stare seduti lunga pezza e fors' anco a
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Al ballo. Sia da parte delle donne che degli uomini, una festa da ballo richiede non solo quelle consuetudini di urbanità e di civiltà che sono
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interesse, quando le orecchie, gli occhi, gli animi degli spettatori sono rivolti alla scena e nell'uditorio non s'ode un zitto, ecco uno scroscio
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lungo. Lascio stare le eccentricità dell' americana Bloomer, la quale or fa qualche anno, proponeva che le donne avessero a vestire alla foggia degli
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si ripiglia la stessa evoluzione. Io non sono per certo di quelli che consigliano alla gioventù una puerile e pedissequa imitazione degli stranieri
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degli atti di urbanità e di pulitezza: ma se, conservando intatto il nostro decoro e rifuggendo pur sempre dalla menzogna e dalla vile adulazione, noi
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, l'esercizio, l'accomunarsi degli interessi e delle relazioni tra le varie parti d' Italia devono condurre indubitatamente a codesto risultato. Vi sono molti
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ospiti che li tengono nel novero dei loro amici, incontrandoli per via, si tolgono subito di bocca la pipa e la porgono loro. È certo che i più degli
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Nè troppo nè troppo poco. Prima di chiudere queste generali osservazioni per toccare degli insegnamenti speciali del galateo, stimo opportuno
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breve come la nostra. A suggello delle fatte osservazioni e degli ammonimenti che vi ho rivolto, citerò una bella e morale sentenza del Petrarca
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virtù per conservare e rinforzare i capegli, pomate che vi faranno restar calvi nel fiore degli anni, e, come il non plus ultra dell' arte odontalgica
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trascuranza, a ricorrere al chirurgo per farsi estirpare anche i rimastigli. Ed ecco perduto uno degli ornamenti principali della persona. Nè alcuno vorrà
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dei vostri abbigliamenti. Questa non è l' occupazione seria che degli spiriti fatui e vani. Vestite secondo la vostra condizione, e schivate sopratutto
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o, meglio, una sprezzante noncuranza per quanto risguarda la mondezza della persona, la decenza degli abiti, della calzatura, in una parola di tutto
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liberarsene al più presto, perchè col tempo diventa un' abitudine assai malagevole a sradicarsi, e voi commetterete l' atto villano al cospetto degli
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dolci e rinfreschi, sempre a loro capriccio, senza mai domandare in proposito il parere degli altri. E che dire di quegli incivili che si piantano
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una consuetudine, una seconda natura, gli renderà facile il negare la propria volontà e piegarsi a quella degli altri, giacchè nella sociale convivenza
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minore vivacità, secondo il carattere degli individui, se negate ad un uomo o mettete in dubbio le qualità inerenti e necessarie alla professione o
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degli anni si fa beone, e diventa per lui un'abitudine quel turpe vizio dell' ubbriachezza, in cui l'uomo affoga la facoltà sublime che lo distingue
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mettono, per così dire, in comune serve all' istruzione di tutti, e quindi ciascuno si avvantaggia dei lumi e degli studii degli altri. Quando accenno
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