Fedora
(Il campanello squilla ancora una volta e più forte.)
Fedora
A sinistra del proscenio un caminetto a mensola, la quale sorregge una pendola e due candelabri: più indietro l’usciale della galleria.
Fedora
(Mentre Olga e Boleslao compiono a sinistra il giro, Fedora a braccio di Loris ricompare dalla dritta: ella freddamente istigante, egli più che mai
Fedora
, riscintillante al chiaror della luna. – Più in su, una credenza russa con suvvi il samovar e un servizio da thè.
Fedora
(Olga vacilla, si piega e cade riversa tra le braccia di De Siriex, il quale la depone sulla sedia più vicina. – A un suo cenno, Fedora accorre; e
Fedora
. – Una rustica squilla vicina suona la preghiera della sera: a quella, altre campane più discoste rispondono: l’Angelus si propaga di villaggio in
Fedora
contro e più indietro, affissa a un albero, un’altalena. – Pomeriggio di maggio.