Fondamenti della meccanica atomica
, illustrato nel § precedente, vale non solo per i fotoni, ma anche per qualunque «particella» materiale, come per es. gli elettroni (1) Da ciò segue
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(1) Da ciò segue che è improprio usare la parola «particella» per designare questi enti che (al pari dei fotoni) hanno soltanto alcune delle
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sulla particella della quale vogliamo determinare la posizione: disponiamo poi, nella direzione dell'asse z, uno strumento ottico che, per semplicità
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quindi l'impulso posseduto dalla particella dopo la diffusione sarà dato da
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Lo stesso risultato si troverebbe se — nel caso di una particella luminosa o radioattiva — si utilizzasse la radiazione da essa emessa anzichè quella
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, il quale si condensa, in forma di nebbia, sugli ioni prodotti dalla particella lungo il suo cammino (camera ad espansione, di Wilson). In entrambi
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D'altra parte, non si può dire in quale istante dell'intervallo la particella abbia ricevuto l'impulso che ha mutato la in vx: perciò sulla x della
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(1) Chiamiamo «potenziale» l'energia potenziale della particella, mentre di solito in meccanica razionale si chiama «potenziale» questa energia
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È evidente poi che rappresenta la probabilità che la particella abbia l'energia e l'impulso , e la probabilità dell'energia e dell'impulso .
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) emettendo una particella β si trasforma in radio E (A = 210, Z = 83), questo a sua volta emette un'altra particella β diventando polonio (A =210, Z
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Potremo dire dunque che l'ampiezza di probabilità , anche nel caso in cui non sia determinata l'energia della particella, e quindi le onde non siano
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La caratteristica fisica di questi problemi è che la particella ha eguale probabilità di essere trovata in tutti i punti di ogni piano normale
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Applichiamo l'equazione unidimensionale di Schrödinger al caso di una particella non soggetta a forze, e libera di muoversi da a .
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Il tratto, entro il quale la curva ha andamento oscillatorio, è evidentemente quello entro cui oscillerebbe la particella, secondo la meccanica
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Per una particella in moto progressivo si ha dunque
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posizione della particella, data da , risulta indipendente da x: ciò è in relazione col fatto che, essendosi determinato con precisione assoluta l'impulso
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Si osservi che, secondo la meccanica classica, all'energia E corrispondono una velocità ed un impulso della particella, dati rispettivamente da
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L'indeterminazione nell'ascissa della particella in un dato istante è definita dalla formula (analoga alla (65))
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Supponiamo che una particella, di energia determinata E, sia soggetta ad un potenziale U(x) avente l'andamento rappresentato dalla fig. 25, e cioè
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Conviene ora distinguere due casi secondo che l'energia E della particella è inferiore o no al dislivello di potenziale (supporremo in ogni caso che
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a) . In questo caso, secondo la meccanica classica, la particella supererebbe il gradino di potenziale, e proseguirebbe il suo moto a destra di O con
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b). In questo caso, secondo la meccanica classica, la particella verrebbe respinta indietro, senza oltrepassare il gradino.
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Questo risultato può apparire paradossale dal punto di vista classico perchè nella regione a destra di O l'energia potenziale della particella
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probabilità di trovare ivi la particella).
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alla particella di energia , secondo la meccanica classica. Tuttavia, come risulta dalle curve della fig. 29, vi è la possibilità di trovare la
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avranno i significati già illustrati nel § 37: dovremo poi porre anche qui per esprimere il fatto che nessuna particella proviene da destra. Le
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Si presenta qui, apparentemente, la stessa difficoltà rilevata a proposito del gradino di potenziale, inquantochè, se si considerasse la particella
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Dal punto di vista della meccanica classica si devono distinguere tre casi. Se (p. es. livello E') una particella attraversa tutta la doppia barriera
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Premettiamo l'ovvia osservazione che, se le due barriere diventassero infinitamente alte, una particella, che si trovasse nella regione centrale
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espressione del principio di indeterminazione per una particella nello spazio.
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Consideriamo ora una particella soggetta ad una forza centrale: converrà evidentemente servirsi di coordinate polari aventi il polo nel centro di
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(1) Adoperiamo questa lettera per conformarci all'uso ormai universale, sebbene m, indichi pure la massa della particella.
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(preso in valore assoluto) della particella al suo passaggio nel punto x: dove U>E la p risulta immaginaria, e questo indica, secondo la meccanica classica
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Riprendiamo il problema studiato al § 39 per trattarlo col metodo di Sommerfeld. Si ha anzitutto dalla meccanica che la particella eseguirebbe delle
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a) Oscillatore armonico. - Il momento elettrico ha in tal caso la sola componente X, data (se la particella mobile porta la carica e) da
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La forma data nel § prec. al problema di Schrödinger per una sola particella suggerisce, per ovvia generalizzazione, il modo di trattare il problema
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Se invece si esegue una osservazione della sola particella k-esima, senza occuparsi delle altre, la probabilità di trovarla nel volume elementare
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Analogamente a quanto fu fatto per una sola particella, introdurremo una funzione (complessa)
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ovvero, indicando con l' operatore di LAPLACE relativo alla particella k-esima,
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Trasformiamo questa espressione in operatore, come si è fatto nel caso di una sola particella, sostituendo
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come nel caso di una particella sola.
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funzioni Uk, ciascuna contenente le coordinate di una sola particella e quindi anche l'operatore (86) si spezza nella somma di N operatori , ciascuno
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Dunque lo spezzarsi dell'hamiltoniana nella somma di N termini ciascuno dei quali dipende dalle coordinate di una sola particella porta con sè la
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corrispondenti a una particella di dati y e z (caso unidimensionale, v. § 36, p. II) e quindi, per il principio di sovrapposizione, è la probabilità che la
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Come applicazione dei §§ precedenti, consideriamo le tre osservabili , momenti dell'impulso (o momenti angolari) di una particella rispetto agli assi
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Consideriamo ora l'osservabile M, modulo del momento angolare della particella rispetto all'origine. Classicamente si ha : perciò assumeremo come
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Si riconosce poi che, se la forza è centrale, è un integrale primo (come in meccanica classica). Difatti l'operatore per una particella è (v. § 19)
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Se una particella di carica e si muove con velocità v in un campo elettrico E e in un campo magnetico H, su di essa agisce la forza
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L'equazione di Schrödinger per gli stati stazionari è dunque per una particella nel campo magnetico:
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Indichiamo con la carica di una particella generica, perchè in questo capitolo riserviamo la lettera e per il valore assoluto della carica
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