GIACINTA
teatro - disse la signora Villa. La signora Maiocchi si sporgeva un po' fuori del palco per guardare in platea: - Non c'è neanche Gerace. Credo che un
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dici in un modo ... - Come vuoi che lo dica? E col capo abbandonato, con le gambe accavalciate, seguitava a fumare. Giacinta, un po' commossa, riprendeva
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uno spillone grande come un quadrante di orologio sul petto, Giacinta, che si era un po' rimescolata all'annunzio, non poté trattenersi dal ridere
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tutta rotta, fiaccata ... Non so. Cosí, provo un po' di sollievo. - Invece t'impoltronisci, ti sfibri - le disse un giorno la signora Villa. - Che male
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che agitavano rabbiosamente cambiali e libretti di deposito: un po' di carta imbrattata! Andavano attorno le voci più strane: - Il Savani era
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guardava un po'incredula, un po' intrigata: in quel riso, in quella vivacità di risposta c'era un che di cosí sforzato, di cosí eccessivo da far pena
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, d'alzarle quella stessa sera un contr'altare. Allora la signora Teresa, smesso quel po' di broncio che teneva tuttavia alla figlia, ci s'era
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se n'indispettiva maggiormente. Andrea, intanto che gli ultimi rimasti andavano via, si avvicinò a Giacinta che veniva, ancora un po' sbalordita
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Gerace? - domandò la signora Teresa, un po' intrigata. - E ... della contessa. La Villa aveva rapidamente soffiato quel titolo nell'orecchio; e
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carità, non farmi scene! E cosí dicendo, Giacinta lo aveva preso per una mano e gli scuoteva un po' il braccio. - Ho forse torto? Andrea le si accostò
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aperto un po' gli occhi. La sua fanciullezza abbandonata le si aggravava sul cuore terribilmente, coi piú vivi particolari, rimescolandola tutta. E quando
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era superata. - Ma, vedano, ci vuole un po' di tempo prima che l'ammalata possa rimettersi in forze. - Com'è deliziosa la convalescenza! - ripeteva
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faccia piena di rughe e gli occhi un po' stupidi, improntati di una rassegnazione animale, si sedeva in un canto del canapè e parlava a monosillabi, o non
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spogliare dalla Marietta, e si lasciò mettere indosso dalla sarta il vestito da provare muovendosi come un automa. - Si volti cosí ... Cammini un po
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dottore, un po' sconcertato, si mise a sfogliare alcuni giornali di moda aperti sul tavolinetto di lacca. S'era dunque ingannato? - Con le donne, chi
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domenicale che invadeva il Corso un po' buio per le botteghe tutte chiuse. I Porati, padre e figlio, erano sull'uscio del Caffè della Pantera, fermati a
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. - Senta qua. Il Ranzelli fece girare sulle rotelle la poltrona vicina, prese una seggiola e, appoggiate le mani sulla spalliera, chinandosi un po' in avanti
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quando ella tossiva, Andrea sollevava il capo dai cuscini. Quella tosse secca e insistente gli faceva male: - Povera ragazza! Se s'alzava un po' più
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la mano e si fermò un po' a discorrere col Merli e col Gessi che, appartati con lei in un angolo, scoppiavano a ridere di tanto in tanto. - Chi le
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costassero quattrini e cercasse di spenderli un po' alla volta. - L'ha dovuta ammaliare! - gli disse una mattina, per spronarlo. - Peccatoraccio! - A
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, signori. E il Mochi andava via, aggiustandosi la lente all'occhio sinistro, sorridendo appena, con le labbra un po' contorte. Nel tornare a casa, Andrea
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egli disse. Giacinta, senza nemmeno voltarsi, seguitò a rovistare. Quella intonazione un po' brusca l'aveva scossa: attendeva. Il conte riprese a
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dell'anima, bisogna lasciare che agisca la divina Natura mediatrice ... Scrolli pure la testa ... Vedrà. - Non sa dirmi altro! Il dottore, un po
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raso luccicavano, in mezzo ai fiocchi di nastro, come occhi di gatto. Supina, con un braccio ignudo fino al gomito fuor della coperta, la testa un po
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di tutto punto, con la biancheria di bucato, e le bastava. La toglieva in braccio, la baciucchiava, le faceva un po' il solletico sui labbrini e sul
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premesse. Di tratto in tratto, la bambina agitava sui guanciali la testina bionda, smaniando; e Giacinta rizzavasi un po' dalla seggiola, trattenendo il
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detto ... ! E fermatasi, lo guardava con le pupille scintillanti di gioia, un po' arrossita, sorridendogli sotto il naso con una smorfietta bambinesca
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perdonerei. L'accolse un po' imbroncita quand'egli, da lí a pochi minuti, arrivò; e lasciò che il conte lo prendesse per una mano e lo menasse attorno, col
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il signor Paolo. - Oh, passerà! Un po' di nervi ... Ne avrò forse per una settimana. Passerà. - Appunto il giorno delle nozze! Il conte non sapeva
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ardua! - ... Si faccia prete, per amor mio - gli aveva risposto, seria seria. - Oh, quella ragazza doveva essere una grulla! - Un po' di ciccia
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poltroncina accosto. - Dobbiamo un po' ragionare insieme. Insospettita di quell'aria benevola, di quella dolcezza di voce, Giacinta si volse con tutto il suo
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meno forte delle altre volte: - Perché gli tremavano i ginocchi? Perché provava una stretta al cuore? ... E respirò, un po' sollevato, nella gran
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, un po' il sentimento della paternità, e molto quelle che Andrea chiamava le esagerazioni di Giacinta. - Tu vai sempre agli estremi! - le diceva
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minuti - replicò Andrea, rassicurandola con una stretta di mano. - Fa' presto, fa' presto! E rimase un po' sulla soglia, seguendo con l'occhio Andrea
GIACINTA
Da una settimana, per espiazione, come un po' superstiziosamente se l'era imposto, ella passava un paio d'ore al giorno in camera del conte, da solo
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quasi subito il dottore, diventando un po' rosso in viso. - Noi che viviamo nel pantano della piú schifosa realtà, sentiamo assai piú degli altri il