GIACINTA
d'una bambina, ella non sapesse che farsene. Ma nel provarsi ad allattarla, cacciò un piccolo grido di gioia repressa: - Dio! ... È tutta lui! E smise
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, esausta di forze. - Se potessi non amarlo piú! Se una mattina mi svegliassi col cuore rassegnato o indifferente! - Ma dunque lei crede di amarlo ancora
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- rispose dopo aver guardato l'orologio. La partenza, una fuga, era stata risoluta la notte avanti, dopo una grossa vincita fatta lassú, nel mezzanino della
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Fatto una cinquantina di passi, Andrea s'era guardato attorno, per assicurarsi d'essere proprio libero. Una rapida reazione accadeva in lui
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Il dispaccio telegrafico era arrivato di sera, mentre il salotto della signora Marulli era ancora pieno di gente. - ... Una cattiva notizia
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... Ahimè! Tutti gli usci rimanevano chiusi, e la casa si schiacciava sotto una tristezza enorme, che non sarebbe finita mai piú! - Mai piú! Oh
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Andrea, che non l'aveva piú vista da una settimana, la fermò una sera in mezzo all'uscio del salotto, dove si era appostato per attenderla. - È
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gamba ancora accavalciata sull'altra, cercando, cogli occhi socchiusi, con le mani incrociate dietro il capo, una plausibile spiegazione: - Proprio per me
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- Non può essere! - rispose la Marulli, passato il primo stordimento. - Eccola - disse Mochi, cavando da una tasca del soprabito la lettera d'Andrea
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tepore, che sembrava tenessero in deliziosa sonnolenza anche gli oggetti inanimati, arrivava, da la via, la stridula voce d'un organino suonante una
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rimaste sinistramente chiuse e quel portone che opponeva alla loro impazienza la sua dura faccia di legno. - Una manata di ladri! - Bisognerebbe impiccarli
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Per la signora Marulli fu un gran colpo. Stette piú di una settimana a divorarsi internamente con una improvvisa tenerezza materna che aveva
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, dopo che il commendatore, per evitare un processo, era scappato in America, in nome di una persona che voleva rimanere sconosciuta. Vedendola perder in
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il tamburo con le dita sulla spalliera d'una sedia. - È stato cinque anni in America - disse il dottor Balbi al vecchio collega seduto accanto a lui
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passaggio. - Gerace - ella gli disse - che trista cera avete oggi! - Ho dormito poco, ed ho una tale accapacciatura! Però queste scuse, pronunziate con
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' di fianco e le trecce nere disciolte sul bianco del guanciale, Giacinta dormiva ancora, respirando lievemente. - Ha dovuto passare una cattiva nottata
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camera sorrideva, soffusa da quella soavità rosea penetrante dai larghi cristalli della finestra; e il cuore di lei sorrideva, egualmente, per una rosea
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farle una aperta dichiarazione di amore, una sera per commoverla le aveva detto: - Ah! ... Lei mi farà ammattire! E Giacinta, tagliando corto: - Ci
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stata una causa ... intendo ... immediata. Qualche forte dispiacere ... Veda. - Ma, nulla! - rispose la signora Teresa. - Col carattere di quella
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corpo verso sua madre, strizzando gli occhi e le labbra, tra curiosa e diffidente. - Tu non sei piú una bambina - prese a dire la signora Marulli
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, speranze agonizzanti - tutta, continuava a ripassarle dinanzi agli occhi, rapidamente, come una visione, come un terribile sogno ... Un sogno che finiva
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sconcerto prorompente di tratto in tratto. Passava la mattina mutando posto da una poltrona all'altra, con una grande stanchezza nelle ossa, senza
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pare una pertica con su una tuba e un vestito per far paura agli uccelli? - Zitta! Ora sorrideva appena alle bizzarrie di Marietta. Lottava dentro di sé
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innamorata andasse a finire? ... Non era impossibile; s'era visto tante volte! ... Che ne sarebbe di lui, rimasto cosí, in mezzo a una strada, senza
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mattina fino a notte inoltrata, il salotto sembra una succursale della Banca del primo piano. - Quella mamma, Signore! Azioni, dividendi, cartelle, bilanci
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l'uno nell'altro, preoccupati della rivincita. Mentre la baronessa Sturini era riuscita a raggranellare appena una dozzina di vecchie carcasse e pochi
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abbandono - sí, sí, stupidissimo! - s'era lasciato sfuggire una mezza confidenza - neppure - delle parole vaghe, degli accenni lontani ... Basta! Gessi
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Questa volta la tranquillità di Giacinta durò appena una quindicina di giorni. Ella tentava di confortarsi. - Il dolore ci lascia un'incancellabile
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, con una mossa di rimprovero: - Ebbene? - Tu mi sfuggi - le disse. - C'è qualcosa che non vuoi dirmi. - Nulla. - Sí, c'è qualcosa: te lo leggo negli
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ingombro di matassine di lana di diversi colori, Giacinta lavorava a una piccola tappezzeria, girando sul pugno il filondente, tirando la corta
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a intendere sua madre? - Bellissimo! Elegantissimo! Una magnificenza! E la signora Villa faceva passare in mano dell'Elisa o della sua mamma, i
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a dama. - Perde, è vero? - Vinco invece. - Il babbo, troppo indulgente, la fa vincere a posta. - Vinco per valore. Ho vinto anche lei. - Una sola
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Da una settimana, per espiazione, come un po' superstiziosamente se l'era imposto, ella passava un paio d'ore al giorno in camera del conte, da solo
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Un giorno era venuta Camilla per una visita. Vedendola entrare rinfagottata in quel modo, con lo scialle spocchioso, con le dita piene di anelli e
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diceva una briosa stramberia, il di lei riso argentino partiva il primo pel salotto, come un razzo che desse il segnale. Il suo bel corpo di giovane donna
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. - Però se n'era compensata - malignava la gente. Sembrava una donna seria, tranquilla, assennata, dignitosa, senz'affettazione, sinceramente cordiale
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. - Capitano, - gli disse - questa sera avete un'aria ... una cert'aria! ... Non saprei ... E intanto lo guardava negli occhi, come per strappargli un
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Oramai ella viveva alla giornata, aspettandosi da un momento all'altro una catastrofe. Quale? Non avrebbe saputo dirlo; ma l'ansia, la prostrazione
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una partita a tressette; poi uscí nell'andito. - Vuol nulla, signor Gerace? Non aveva riconosciuto il giovane del suo barbiere mascherato a quel modo
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centinaia di lire. Andrea mancava di rado; un'aura di fortuna lo favoriva, dopo una disdetta di parecchi mesi. Quella sera però non si sentiva in vena
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del Mochi? - Una consegna in piena regola, al municipio e in chiesa! - Se fosse vero ... Oh quel Mochi! - Va'! Non c'è fumo senza fuoco. - Ecco il
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... - Al solito, gli scrupoli! - esclamò Giacinta con una piccola mossa di dispetto. - È una scommessa; me lo dica, mi faccia questo piacere. Dopo se
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! Grazie tante! - Sí, per certe comodità, non voglio contraddirvi, c'è un progresso. Ma non è da far confronti. Questa qui la chiamiamo una palazzina? Un
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dieci alle dodici, contava i passi di chi andava e veniva nel salotto della sua mamma, ridotto, ora piú che mai, una succursale della Banca agricola
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! ... Non mi ha detto mai nulla. Marietta si stringeva nelle spalle, incredula che una cosí pazza risoluzione potesse durare. - Povera signorina! ... A
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il signor Paolo. - Oh, passerà! Un po' di nervi ... Ne avrò forse per una settimana. Passerà. - Appunto il giorno delle nozze! Il conte non sapeva
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stato meno arrendevole, anche cattivo, sarebbe stata piú tranquilla. Ma una sera il conte era tornato a casa con la faccia insolitamente rannuvolata