GIACINTA
La mattina che la signora Villa e le Maiocchi, mamma e figlia, eran venute in casa Marulli per vedere il corredo arrivato da Milano e da Vienna
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La signora Ernesta Villa era andata dalla Marulli a un'ora insolita, verso le undici di mattina: - Devo parlarti a quattr'occhi. La signora Teresa
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buono, affettuoso? Mostravasi freddo, quasi indifferente? Era lo stesso per lei. - Mi pare che tu non stia bene - le disse una sera la signora Villa
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signora Villa, sul tappeto, sui mobili, su le pareti, sui cristalli, su le doppie tende, bianche e grigie, che moderavano il luminoso sorriso di
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il ricevitore Rossi coll'ingegnere Villa per la solita partita a scacchi. Andrea li aveva salutati con un cenno del capo, rimanendo in disparte, senza
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esercitato un fascino piú potente. - Come faceva per rendersi bella a quel modo, per ringiovanirsi cosí? La signora Villa la pregava, ridendo, di
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tutta rotta, fiaccata ... Non so. Cosí, provo un po' di sollievo. - Invece t'impoltronisci, ti sfibri - le disse un giorno la signora Villa. - Che male
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con l'ordinaria folla serale che vuol godersi la domenica. Poco discosto dalla Banca nazionale, Andrea riconobbe l'ingegnere Villa, la sua signora e
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? - domandò la Villa vedendole fare una piccola scossa. - Sí - rispose la signora Teresa. - È morto a Parigi quel mio parente ... E le porse il foglio. - Oh
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bambina sotto le coperte, lo impicciava. Venne ad aiutarlo Elisa Gessi, sopraggiunta in quel punto con la sua mamma e la signora Villa. Queste intanto
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cosí. - Chi lo ha detto? - Il Marulli. Se ne lagnava col Villa: quella benedetta figliuola aveva certi capricci! ... Si avviarono tutti e tre. Andrea
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. - Ha voluto farsi un ritratto vivente! - gli aveva detto la signora Villa con intenzione maligna. E nessuno gli aveva piú potuto levare dal capo che non
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lui! Aveva voluto fare di sua testa! Anche la signora Teresa si mostrava abbattuta. - Sfido io! - disse Ratti al Villa in un orecchio. - La Banca era
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! ... La signora Villa gliel'aveva detto con quella smanceria di voce e di atteggiamento bambinesco ch'ella soleva affettare per far piú colpo. - Sí
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l'ingegner Villa, di guardarsi in cagnesco con le finestre illuminate. Andrea si sentiva come in casa propria, aggirandosi a testa alta fra tutta
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ragionasse fitto fitto colla signora Villa, senza neppure badare ai continui dinieghi di questa. Poco dopo, Giacinta diceva al capitano: - Gerace ci mangia
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alla signora Villa che andava via facendosi accompagnare dal Merli e dal Porati, si era avvicinata al Ranzelli già sul punto di prendere commiato
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, linguaccia! Ma, in verità, quella linguaccia non le dispiaceva, cosí malamente ella soffriva tutte le amiche di sua madre. - Però, la signora Villa
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l'ingegner Villa, che pareva un gigante in mezzo ad essi, ragionavano a bassa voce in un canto, preoccupati; e certamente non della neve che cadeva
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visite. - Maligno! La Penci malignava, alla sua volta, con la signora Villa quando il Mochi andò di là, dall'ammalata. - Che assiduità quel Mochi! - Un