Fisiologia del piacere
- 1945 A MIA MADRE OFFRO QUESTA SPIGA DEL CAMPO DA LEI CON TANTO AMORE COLTIVATO
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Il sentimento più semplice e più elementare è quello che ci spinge ad amare noi stessi, a difenderci dal male, ed a procurarci quanto può farci
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L'egoismo è una delle malattie morali più diffuse e che, a guisa di epidemia, attacca le generazioni di tutti i paesi e di tutti i tempi. L'egoismo è
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I sentimenti puri dell'io, che partono da noi e in noi si riflettono, passando dagli affetti individuali a quelli che escono fuori di noi, formano un
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dal valore della lode. Noi non possiamo compiacerci di un'azione indifferente e facile, mentre siamo trascinati senza volerlo a bere sino in fondo il
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. Gli uomini superiori però riescono qualche volta a ridere della superbia. Le gioie della superbia non possono essere gustate che da una mente piegata
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La superbia allo stato di purezza si chiude in se stessa, ma facilmente riesce a trapelare dalle numerose fessure del suo intonaco: e, diffondendosi
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meschina; e non si può facilmente compatire, perchè prostituisce il sentimento, facendolo servire a bassissimo scopo. La vanità fisica ci fa ridere
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inavvertita, perchè ci assorbe a poco a poco, man mano che va sorgendo la ragione. In seguito un sorriso di ineffabile compiacenza, una lenta
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L'uomo che si fa colpevole di un vero peccato di falsificazione di firme morali, sostituendo la parola mio a tutti gli altri pronomi possessivi, è un
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Abbiamo parlato dell'affetto per noi stessi, cioè del sentimento più puro in prima persona, poi siamo passati a poco a poco ad altri affetti, che
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. La forma meglio definita di questi piaceri consiste nel godere e nel soffrire delle gioie e dei dolori che non sono nostri. Parrebbe a prima vista, che
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grado, noi proviamo un vero bisogno di aprire agli altri i tesori del nostro cuore, mostrando le disposizioni nostre a sodisfare i loro bisogni e a
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che noi dobbiamo esercitare a soccorrerlo. Nel modo diverso con cui si combinano questi due elementi, sta tutto il mistero del valore morale delle
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Il sentimento sociale che noi proviamo per tutti gli uomini indistintamente, a uguaglianza delle altre condizioni fisiche e morali, ci procura gioie
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I piaceri che ci procura quest'affetto sono innumerevoli, e sebbene improntati ad un carattere speciale, sono comuni a tutti i sentimenti benevoli
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una che merita un'attenzione speciale, e questa è costituita dal solletico. Toccando a piccoli intervalli e con leggeri strofinamenti alcune regioni del
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varietà. a) Gioia veemente di rispondere a una dichiarazione. b) Gioia calma di rammentare una promessa. c) Gioie trepide di chiedere. d) Gioie
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Queste righe, prese a caso, scorrendo senz'ordine l'ipotetico catalogo, apprendono che l'amore è fra gli affetti di seconda persona il più egoista
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Le gioie dell'amore sono feconde di tante delizie, che possono bastare molte volte ad abbellire un'esistenza, e a fissare lo scopo ad una vita
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La fisonomia delle gioie dell'amore presenta quasi tutte le immagini dei piaceri dell'amicizia, ma a tinte più vive e più calde. Voi tutti dovete
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maniera di artifizii avversione per tutti, riservando a sè sola i tesori di quel cuoricino, prova pure un piacere colpevole. In questi due casi, come
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prestare lo stesso soccorso a un uomo sconosciuto, a un amico, a un'amante, alla propria madre, a un fratello. In ogni caso, la gioia che si prova è
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secondo la natura della luce che vi arriva, e secondo il numero delle volte che vi si proietta. Così un uomo che manda a noi una sol volta l'immagine di
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sempre un piacevole refrigerio, che è molto vario, a seconda che il corpo che ci sottrae il calorico sia l'aria o un liquido, per lo più acqua, o un
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dichiara fratelli, e quest'unico colore, ora pallidissimo e appena percettibile, ora intenso, indica la diversa proporzione in cui la religione entra a
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A tutti questi piaceri ne stanno di contro altri prodotti dall'aggiunta del calore al corpo che ne patisca difetto. La loro natura è tanto diversa
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, avrebbe maggior diritto a pretendervi; ma anche il diritto è un'altra cambiale che non si paga sempre in tutti i luoghi e in tutti i tempi, quantunque sia
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invincibile di abbandonarsi a questi innocenti piaceri. Per quanto innocente, il dispetto è un'azione immorale, ci procura un piacere che derive da
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accompagnato da piacere. Piacevoli sono invece i momenti che lo precedono, quando le idee cominciano a confondersi e il lume dell'intelletto si va a poco a poco
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venuto per mezzo dei sensi; ma può arrivare a combinazioni così ardite e così impreviste, che si scambiano quasi con le vere creazioni. A questi voli
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della mente. Così, quando ci decidiamo a passeggiare o a studiare, a fare il bene o ad assecondare la passione, esercitiamo sempre la volontà, ma non ce
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I piaceri negativi della mente si conoscono appena, perchè per se stesso l'intelletto ci procura pochi dolori, i quali non arrivano quasi mai a tale
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fermarci più a lungo nelle regioni che abbiamo impreso a studiare. Ma ora, prima di prendere commiato da voi, vi farò ammirare per un istante la
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espressione del piacere sono i nervi e i muscoli, i quali vengono mossi in vario modo secondo la natura delle correnti che arrivano ad essi a mezzo dei
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La gioia tende a scaricarsi per tulle le vie fisiche e morali che trova aperte, e rinviene nel sentimento sociale una delle gioie più naturali e più
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assieme alla vita. La sensibilità generale, diversa nei diversi individui, li rende atti a raggiungere gradi maggiori o minori di piacere in una medesima
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tante altre ricchezze. Vi sono poi alcuni piaceri della contemplazione della natura, che appartengono a tutti. Con questo non voglio affermare che
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stretta di mano e d'un sorriso; ma il maggiordomo che esce a far le spese sciupa il danaro, e per rifarsi si getta nel turbine dei giuochi di azzardo i
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percorrendo a volo le molte leghe che lo separano dai suoi vicini, si trova ben accolto dovunque e festeggiato. Il suo asado (arrosto) è sempre grasso
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La seconda via aperta a scoprire il piacere negli esseri vivi non è di rigore scientifico, e può condurre all'errore, ma si adatta all'intelligenza
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, arrivando fino alle metafisiche. Tra queste ponetene mille altre che servono a rannodarle ed a ravvicinarle, e voi avrete rappresentata la coscienza del
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sentire profondamente il dolore. Io la chiamo sensibilità elettiva per il piacere. XXII. - Questa facoltà è quella che concorre più d'ogni altra a
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consumare in un sublime delirio di spasimi voluttuosi un atto, per dare la vita ad una nuova esistenza. A raggiungere questo fine ella si servì di due
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possibili seduzioni l'avvicinarsi dei sessi, quasi a compensare l'uomo di ogni perdita, e la donna dei tanti dolori e dei tanti sacrifici che le
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Tutti questi piaceri sono fisiologici, cioè conformi a natura, e non diventano morbosi che quando vengono goduti a scapito delle facoltà più delicate
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che si rimpinzano di cibi succulenti e di bevande eccitanti, sono certamente più degli altri disposti a cogliere più larghe messi di voluttà nei
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tattile, di un legger profumo, e più di tutto il sollievo di una occupazione intermittente che ci riposa interrompendo a quando a quando il nostro
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I piaceri infiniti che godiamo per mezzo dell'udito si possono dividere in due grandi classi, a seconda che derivano dai rumori o dai suoni. Un
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L'ebbrezza alcoolica non è fisiologica che nei suoi primi gradi. Da Platone, che diceva: il vino riempie l'anima nostra di coraggio, a Plinio, che
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