FIABE E LEGGENDE
vicina. Dimmi, pupilla immota, qual fu per te?... Fu l’ora che conoscesti l'Eva, e ti impietrì una vipera che un angelo pareva. E qual per te
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! Insiem lo scriveremo, mio dolce Steno, insieme! Perché a te pur l'amore, perché a te pur la speme dee ricantar la bella canzon dei dì passati: va
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spunta l'aurora! É il crin biondo del giovane che te al buio rincaccia, è la sua balda gioia che ti offusca la faccia. Tu spronalo, dimentica, chiudi gli
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! - Già la morte hai sul viso! - Vecchio, son gioia e amore, e a te sembran la morte ? - Non avesse proferta l'ingiuria! Come sorte il boato che annuncia
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dell'inferno, per l'angelo custode che ti amica l'Eterno, giurami che fu un filtro che te la diè in balìa, che un maleficio ha vinto la creatura mia
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; tu dubiti che m'ami?... forse ch'io mai le dissi uno solo dei cieli, uno sol degli abissi in cui per lei travota è la mia vita? - E come se di te non
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cui passa senza tender l'orecchio e alzar le ciglia, ciò con cui io favello pel tramite dei versi, e in te trapassa pel veggente pennello, Carlo, è un
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! - Taci! - Sul mare conosco un'isoletta,e te la vo' narrare: è un giardino,vi cresce il banano e la palma, la vita vi è delizia, lusso, sorriso e calma
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sempiterni campi dove i Ver sono oceani, dove le Idee son lampi, piova su te, miserrima, cieca turba, la luce: è Amor che ti conduce! É il divino carnefice
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carta... pel damo o il cavaliere, e talor pel sicario. Questa vecchia, mio caro, rinchiude più segreti che messer Diego Alvaro Consigliere dei Dieci, te