GIACINTA
sovraccarica di ornati. Al sito di calce fresca, di colla d'amido, di vernice che c'era dappertutto, la signora Marulli arricciava il naso. In
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Il rosso di quella macchia di sangue gli era rimasto cosí nella mente, che nel salotto della contessa lo vedeva rifiorire sulle labbra di lei e della
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Andrea Gerace, seduto in un angolo del Caffè della Pantera, sorseggiava distrattamente il bicchierino di cognac che gli stava davanti da mezz'ora e
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in camera ... Veda, veda ... Mi raccomando. E il salotto era pieno di signore, da mattina a sera, che restavano lí a chiacchierare con la signora
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piccola pausa. Giacinta la fissò, sorpresa. - Non siamo ricche - ripeté la signora Marulli, che aveva capito. - Se possiamo fare certe spese ... sappi
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Andrea rincasò tardi. - È venuta la solita cameriera - gli disse Elvira. - Lo cercava con urgenza. Quando le dissi che sarebbe partito col treno
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Per due giorni, Giacinta tenne il broncio alla delicata creaturina che vagiva a piè del suo letto. Quella bambina le aveva bruscamente distrutti
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l'acuto fischio della vaporiera, il rumore dei carrozzoni che dovevano portarlo via ... E andava quasi di corsa, senza badare alle persone che urtava
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La mattina che la signora Villa e le Maiocchi, mamma e figlia, eran venute in casa Marulli per vedere il corredo arrivato da Milano e da Vienna
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Il portinaio della Banca agricola sudava per impedire che i ragazzi affollati davanti il portone non penetrassero dentro e non invadessero anche le
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alla signora Villa che andava via facendosi accompagnare dal Merli e dal Porati, si era avvicinata al Ranzelli già sul punto di prendere commiato
GIACINTA
, terribilmente. Quegli sguardi di Andrea, che pareva chiedessero pietà, la perseguitavano ovunque. Di notte, prima che si addormentasse, le
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posandolo sulle ginocchia, incrociò le mani dietro il capo e si abbandonò sulla spalliera della poltrona: - Che significava quell'insolito slancio di
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. E mentr'ella leggeva e rileggeva quel foglio che le tremava fra le mani, il cavaliere, a testa bassa, contornava con la punta della sua mazzettina un
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, di momento in momento, che un uscio si aprisse e che l'Adelina le balzasse incontro, scotendo quei suoi capelli d'oro arruffati, da piccola selvaggia
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, speranze agonizzanti - tutta, continuava a ripassarle dinanzi agli occhi, rapidamente, come una visione, come un terribile sogno ... Un sogno che finiva
GIACINTA
, che gittava una luce fredda sulla tappezzeria grigia della stanza, il signor Marulli si suonava il tamburo sulla pancia colle dita dell'altra mano
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diceva una briosa stramberia, il di lei riso argentino partiva il primo pel salotto, come un razzo che desse il segnale. Il suo bel corpo di giovane donna
GIACINTA
Giacinta voleva partorire nella casa nuova; ma la vera ragione della sua fretta era stata l'idea che lí si sarebbe trovata libera da ogni soggezione
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presentarsi in casa Marulli dopo quel bigliettino che gli diceva: "Astienti di venire fino a mio nuovo avviso. Non darti nessun pensiero dei maneggi di mia
GIACINTA
Andrea Gerace camminava con lesti passi, sotto i rami degli alberi che ombreggiavano la viottola deserta. Quel cielo limpidissimo, filettato di
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. - Giú quella mano! ... Non può tenerla a posto? - essa gli diceva tirandosi indietro. - Come sei cattiva! - Non capisce che ha i piedi dentro la
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Il cavalier Mochi s'era incontrato col Savani, mentre questi montava in carrozza davanti il portone della Banca nazionale. - A che siamo? - Con
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La pioggia che scrosciava violenta come la grandine sui cristalli della finestra, il vento che urlava lamentosamente dentro la gola del fumaiolo
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dieci alle dodici, contava i passi di chi andava e veniva nel salotto della sua mamma, ridotto, ora piú che mai, una succursale della Banca agricola
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No, ella non aveva dei romanzi pel capo. Tutti quegli imbecilli che le stavano attorno la infastidivano, quando non la irritavano addirittura. Viveva
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Giacinta, tutto in cartelle, già in deposito presso di lui. Nella confusione che accadde nel salotto, perché tutti volevano leggere il dispaccio, far
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, dopo che il commendatore, per evitare un processo, era scappato in America, in nome di una persona che voleva rimanere sconosciuta. Vedendola perder in
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- disse il conte sotto voce. E nell'accostarsi al letto urtò e rovesciò una seggiola. - Che paura! Giacinta a quel rumore, s'era improvvisamente
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- Oh, ecco Gerace! - esclamò il Ratti, che s'accorse il primo dell'entrata di lui. In quella stanzetta sul mezzanino del Caffè della Pantera, col
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La striscia di luce rosata che il sole, vicino al tramonto, stendeva sulla coperta del lettino e sul tappeto, parve a Giacinta di buon augurio. La
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Ella sentiva d'amarlo immensamente piú, ora che le costava il sagrifizio della sua reputazione e della sua pace. Quella lotta l'aizzava, come l'anno
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indovina è bravo. - Perché? - domandò Giacinta, dopo alcuni momenti di silenzio. - È inutile che glielo spieghi. Può anche darsi ch'io non abbia saputo
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La prima cosa che le diè nell'occhio al ritorno in famiglia, fu la grande insegna nera con un Banca agricola provinciale attaccata al terrazzino di
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da un altro signore che chiamava cugino. - Muta cugino quasi ogni anno! - diceva la balia, sorniona, a quell'altro sornione di suo marito. Dopo la
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, in giubba e cravatta bianca. - Grazie - rispose. - Che confusione, signor Gerace! Non danno neppure il tempo di riempire i vassoi. Una porcheria
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Andrea, che non l'aveva piú vista da una settimana, la fermò una sera in mezzo all'uscio del salotto, dove si era appostato per attenderla. - È
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- Capitano - disse Giacinta. E, presogli il braccio, lo tirava verso la vetrata della terrazza con vivacità fanciullesca - È vero che il tenente
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divorato dalla podagra. Questa volta era troppo! Quei cani arrabbiati che gli pareva d'aver dentro, dopo aver rose le estremità, montavano su, su, per
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le sofferenze, ai tormenti! Già, interrotta una volta la corrente di scambievole fiducia che lega due amanti, non si riesce a rimetterla nello stato
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colpi di quel dolore che tardava ad ucciderla. Di tanto in tanto alzava la testa, apriva gli occhi smarriti, si passava le mani sulla fronte. - Non era
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, benché si sforzasse di nasconderle, le si leggevano in viso. Si abbandonava. Ogni giorno che passava le pareva tanto di guadagnato. Andrea mostravasi
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Per la signora Marulli fu un gran colpo. Stette piú di una settimana a divorarsi internamente con una improvvisa tenerezza materna che aveva
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a seconda delle deliziose fantasticherie provocate dal mistero vivente che le si agitava nel seno. - Chi l'avrebbe immaginato! C'era dunque al mondo
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a solo. Quella mattina, tornando da una visita a Elisa Gessi che aveva partorito il suo primo figlio, Giacinta era entrata distrattamente dal marito
GIACINTA
socchiusa. Di tratto in tratto, sentiva nella stanza accanto il lieve fruscío della veste della sua padroncina di casa, che andava e veniva. Il sottile
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uno spillone grande come un quadrante di orologio sul petto, Giacinta, che si era un po' rimescolata all'annunzio, non poté trattenersi dal ridere
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La mattina dopo, quando la signora Emilia, che non sapeva nulla, gli disse: - È morta la contessa Grippa: l'hanno trovata morta in camera - Andrea ne