FIABE E LEGGENDE
in tugurio gelato chi fu avvezzo alle fiamme dell'ampio focolare. Sei vecchio, e chiedi amore, e ti ostini ad amare? Sei vecchio, e dentro il pugno pur
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,- firmagli il passaporto per un altro paese, ammazzalo! la bella s'anco diggià non t'ama, ti adorerà pel colpo della tua nota lama. Le son fatte così; vesti
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', raccogli i tuoi versi, saluta i tuoi penati, e qui mi attendi; un fischio ti avviserà; d'un salto nella gondola sei, e domattina in alto mar, sulla mia
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- Tu, Lionello ? - Steno! - A Venezia, Lionello? - Abbracciami, collega... - Dammi un bacio, fratello! - Ma chi ti disse... - Il tetto dove
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! " quando la valle si ingombra di nebbia e di vaghi colori ed una mesta voluttà ineffabile assalta i nostri cuori; e ti senti immortal, pensando al
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cranio si conficcò le spine; vedi, sol due parole, sol due lagrime, e tutto che di smanie ti pesa sull'anima e di lutto si svelò nel fatidico animo
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vicina. Dimmi, pupilla immota, qual fu per te?... Fu l’ora che conoscesti l'Eva, e ti impietrì una vipera che un angelo pareva. E qual per te
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tradito... t'ingolfa dove l'acqua è più stretta, vola, devia, ti perdi nei laberinti oscuri, cerca aiuto alle mille convessità dei muri, alle volte dei
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fugge, che mi fugge lontano, ed io tento seguirti e ti richiamo...invano; lo spetro è innamorato di un'altra donna! - Effetto di queste cupe stanze: da
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dell'inferno, per l'angelo custode che ti amica l'Eterno, giurami che fu un filtro che te la diè in balìa, che un maleficio ha vinto la creatura mia
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un altro in compagnia digli che l'amo e che l'aspetto qui ". - - Questa donna ti giuro che per me non farebbe: la dev'essere un ninnolo di miele e di
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, tu che ogni giorno alla turba ti sveli, padre, una volta, una sola, a me svèlati! Deh mi esaudisci e mi dona, o Signore, un po' di lusso, di calma e di
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sbuca una cetra, poi del fanciul terribile un piede e la faretra, poi Giunone che al laccio della parete appresa ha l'ala azzurra e piangere ti sembra
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sempiterni campi dove i Ver sono oceani, dove le Idee son lampi, piova su te, miserrima, cieca turba, la luce: è Amor che ti conduce! É il divino carnefice