Fisiologia del piacere
valore è sempre relativo allo stato accidentale e momentaneo della sensibilità fisiologica. Nello stato di calma perfetta o di vera apatia nervosa, la
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: invece si sente sconvolte le viscere, e prova una vera angocia al cuore, il quale ha un nome, che in tutte le lingua è sinonimo di sentimento.
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La nostra coscienza, prima ed unica maestra della vera filosofia fisiologica, ci insegna però l'immensa differenza che passa fra una sensazione, un
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assai, perchè ci dimostra come il male non sia una condizione necessaria alla vita morale dell'uomo, ma una vera malattia, un vero aborto che ci
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, se altri si accoppiano in presenza dei viaggiatori, l'umanità intera, col disgusto che prova a queste relazioni, protesta contro una vera infermità
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passione però è ancora più insaziabile dell'amor di gloria, e diventa un vero parossismo, una vera frenesia, che non riposa che nella tomba. L'ambizioso
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veniali però non ci dànno che piaceri molto languidi, ed è soltanto ne' suoi gradi maggiori, quando assume forma di vera passione, che la vanità offre
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delle sue buone azioni, oppure le compie per il solo scopo della lode, arrivando ad una vera ipocrisia del sentimento. Ogni affetto buono o cattivo
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ridere quasi mai di un riso franco ed espansivo, perchè essa ha sempre una forma anormale, ed è una vera profanazione del cuore, che offende in noi il
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pressantemente per una stretta porticina, fanno nascere un tale scompiglio in tutte le nostre facoltà, da indurci in uno stato di vera frenesia. A parità
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prova nel raccogliere; e può essere tanto intensa da arrivare ad una vera passione. In alcuni animali noi troviamo, quasi sotto forma di istinto
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castiga dei lunghi viaggi. Nè l'immagine è iperbolica o falsa, perchè l'avaro, nella sua gioia di possedere, sente una vera compiacenza nell'arrestare
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misto, una vera tendenza a passare dal campo della teoria in quello dell'azione. I piaceri ch'essa ci procura si esprimono sempre coi tratti di un dolore
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scintille di gioia, queste vengono poi a formare una corrente continua, una vera atmosfera che abbraccia in sè due esistenze. Allora l'uomo che ama
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suona all'orecchio più caro di un'armonia soave, come il profumo vellutato di una parola d'amore solletica il cuore ad una vera commozione. Le camere di
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dall'altra una reazione straordinaria di tutti i muscoli, e perfino del diaframma, il quale viene spesso spinto ad una vera convulsione. Il rapporto tra
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piaceri dell'affetto fraterno, il quale, quando esce dai limiti ristrettissimi del dovere, è una vera amicizia fra individui che sono nati dagli stessi
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si presta ai grandi che più non sono, può diventare un vero culto, una vera adorazione, ma la mente vi entra assai più che il cuore. Questi piaceri si
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, occupando i due mondi del bene e del male, può ispirare le azioni più generose come i delitti più atroci. Se per la mente però vi ha una verità vera e
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compagna di enormi masse carnose, mentre l'amor della lotta può esistere in grado di vera passione in individui gracili e tisicuzzi. La donna, il
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, espandendosi leggera, oscilla ancora al moto soave della speranza e si innalza di nuovo. Così avviene che spesso gli umani desideri, in una vera altalena
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cuore. Io non oso ammettere che la speranza possa arrivare a un eccesso di vita, a una vera lussuria di produzione da meritare l'appellativo datole da
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fu visto l'uomo sorridere alla fatale sventura di una calunnia creduta vera, e contemplare con feroce smania gli ultimi aneliti di una vittima colpita
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lavoro come un triste dovere, sbadigliando e sonnecchiando; mentre in alcuni individui essa è divorata da una vera smania di conoscere, e i nervi
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intellettuali mediocri. In alcuni casi essa si riduce a un furore di divorare, a una vera fame morbosa che fa inghiottire ogni cosa a rischio di averne poi una
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pericolosa alla morale, come si può osservare con vera voluttà un'azione colpevole; ma in ambedue i casi la malattia del piacere è data dal sentimento. In
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. Avviene qualche volta che le pareti lascino passare un'idea nell'altra, sicchè ne nasce una vera confusione. Quando le sensazioni sono distillate in idee
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si addentellano tra loro col raziocinio per trarre fuori nuove idee e nuovi giudizi. Là la vera fabbrica comincia, e se non si crea, la
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l'inglese; e quando afferrano con un istinto fortunato alcune delicate gradazioni di accento che sfuggono agli altri, provano una compiacenza vera e
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tocco miracoloso. In alcuni individui la fantasia prova una vera mania di dipingere ogni cosa, e non appena una sensazione o una idea si riflette
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della fantasia non si arriva però che in una vera febbre della mente, che si chiama genio o delirio, che produce tale voluttà misteriosa in chi la prova
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il loro tributo a queste gioie, senz'essere però strettamente necessari. Si può comandare a se stessi con vera voluttà un'azione indifferente dal lato
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a renderla brillante di scintille. Alcuni cercano il ridicolo con una vera passione, perchè ne traggono facili piaceri, e perchè la loro ricerca serve
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Chiaravalle o il Bertoldino. Così il pittore maneggia con vera voluttà il pennello dal quale era stato diviso per parecchio tempo, e il chirurgo
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palmo a palmo il paese nel quale si viaggia, e del quale si potrebbe dare una vera topografia.
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vera sensazione tattile, fisica o morale. Essa serve anche, in senso traslato, ad esprimere alcune compiacenze colpevoli, e risplende in tutta la
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una vera convulsione. A questo fatto fondamentale si associano poi nei diversi casi il brillar degli occhi, il muoversi dei muscoli della faccia e
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possibile di frenare ad un tratto la corrente nervosa. In ogni modo pare che una buona risata sia una vera reazione della macchina cerebrale per facilitarne i
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delle gioie più pure ed elevate del cuore. Il piacere può esprimersi in moti esagerati o falsi, presentandoci, in questo modo, una vera patognomia o
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distinto nel nostro cuore. Allora la gioia arriva ad una vera frenesia, e senza bisogno di parlare ci gettiamo fra le braccia dell'amico o del fratello
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piaga prova più volte una vera voluttà nel comprimerne i contorni od anche nel vellicare i bottoni carnei che stanno organizzando la cicatrice. Mi ricordo
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costituisce una vera arte, che si confonde con tutte le altre, che ci ispira e dirige, ma che finora non è stata individualizzata. In ciò l'occhio
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precedente, genera un fenomeno di vera melodia e armonia. Tutte le sensazioni tattili o gustative, che uno stesso boccone produce nei diversi punti della
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fra loro dai vincoli della famiglia o dell'amicizia, si riuniscono ad un solo desco per mangiare assieme. Allora si ha un vero svago complesso, una vera
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detto, perchè in effetto l'organo dell'odorato ha un'estrema importanza. Esso è la vera sentinella dei polmoni e dell'apparato digerente, sempre
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tutte le questioni che si agitano ogni giorno sulla vera essenza del piacere del fumare, e se esso spetti al gusto, all'olfatto o alla vista. Nessuno
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La vera patria della musica e l'Italia, e le orecchie meno armoniche dell'Europa popolano la nebbiosa Inghilterra. La musica ha bisogno d'un cielo
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misteriosa. Altre volte il corpo è immobile, quasi colpito da catalessi, e l'uomo sembra rapito in una vera estasi. Questi pochi tratti esprimono la fisonomia
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; per cui la musica è la vera fotografia del pensiero e del sentimento, è il vero linguaggio universale. Siccome però l'immagine degli oggetti è sempre
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sopra una sola tela gli elementi di tanti paesaggi, facendone una vera creazione. È in questo modo che noi, senza uscire di casa, possiamo viaggiare in
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