GIACINTA
; rapita da quella voce soave d'amore che le cantava internamente, quasi voce infantile del suo Andrea, ch'ella ascoltava con serene compiacenze di amante
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! Il suo sacrificio non l'era mai parso tanto terribile, quanto ora ch'ella doveva ineluttabilmente compirlo. E perdeva la testa. Avrebbe voluto
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stanza rimasto in ombra le si popolava di allucinazioni, come se il suo intelletto acquistasse in quei momenti la felicità della seconda vista. ... Eran
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stesso? Se lo domandava quel giorno con un senso di terrore, risalendo lentamente il corso del suo passato, quasi guardandosi attorno per evitare
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consolarsene. Mentre Giacinta, seduta accanto al suo babbo e tenendolo per una mano, guardava attraverso i cristalli il cielo bianchiccio, da nevischio
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; trattenerlo fermo, col valido polso d'una volta, anche a dispetto di lui; fargli sentire nuovamente la saldezza del suo carattere, la prepotenza del suo
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l'amarezza d'un rimorso. Quando suo marito cercò di Beppe, gli rispose soltanto: - L'ho mandato via; mangiava il pane a tradimento. - Lo predicavo da un pezzo
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calmatosi l'accesso, ricadeva sfinita sulla seggiola. - Non è nulla - le diceva Andrea per confortarla. - La malattia fa il suo corso regolare. Non è nulla
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Per due giorni, Giacinta tenne il broncio alla delicata creaturina che vagiva a piè del suo letto. Quella bambina le aveva bruscamente distrutti
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giovani? Qui c'entra di mezzo il puntiglio di campanile. Una città è una persona; ha il suo amor proprio anche essa. Questa preferenza per un forestiero
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- Dorme, - disse Marietta affacciandosi all'uscio. La signora Teresa, suo marito e il conte Giulio si guardarono in faccia per consultarsi. A un
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persistere nel proponimento di consacrarvi al suo santo servizio. Egli saprà disporre ogni cosa come meglio crederà conveniente alla sua giustizia e alla sua
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per riaprire il calice ed inondar l'aria di profumi. Il suo cuore, compresso violentemente per tant'anni, voleva sfogarsi! La sua giovinezza
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voluttuoso, in quel suo torpore che somigliava alle sonnolenze snervanti di certe tiepide giornate di autunno. Quando Andrea o qualche amica veniva a
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importuna. In casa propria regnava lei: vi avrebbe ricevuto chi le pareva e piaceva; non doveva rendere conto a nessuno. La inaugurazione del suo
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rispondere alle affettuose strette della mano di lei: - Il suo stomaco indebolito rifiutava i liquori, assolutamente! Non avrebbe piú ritentato. Ed ecco
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agguerrita e piú forte. Se non che ora, di tanto in tanto, la sincerità del suo carattere si ribellava, sordamente, contro l'equivoca situazione
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diceva una briosa stramberia, il di lei riso argentino partiva il primo pel salotto, come un razzo che desse il segnale. Il suo bel corpo di giovane donna
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accadere. Meglio prima che poi; avrò meno guai ... Ma lasciamo questi discorsi. E il suo miracolo, il famoso miracolo delle carte da giuoco che
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fra le coppie che ballavano confusamente, abbandonata al suo ballerino che, guidandola, le domandava: - Si sente stanca? - No, punto. E giravano
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leggendo fino a notte inoltrata. Invece il suo povero cuore non aveva piú forze! - Ah, Gesú! Gesú! ... I suoi occhi non si erano fissati mai con tanta
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a solo. Quella mattina, tornando da una visita a Elisa Gessi che aveva partorito il suo primo figlio, Giacinta era entrata distrattamente dal marito
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di nuovo? - domandò Porati, alzando il suo faccione apoplettico, rimescolando le carte. Mochi ripeté la risposta d'Andrea. - Non è carina? - Perfetta
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difilato da suo padre e cominciò a parlargli sotto voce. Il signor Ottavio scrollava la testa, passandosi il fazzoletto sulle labbra asciutte, rianimandosi
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con qualcosa di spregevole, di ributtante, dove la sua coscienza, la sua volontà fossero intervenute deliberatamente! ... Quel suo miserabile cuore
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cantuccio suo proprio! piccoli tacchi, come per mettersi subito in diretta relazione con quel nido grazioso e allegro, ch'ella avrebbe ideato tal
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sfogo. Quel carattere allegro le piaceva, forse pel contrasto col suo. E nelle giornate in cui la Marietta doveva stirare, Giacinta, preso in mano un
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cuore non può corrispondere al suo; deve restare un cuor chiuso. - A questa età? - Oh, l'età non conta nulla! Si può essere vecchi anche a diciott'anni
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poltroncina accosto. - Dobbiamo un po' ragionare insieme. Insospettita di quell'aria benevola, di quella dolcezza di voce, Giacinta si volse con tutto il suo
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tutto ingombro di gingilli, e ne prendeva ora uno ora un altro in mano, e li riponeva, li cambiava di posto, con gli occhi aggrottati, mordendosi al suo
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sguardo: - Ho forse torto? Ho forse torto? Quei dissapori tra l'Ernesta e il suo amante interessavano poco Giacinta; ma, per convenienza, mostrava
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Andrea, chinato per accendere a un tizzo la sigaretta. Giacinta ripose nel cestino il suo lavoro e si alzò da sedere. - La bambina? - Dorme, signora
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col suo solito intercalare. - Il cervello è fortemente commosso; il sistema nervoso in uno stato di esaltazione incredibile ... Veda ... Dev'esserci
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, un buon ragazzo? Giacinta scrollava tristamente il capo. - O il signor Porati, che almeno deve avere i quattrini a staia con quell'usuraio del suo
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narrazione. Una settimana dopo la disgrazia del suo povero babbo, trovata nel taschino della veste la boccettina che il dottore le aveva affidato per
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aveva saputo frenarsi! Scoppiava col suo segreto in corpo? ... E per sfogarsi contro di qualcuno, sbatteva rabbiosamente la mazzettina sui cespugli e i
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. Allora, chinatasi per scostare lo sgabello e nascondendo con quel pretesto il suo imbarazzo: - Ebbene - disse - l'uomo del mio cuore potrà, forse
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una partita a tressette; poi uscí nell'andito. - Vuol nulla, signor Gerace? Non aveva riconosciuto il giovane del suo barbiere mascherato a quel modo
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Giacinta. Ella lo trascinava con sé, come una preda, senza sapere precisamente perché lo trascinasse via. - Doveva essere suo, fino all'ultimo momento! E
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altri discorrevano appunto di lei e del suo matrimonio. - Dev'essere una violenza della sua mamma! - sosteneva il Porati. Mochi diceva di no, scrollando
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c'era altri che lui per rallegrare la brigata! Infatti ridevano tutti. Giacinta, in piedi, a braccio della Gina che aveva ceduto il suo posto alla
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da un altro signore che chiamava cugino. - Muta cugino quasi ogni anno! - diceva la balia, sorniona, a quell'altro sornione di suo marito. Dopo la