GIACINTA
lei quando voleva giocare a palla, o a saltar la corda, o lanciare il cerchio. Ma la bambina, non abituata alla presenza della mamma, stava con
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. - Mamma! Mamma! Giacinta, che s'era slanciata a sorreggerla, l'aiutava a sedersi. Avrebbe voluto mozzarsi la lingua, avrebbe voluto scancellare
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Quella figliuola venendo al mondo, non avea fatto gran piacere alla sua mamma. Infatti essa se n'era presto sbarazzata, dandola a balia in campagna e
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il discorso. - La signorina non si mescola nei fatti della mamma, voi lo sapete. Ma quella volea votare il sacco, e si puliva colle dita le estremità
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avessero dato una puntura alla schiena. Giacinta si levò da sedere. - Senti, mamma! - disse. - Hai ragione; non sono piú una bambina: devo pensare alla mia
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periodicamente verso le otto di sera, per un'oretta. Era sicuro di trovarla nella camera di lei, insieme col babbo e con la mamma, attorno al tavolino rotondo
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dalla sua mamma un solo bacio, una sola carezza, una sola occhiata da paragonarsi a quelle da lei prodigate alla creaturina delle sue viscere. Ed ella
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La mattina che la signora Villa e le Maiocchi, mamma e figlia, eran venute in casa Marulli per vedere il corredo arrivato da Milano e da Vienna
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mattina fino a notte inoltrata, il salotto sembra una succursale della Banca del primo piano. - Quella mamma, Signore! Azioni, dividendi, cartelle, bilanci
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dagli sbocchi di sangue che ricomparivano una o due volte alla settimana, gettando babbo, mamma, e anche lui in una muta oppressione, affliggentissima
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al collo della mamma coprendola di baci. - Non si dice nulla al dottore? - la rimproverava la mamma. La bambina gli fece una smorfietta, ma un colpo
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, le gridò sotto voce: - Grulla! - Mamma! - rispose Giacinta sdegnata. - Che c'è? - domandava il signor Marulli apparso sull'uscio. - C'è ... che tua
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doveva fare, cosí! ... E quella sua mamma che non cessava di torturarla anche lei! ... Quella sua mamma! ... Oh Dio! si sentiva diventare malvagia
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tenerezza della sua mamma? Dava un pranzo e un ballo per la ricomparsa di lei in società! ... Proprio? Sorrideva amaramente, agitando il piedino della
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deformate, i piedi rigonfii, stirati sopra un monte di cuscini. - Povero babbo! - tornava ad esclamare internamente, vedendo la mamma che non si fermava mai
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altri discorrevano appunto di lei e del suo matrimonio. - Dev'essere una violenza della sua mamma! - sosteneva il Porati. Mochi diceva di no, scrollando
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conversazioni a mezza voce ... E un giorno intese Giacinta che commossa diceva: - A chi rivolgermi? ... Al babbo? Il Mochi scoteva la testa. - Alla mamma
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della direzione generale che lo sbalzava a Siracusa: - C'è lo zampino della mamma! - ella esclamò. - Te lo dicevo? ... Che disgrazia! ... Bisogna
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rammenti? prima che la mamma morisse, quanto tu volevi saltare da una barca in un'altra ... (oh, che paura!) e tuffasti in mare. - Se me ne rammento
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curartene. È un lavoro della mamma e del Mochi - gli diceva il giorno dopo Giacinta. - Rappresaglia di invidiosi e di sciocchi. Si stancheranno ... E
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, pochina! con la bocca e con gli occhi. - Quella lí? Era di razza Marulli; piú calcolatrice della sua mamma. - Già ... se è vero l'affare del servitore
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occhiate penetranti come un succhiello. - La mamma ci osserva - disse al capitano. - Tanto meglio - rispose questi, guardando dalla parte dove la signora
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figurarcelo: la mamma regge il sacco alla figliuola. Se la veggano loro! ... La signora Marulli era rimasta scossa: - Possibile? Sua figlia stava dunque per
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dieci alle dodici, contava i passi di chi andava e veniva nel salotto della sua mamma, ridotto, ora piú che mai, una succursale della Banca agricola
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la compra della palazzina ... Ma già, forse, avrebbe fatto una grossa corbelleria. All'arrivo della mamma, Giacinta si accostò alla finestra dove il
GIACINTA
: - Ti rammenti di quella sera presso il caminetto nel salotto della mamma? Io ero al tuo posto; e tu, piegato un ginocchio, armeggiavi con le molle e
GIACINTA
stenti? - La sua povera mamma, cieca e paralitica, perirà di fame senza di lei. Trista cosa il mondo! Nessuno può saperlo quanto noi medici, che