FIABE E LEGGENDE
affaccia agli specchi, e si scruta nella pallida faccia. Ier prendendo commiato dalla sposa, la mano così torvo le strinse, e un mormorìo sì strano lasciò
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, attonito, coi mendichi caduto, come in sogno fra i passi dei cittadini errante, il primo obol sentisti nella mano tremante. E per te, è questa, o Steno!
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fochi n'erano spenti; solo da una rossa cortina un barlume che andava e venìa, peregrina facella, certamente in mano alla contessa. S'apre una porticina
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rugosa. I begli occhi profondi, le nudità seguendo, di uno scultor di Rodi artifizio stupendo, avean finito a spingere una mano affilata a palpargli
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la rabbia del vulcano, dalle fauci del conte, un urlo uscì... Di mano sfugge il ferro a Lionello che china il capo e cade. Pur, mentre il sonno eterno
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attaccasti il nido? Me l'ha insegnato un vecchio che tien bottega al lido; fu caso: fra i suoi libri presi un Catullo in mano, tu sai quant'io l’adoro quel
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Steno, orribile famíglia macra e gialla. Son gli stocchi che guizzano come in mano a ribelli, son gli arazzi che sembrano ali di pipistrelli; son le
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fuor. Rientriamo e chiudi ben la porta . - Impossibile.. questo è odor di cosa morta... - Avanti, avanti... - L'altro lo seguì nello scuro. - Una mano
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L'uom se ne va senza indagar l'arcano: giunto alla meta, al teunine abborrito, al dì che tutto strugge, si accorge di aver stretto nella mano un po
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trovato morto col suo rosario in mano, " Io bene, io ben sapevalo - ronzava una donnetta - quella nicchia portava la cifra maledetta, tra braccia e
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notti son buie, ed io son cavaliere... Bella! - E tacque. La dama guardava il giovinetto, fissamente, e dai fregi del serico corsetto la sua candida mano
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, sola e vecchia, gironzava per le strade e le piazze e stendeva la mano alle belle ragazze. Queste per elemosina vi lasciavan cadere un foglietto di