Fisiologia del piacere
soverchia tensione o ad esprimere la sua particolare fisonomia. Il carattere, per cui la sensazione del piacere differisce da qualunque altra, ci è
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il Mantegazza ha posto in fronte al suo libro, come guida e ammaestramento «con cui ognuno potrà essere uomo felice, purchè lo voglia».
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combinazioni. Quando il senso invece è offeso in modo da produrre il dolore, la cessazione di questo è già un bene, per cui noi proviamo piacere. Purtroppo
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che fa provare una vera sensazione interna che ci commuove in modo particolare, ed i cui elementi provengono da azioni intellettuali più elementari
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l'uomo osa confessare a se stesso di amarsi sopra ogni cosa, per cui mette fra sè e il mondo esterno una trincea profonda che lo isoli e lo
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ad una potenza misteriosa che, curvandogli la cervice, non lo lascia guardare in alto, e il di cui nome basta a farlo tremare. Egli è superstizioso
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la forza motrice nella macchina della civiltà. Tutti sono artefici dell'edifizio sociale per varie ragioni, fra cui primissima quella della
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monomaniaco, in cui non domina che una sola facoltà, per la quale tutte le altre non sono che strumenti o mezzi. Egli è, colla stessa indifferenza, egoista
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. Questo nuovo sentimento ne' suoi infimi gradi si confonde coll'amor proprio, per cui può ancora esser messo tra i nobili affetti, quando se ne
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che noi dobbiamo esercitare a soccorrerlo. Nel modo diverso con cui si combinano questi due elementi, sta tutto il mistero del valore morale delle
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solletico si richiede una grande sensibilità; per cui nè tutti gli individui nè tutte le parti del corpo possono dare questo piacere. La pianta dei piedi
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Dal primo momento in cui la donna sente in sè fremere un'altra vita ed esulta di essere madre, fino all'ultimo istante in cui, morente, si consola di
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parole interrotte. Se il piacere è massimo, tutto l'organismo può partecipare alla sensazione piacevole; per cui le spalle si appressano al capo, il
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sodisfatto. In molti altri casi però il bisogno di combattere sorge in noi primitivamente, e i muscoli non servono che di strumento all'azione; per cui la
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inalterabile che coltiviamo coll'esercizio della vita civile, e della cui esistenza ci fa avvertiti la nostra coscienza. Si tratta di una forza che
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che, dopo avere ammirato la magnifica natura circostante, avrà portato uno sguardo su se stesso, deve averlo provato in tutta l'intensità con cui lo
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padrone senza di cui il lavoro dei servi languisce o cessa. Nello stato ordinario la mente vede, cioè presta un'attenzione mediocre, appena bastante
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qualche caso supera quello della formazione delle idee; per cui, se l'esercizio della parola riesce facile e attivo, noi possiamo provarne piacere. Il
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dell'affetto e della mente è costituito dal ridicolo. Nella stessa maniera con cui il solletico tattile è prodotto in generale dallo stuzzicamento rapido e
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, per cui la fede non troverebbe alcuna ferita da rimarginare, alcuna piaga da medicare. L'amore per la verità è un sentimento, il quale può esser
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preferenza a significare i gradi mediocri o minimi; la sensazione nelle sue varietà meno nobili; per cui si dice più volentieri i piaceri dei sensi, i
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pirotecnica morale, hanno un comune elemento che le riscalda e le illumina: il piacere, essenza misteriosa e primitiva intorno a cui si può scrutare
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Il piacere, come abbiamo già visto, è un fenomeno nel quale si produce una forza che diffondendosi lungo le fibre sensibili dal punto in cui si
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piacere di cui sono suscettibili; ma noi non possiamo leggere la gioia che in quelli la cui fisonomia più si avvicina alla nostra. Nei pesci e nei
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, e servono a definire lo stato in cui ci troviamo. L'intelletto non può avere la necessaria calma per analizzare il piacere che ci innonda, e non
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ridesta in lui lo stesso fenomeno; per cui, alla sua volta, chi ha ricevuto si fa benefattore, e i doni si scambiano reciprocamente e senza posa. Ma v'ha
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piacere prodotto da un sentimento colpevole è un vero male morale, per cui ridesta a vita gli affetti patologici. Una gioia pura invita alla propria festa
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è sempre minore nella donna. Essa è dotata di una maggiore sensibilità e di sentimenti più squisiti, per cui è fornita di molti materiali atti a
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questi, per cui spesso diventano insensibili ad altri piaceri, che hanno trascurati per abbandonarsi alle gioie predilette. Qualche volta la monomania
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sensazioni, per cui prova molti piaceri piccoli e vivaci; il giovane gode le gioie più intense e più tempestose della vita, ma non sa apprezzarle degnamente
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tenersi chiusi a lungo nelle loro case, per cui le gioie più pacate della famiglia e la calma della meditazione vi si possono godere assai meglio che
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di cui oscilla la materia che ci plasma. Per ripetere lo stesso concetto con una forma che più si avvicini al mondo delle sensazioni, direi che l'uomo
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Tutti gli esseri vivi e sensibili devono godere. Vi hanno due vie aperte a dimostrarlo. Il piacere ha in sè la propria ragione fisiologica, per cui
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di tutti, per cui è la più battuta. Dopo aver riconosciuto i segni esterni, coi quali il piacere si manifesta nell'uomo, si cerca di riscontrarli negli
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piacere è il fine primo ed ultimo a cui tendono tutti gli esseri viventi. 9. Il piacere è la negazione del dolore. 10. Il piacere è il contravveleno
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Siamo alla fine. Dall'analisi minuziosa e particolareggiata, a cui abbiamo fatto seguire la sintesi relativa, risalta evidente che il piacere non è
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è l'istinto sessuale. I primi due elementi esercitano però l'influenza massima, per cui un individuo dotato del temperamento erotico più sviluppato
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donna è dotata di una sensibilità più squisita dell'uomo, per cui sente assai più fortemente tutte le influenze degli oggetti esterni. Nell'atto della
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migliore di se stesso ai lavori intellettuali, serbano per il senso pochissima forza; per cui coricandosi si trovano affranti, e mal sanno serbarsi
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, secondo l'istinto e la ragione di ciascuno, per cui molto diversi sono gli effetti che seguono la sodisfazione di solitari piaceri. Fortunatamente i casi
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contatto dei due sessi. Nella copula abbiamo un eretismo straordinario, che viene spento da un proporzionato piacere , per cui si ha poco sviluppo di
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cui la sensazione gustatoria, venendo a localizzarsi, deve essere più intensa. In ogni modo, però, è molto probabile che la sensazione non sia che
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stracchino di Gorgonzola, nel quale crescono rigogliose infinite crittogame, fra i cui boschetti fors'anche vanno pascolando le larve di alcuni insetti e
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modo con cui deve mangiare e bere, onde averne il massimo piacere e non disturbare l'ordine dei suoi lavori. La parte meno progredita dell'umanità si
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fuori la sublime combinazione della Divina Commedia: nello stesso modo con cui il solo Bellini potè col mezzo delle note creare la Norma, un vero nuovo
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nuovi elementi intellettuali; per cui i sensi si fanno meno sensuali e più istrumentali. Nel tatto il piacere è per eccellenza locale ed è ristretto
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disgustosi, per cui ama vedere il verde presso l'azzurro, il giallo spiccato presso il rosso più petulante; un altro si diletta degli oggetti più strambi
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. Il bambino soltanto può gustare queste sensazioni nella loro purezza, quando incomincia a guardarsi attorno per conoscere il mondo in cui deve vivere
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le ore di ebbrezza. Il discendente degli Incas beve la torbida chicha, su cui nuota l'olio pingue del frumentone, che fu masticato per formare il
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; per cui alcuni, generalizzando il fatto, pretesero falsamente che ogni gioia derivi dalla cessazione di un dolore. Basta l'osservazione più superficiale
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