FIABE E LEGGENDE
Oh sì beati i morti che bevon le rugiade... Chi saprà dir se in mare ei si getta o vi cade?
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immobili affisan la lucerna, palpitante di fievoli raggi e morente anch'essa, sembra la arcana calma dell'infinito impressa. Oh quel raggio di sole, perché
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saperlo, adesso l'elemosina fate: quell'occhio vagabondo due pupille ha scontrate, quel pallor senza nome le innondava di cielo. Oh non troppo
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notti, tanto rossor di sere ?. . . Oh sorridimi... e serba questo volto allibito per le ineresciose veglie del tuo vecchio marito: ridi, canta
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; puri amor che in silenzio e nell'ombra vivete, oh non cosa mondana, amor d'angeli siete! E certo in ciel si compie una giustizia: Iddio premia le spente
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- malati. Fiocchi - di lana parean le nuvole, e una campana lontana - al dubbio del viatore dicea: tre ore . " Veh, un gobbetto! Oh il bel gobbetto Dal
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somigliano a due belve che anelino a sbranarsi. Ha stretti i pugni e stillano sangue. Oh pietà! Gli spunta dalle ciglia una lagrima, e sul giovin le
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Lettor, che bella notte! La luna è argento fino, le nuvolette invece son zaffiro e rubino; come tiepida è l'aura, come tutto riposa! Oh l'antica
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? Oh lagrime della occulta allegrezza, e la terra si spezza perché ci dican gli alberi che giù nel tenebrore non si cessa di ridere, e si fa ancor
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! . . . . . . . ". Leggiam quest'altro - " Il bimbo viaggia in fondo al mare e l'alma sua nel limbo... ". - Infamia! - Oh Lionello, usciam da questo
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in mezzo a quello stuol di oppressi, per mercarne le brame, o per morir con essi ); E forse tra le immonde capigliature, oh cosa triste! stavano
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davanti a sé, segugio inconsapevole, per una ignota strada! Oh! pel ciel che splendea colle miriadi delle vaganti stelle; pei campi a cui davan bagliori
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da pipe di zucchero, dicon fra lor : " Siamo un capolavoro!". Deh fa' che tale io mi creda con loro! Oh schiudi, schiudi il celeste deposito dei puri
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sappia illudersi su questo mondo basso; e il Dio delle leggende, nella facciata nera, profeta malinconico, piantò la sua bandiera. Oh le feste di un
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tesoro che ci ha dato Iddìo come ci diè gli amici e la famiglia!... Oh! dimmi, quante volte ha le tue fedi un blando nuvolìo nelle sue spire avvolte