Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Francesca da Rimini

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D'Annunzio, Gabriele 18 occorrenze

Francesca da Rimini

Egli va verso la torre, a guidare l'operazione del mangano. S'ode il grido gutturale con cui gli Uomini accompagnano lo sforzo del sollevare la botte

Francesca da Rimini

Gianciotto spegne la fiamma stridula soffocandola sotto la pianta del piede.

Francesca da Rimini

Entra Ostasio da Polenta, per la grande porta del cortile, in compagnia di ser Toldo Berardengo.

Francesca da Rimini

Si vede Francesca seduta nel vano del finestrone, e Malatestino dall'Occhio in piedi davanti a lei.

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S'ode lo strepito del mangano che scaglia a distanza la botte provvista della miccia accesa.

Francesca da Rimini

Garsenda toglie un doppiere di sul deschetto e lo porta al leggio che ha il foro per sostenerlo a capo del libro.

Francesca da Rimini

Egli la spinge giù da una delle scale laterali. Ella, di sotto al pavese dipinto, guata la faccia del cognato furente e bella.

Francesca da Rimini

I Portatori adagiano il corpo di Malatestino sopra un fascio di corde. Gianciotto palpa il corpo del giovine Fratello e gli ascolta il cuore.

Francesca da Rimini

finestra la camera s'inaura del giorno che declina.

Francesca da Rimini

Appare una camera adorna, vagamente scompartita da formelle che portano istoriette del romanzo di Tristano, tra uccelli fiori frutti imprese. Ricorre

Francesca da Rimini

Francesca versa tra le labbra del Giovinetto qualche stilla di vino. Paolo segue con gli occhi avidi tutti i gesti di lei. Malatestino scrolla il

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del basilico; e accanto è un piatto dorato, pieno di grappoli d'uva novella.

Francesca da Rimini

, prende fra le mani il capo del cognato credendolo trafitto, gli cerca tra i capelli la ferita. Più la sbigottisce il pallore mortale che si sparge sul

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dolore e di furore, vibra al fianco del fratello un altro colpo mortale. I due corpi allacciati vacillano accennando di cadere; non danno un gemito; senza

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l'istoria; e ciascuna porta appeso alla cintura un alberello di vetro pieno di perle minute e di stricche d'oro. Il sole del nascente marzo batte sullo

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sono disgiunte e lasciano intravedere il letto. Poi si accosta al leggio, getta uno sguardo al libro aperto; ma nel volgersi, con un lembo del suo

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lampada; ma com'è più piccola delle altre, non giunge alla fiammmella del torchio.

Francesca da Rimini

s'accorge che Paolo, stando fuori del pavimento con il capo e le spalle, si divincola ritenuto per la falda della sopravvesta a un ferro della cateratta

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