GIACINTA
libera qualche giorno di piú ... Poi ... chi sa? Chi sa? ...
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sentimento ch'essa si era sforzata di far tacere, domandandosi atterrita: E poi? ... e poi? - Povero giovane! ... Non si stancava dunque? E trovossi
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Da quella sera in poi la tristezza di Giacinta si era quasi raddoppiata. - S'ammalerà di nuovo - le diceva Marietta. E tentava di svagarla
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... - Insomma, che cosa vuoi dirmi? - interruppe Giacinta spazientita. - Voglio dirti - e lasciava cadere le parole lentamente - che da ora in poi tu devi
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pari, al prezzo di tutta sé stessa. - E poi? ... E poi? ... Oh, sí, il suo cuore era anch'esso cambiato! Restava, tuttavia incredula, per riflettere
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sentite? - replicò il conte. Giacinta stette un momento senza rispondere, cogli occhi chiusi. - Non molto bene - poi disse. - Faremo chiamare il dottore
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ventaglino per sviargli la mano. Appena il capitano fu andato via, Giacinta fece un piccolo giro attorno, con aria di annoiata; poi, sedutasi al
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fosse trattato di un segreto. - Buona, sí, ma disgraziata! - egli concludeva. - Dote, poca o punta. Poi ... Capisci? ... Un pregiudizio; ne convengo
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le bruciava il sangue. Passando davanti la camera del conte, si fermò un istante; poi spinse l'uscio. Battista, che trovavasi troppo familiarmente
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le coperte, Giacinta singhiozzava, convulsa. - Si calmi, signorina, si calmi! - ripeteva Marietta intanto che strizzava il limone in un bicchiere. Poi
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vuol cosí poco! Poi era venuta la volta del Gessi. - Per lei, signorina, per lei sarei capace di ... di ... Non trovava la parola, diventato rosso in
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Giacinta lo spinsero fuori. Aspettò che fosse sera, e scese le scale lentamente, esitando; poi, si mise a camminare in fretta, tra la folla
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mostrare piú contegno. Ella era contegnosissima, indispettita contro quel parente che aveva preferito Giacinta. - Perché poi? Non trovava una spiegazione; e
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gesticolava, e le si chinava quasi sull'orecchio per dare piú efficacia a certe parole: poi rizzava il capo e la guardava fissa, interrogandola anche con lo
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su. Giacinta le accostò, trepidamente, il bicchiere alle labbra; poi, intinta nell'acqua la punta d'un fazzoletto, le bagnava la fronte e le tempie
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fiato, guardando con terrore, strizzandosi forte le mani, quasi avesse potuto a quel modo, arrestare l'accesso: - Oh! Dio! ... Oh! Dio! Poi, tosto
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fresca che invadeva la camera: poi corse all'armadietto d'ebano. - Dev'essere qui - mormorava, rovistando i cassetti. - Deve essere qui. Frugava
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del Savani. Credeva di riconoscere ciascun arrivato, dal passo, e ne diceva il nome. Poi, ecco la sfilata di quelli che andavano via. Poi, ecco il
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una partita a tressette; poi uscí nell'andito. - Vuol nulla, signor Gerace? Non aveva riconosciuto il giovane del suo barbiere mascherato a quel modo
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? ... Come stridevano, con la loro tinta rossastra, fra il verde degli alberi! E poi ... che vita in casa! ... Col via vai di tanta gente dalla
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appoggiava la testa. Giacinta arrestavasi un momentino, quasi soffocata, poi riprendeva a parlare. E tutta la sua vita - dolori, illusioni, disinganni
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... Ecco: aveva riaperto gli occhi; non ne restava piú nulla! Erano arrivati, uno dopo l'altro, Ernesto Porati, l'avvocato Ratti e il cavalier Mochi; poi
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stessa fredda intonazione dalla parte di lei, con la identica risatina sciocca dalla parte di lui. Poi, ogni volta, pareva che la sua mamma venisse
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strinse tutta e chiuse gli occhi. Poi, al contatto di quelle mani dalla pelle liscia e fredda, al fiato caldo che le alitò sulla faccia, tentò subito di
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accadere. Meglio prima che poi; avrò meno guai ... Ma lasciamo questi discorsi. E il suo miracolo, il famoso miracolo delle carte da giuoco che
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mento per vederla ridere; poi la rendeva alla balia o la metteva in culla ella stessa. La Marulli arrivava lassú sempre accompagnata ora da uno, ora
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toccavano appena, nervosamente agitati nei primi giri del ballo. Poi, quando questi si fecero piú incalzanti, piú rapidi: - Sei ammutolito? - gli
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costole del magro corpicino dell'ammalata. Stette ancora un pezzo in ascolto; poi, sentendosi intirizzire, cominciò a spogliarsi. E così in maniche di
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amata, spesso spesso non stimata, non agivano peggio di lui? Almeno, egli amava! Poi, quella vita dolce, tranquilla, senza grattacapi, tra le affettuose
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, per non insospettir questi; poi uscí. Giacinta, in piedi, appoggiata alla spalliera di una seggiola, seguiva con lo sguardo il commendatore che andava
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, mollemente, e faceva dondolare, per consenso, tutte le teste: poi, all'ardito strappo di voce che riprendeva la frase allegra del ritornello, correva
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, ancora un pezzo, per quella fissazione di tornarsene a casa sua dove la contessa lo aspettava; poi rannicchiatosi tra le lenzuola, chiuse gli occhi e
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; poi, subitamente rassegnatosi, riprese a mangiare, ingollando i bocconi appena masticati, stendendo le mani lunghe e scarne al pane, alle frutta, ai
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libere, tirando fuori spesso l'orologio. Poi scappava per l'ufficio, esattissimo. Ma il cavalier Mochi non piú affacciava all'uscio la punta dei suoi baffi
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' negli altri, un po' in me stessa. Poi, le circostanze modificano tutto. Le piccole qualità possono valere piú delle grandi; i difetti diventare un merito
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riflettere sulle ultime parole di Giacinta, si arrabbattava colle dita contro un bottone della divisa che stentava a entrare in un occhiello. Poi, vedendo