FIABE E LEGGENDE
freschi - e toni d'or. Compagnie di strani Fauni, su marmorei piedistalli, scabri e gialli, i sentier ne sorvegliavano, e specchiavansi agli stagni
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dei contadini sotto i porticati se ne stan colle braccia in su rivolte come turchi preganti; i focolari prestano un lume intermittente e pallido alle
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". V'ingannate, signore: la Dio mercé son scaltro, né saprete che avvenne nel cor di Bella Alvaro. Sol vi dirò che quando il freddo corpo ignaro a fior d'acqua
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nostri deliri, quando sola resto, o Lionello, e ancora t'ho col pensiero accanto, né ancor giunto è il rimorso, né ho ancor pregato e pianto, lo sai tu che
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, è un timido poeta, né vuol né chiede nulla. La Musa e la Sventura che l'han raccolto in culla gli fur madri operose : giovane ancor, vent'anni! Gli
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... Disperarci per questo? Eh son tante le stelle, che per una è da ciuco il perderci la pelle... Ma, a proposito, diavolo! una or io ne scordava...- Steno
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occulte piaghe, se dolorò senza lamenti non vi basta di crear; né il pensier vi rende paghe che ridendo assassinate, e che sempre, ove passate, resta
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Bella, non aveva altre gioie, non aveva altra stella. Or s'è mutato : attoniti se ne accorsero i servi ; un tremito convulso, cupo, gli agita i nervi; non
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scordato, né un pensier, né una lagrima, né un fiorellin soltanto avea, passando a caso, gettato in camposanto. Fatto il vuoto, divise l'aule immense e i
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... alcun ne scende, è dessa. Un baleno, ed ei l'ebbe nelle braccia. - Se t'amo! - Angiol mio!... come fredda... - Non è nulla, fuggiamo! - Perché tremi
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L'uom se ne va senza indagar l'arcano: giunto alla meta, al teunine abborrito, al dì che tutto strugge, si accorge di aver stretto nella mano un po
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, ch'ella è innocente... - Conte, rispose il giovinetto, non conobbi mia madre, l'inferno ho in gran dispetto, né posseggo, ch'io sappia, amici in paradiso
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gondola vuoi che usciam bellamente in Canalazzo? " Mi adatterò la sua parrucca in testa, ne porterò la spada e il giustacuore, le piume, i ciondoli, e
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cullano sotto il molle zeffìro; né sai se il suono che nell'aria espandono sia rantolo o sospiro. Ondeggiamenti di blande Nereidi, gesti da cortigiane
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cime mirâr nel polverìo quei mille e mille all'oriente perdersi, cantando preci a Dio. Non più brillar di falci in mezzo all'alighe né vociar di
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Poiché il lido è scomparso, poiché nulla ne appare Steno lascia alla forcola il remo. Il cielo e il mare e il fatale amor suo! Tutto il resto è