GIACINTA
! - disse il signor Paolo, approvando. In quei giorni la signora Marulli era stata tutta della sua bambina. Non l'aveva sgridata, non le aveva fatto
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Marietta aveva bussato all'uscio con le nocche delle dita: - Signorina, c'è la sarta nel salottino. Ed era andata via. Giacinta chiuse il libro
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Gli sconcerti della gravidanza la costringevano a letto fino a tardi. Rannicchiata fra le coperte, nei momenti di tregua, Giacinta lasciavasi andare
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Un giorno era venuta Camilla per una visita. Vedendola entrare rinfagottata in quel modo, con lo scialle spocchioso, con le dita piene di anelli e
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di tutto punto, con la biancheria di bucato, e le bastava. La toglieva in braccio, la baciucchiava, le faceva un po' il solletico sui labbrini e sul
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Ella sentiva d'amarlo immensamente piú, ora che le costava il sagrifizio della sua reputazione e della sua pace. Quella lotta l'aizzava, come l'anno
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Mochi, incontrando la Marietta per le scale, soleva fermarla e stender la mano per carezzarle il mento, nell'informarsi della salute della padroncina
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Giacinta scriveva. Vedendo entrare sua madre, fece atto di levarsi dal tavolino; ma questa le accennò di non muoversi e andò a sedersi sulla
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figliuola! Marietta, alle parole del dottore, si sentiva trambasciare: - Uccellaccio di malaugurio! - Aria, aria; le finestre sempre aperte, e poca gente
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. E mentr'ella leggeva e rileggeva quel foglio che le tremava fra le mani, il cavaliere, a testa bassa, contornava con la punta della sua mazzettina un
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uscio intermedio lasciava facilmente indovinare le diverse occupazioni della ragazza: - Prende il caffè. - Ravvia. - Si pettina. - Legge il giornale. E
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Giacinta era rimasta, tutta la nottata, seduta a piè del letto, con il capo rovesciato sulla sponda, le braccia abbandonate, agonizzante sotto i
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- le rimasero dentro l'orecchio tutta la serata e giorni appresso, assediandola, rimestandole in fondo al cuore le dolci sensazioni e il soave
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del Ginori, gl'intagli della consolle di ebano, le sbarre delle seggiole disposte in due righe presso la finestra, la tavola inglese di noce situata nel
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tratto con le molle un bel pezzo di legna e lo aggiungeva agli altri tizzi che scoppiettavano fiammeggianti nel caminetto. Più in là, accanto al tavolino
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... L'amore, la passione lo scusavano, prima ... Ma ora? Vigliacco, torna a casa, rifai le valigie; parti subito! ... Gli suonava dentro l'orecchio
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, di momento in momento, che un uscio si aprisse e che l'Adelina le balzasse incontro, scotendo quei suoi capelli d'oro arruffati, da piccola selvaggia
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No, ella non aveva dei romanzi pel capo. Tutti quegli imbecilli che le stavano attorno la infastidivano, quando non la irritavano addirittura. Viveva
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Ma dopo un mese d'intermittente tranquillità, il doloroso sospetto le si era di nuovo svegliato nell'animo; e si ritrovava daccapo martirizzata
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Da quella sera in poi la tristezza di Giacinta si era quasi raddoppiata. - S'ammalerà di nuovo - le diceva Marietta. E tentava di svagarla
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Entrando nel salotto dove il conte Giulio e il signor Paolo stavano ad aspettarla, Giacinta ebbe quasi a venir meno. - Come sei pallida! - le disse
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le sofferenze, ai tormenti! Già, interrotta una volta la corrente di scambievole fiducia che lega due amanti, non si riesce a rimetterla nello stato
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di garza, buttato negligentemente sulla seggiola a piè del letto, era mezzo scivolato per terra; accanto, le fibbiettine di acciaio delle scarpine di
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La prima cosa che le diè nell'occhio al ritorno in famiglia, fu la grande insegna nera con un Banca agricola provinciale attaccata al terrazzino di
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col largo cappello all'Ernani, stretta nella mantiglia ornata di trina, le mani infilate nel manicotto di volpe azzurra che le pendeva dal collo. Il
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Andrea rincasò tardi. - È venuta la solita cameriera - gli disse Elvira. - Lo cercava con urgenza. Quando le dissi che sarebbe partito col treno
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rami degli alberi spenzolanti dai muriccioli. - Bisognava raddoppiar le cautele, per sviare i curiosi. Quel posticino fuori le mura parevagli al
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Per due giorni, Giacinta tenne il broncio alla delicata creaturina che vagiva a piè del suo letto. Quella bambina le aveva bruscamente distrutti
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? - domandò la Villa vedendole fare una piccola scossa. - Sí - rispose la signora Teresa. - È morto a Parigi quel mio parente ... E le porse il foglio. - Oh
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- Calmatevi, figliuola mia, calmatevi! - le diceva di tanto in tanto con voce tremula il vecchio confessore, dalla grata del confessionario dove
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che agitavano rabbiosamente cambiali e libretti di deposito: un po' di carta imbrattata! Andavano attorno le voci più strane: - Il Savani era
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La mattina che la signora Villa e le Maiocchi, mamma e figlia, eran venute in casa Marulli per vedere il corredo arrivato da Milano e da Vienna
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egli non si fidava molto, benché le credesse sincere. E tornava a rimuginare tutte le gravi difficoltà della vita che gli stavano sospese a un filo
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signora Villa, sul tappeto, sui mobili, su le pareti, sui cristalli, su le doppie tende, bianche e grigie, che moderavano il luminoso sorriso di
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di nuovo? - domandò Porati, alzando il suo faccione apoplettico, rimescolando le carte. Mochi ripeté la risposta d'Andrea. - Non è carina? - Perfetta
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divorato dalla podagra. Questa volta era troppo! Quei cani arrabbiati che gli pareva d'aver dentro, dopo aver rose le estremità, montavano su, su, per
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Gli aveva dato le chiavine del portone e dell'uscio d'entrata; e la notte rimaneva ad attenderlo, impazientissima, gustando l'acre ansietà di quelle
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Giacinta viveva agitatissima: - Dunque Andrea le sfuggiva di mano? Dunque i suoi tristi presentimenti non l'avevano ingannata? Un'acutissima spina
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importuna. In casa propria regnava lei: vi avrebbe ricevuto chi le pareva e piaceva; non doveva rendere conto a nessuno. La inaugurazione del suo
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, benché si sforzasse di nasconderle, le si leggevano in viso. Si abbandonava. Ogni giorno che passava le pareva tanto di guadagnato. Andrea mostravasi
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Il portinaio della Banca agricola sudava per impedire che i ragazzi affollati davanti il portone non penetrassero dentro e non invadessero anche le
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speranza mescolata di tristezza. Il respiro affannato della sua creaturina le dava un senso di stringimento alla gola, come se una mano gliela
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fu atterrato, come se quella voce l'avesse accusato d'assassinio. - È morta! Piangeva con la testa fra le mani, i gomiti sul tavolino, guardando
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Verso le undici erano rimasti nel salotto soltanto il commendatore Savani, il capitano Ranzelli e Andrea Gerace. La signora Marulli, stretta la mano
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- Un mostricino! - dicevano le persone dell'arte, parlando di quella palazzina. Ma la facciata d'essa sorrideva all'occhio senza pretese, quantunque
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vorrà, potrà sgridarmi. - Io non la sgrido; non ne ho il diritto né l'autorità - rispose il capitano. - Però ho tanta stima di lei e le voglio
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La signora Ernesta Villa era andata dalla Marulli a un'ora insolita, verso le undici di mattina: - Devo parlarti a quattr'occhi. La signora Teresa
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, fra un sorso e l'altro, si rodeva le ugne, senza punto accorgersi di quel che facesse ... - Ed era finita cosí! Gli pareva impossibile. Tre sere prima