FIABE E LEGGENDE
questa scabra valle, eran peso leggero alle sue scarne spalle, eran foglie di rosa. Da quell’ora (deh! amici di me non vi burlate perché siete felici
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socchiuse foglie di un bottoncin di rosa. Poi da un angolo trasse una corda sottile, milionesima parte d'una che in campanile dimagrò stiracchiata da un
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avvolte pur le guancie di rosa di qualche bambinello, nato a far dolce il nido della povera madre, e che doman sul lido stenderà le manine alla folla
FIABE E LEGGENDE
amore! Voglio un giardino ove i cedri coi salici fingan le valli dell'Etna, e del Rosa; dove il colibrì, tra i fior di mimosa, canti in famiglia col
FIABE E LEGGENDE
stesso desio!... Miserere!... al poeta non concesso è l'oblio... Come offusca lo specchio di un bambolo il respiro, come sfoglia la rosa un placido
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labbro è rosa viva... Oh come in un baleno tutto il volto si avviva!... - Lionello, Lionello! E allor fu un'epopea. Come se fosse d'angeli quella coppia