FIABE E LEGGENDE
Tutti abbiam nella vita L'ora fatal che resta, come un negro stilita, sul nostro capo, immobile, finché andiam sottoterra; l'ora in cui l’uom
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L'occidente era in fiamme e Venezia imbruniva. Qua e là per le finestre qualche face appariva, errante, come in mezzo a una carta abbruciata, dai
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L'aurora! E già i frassini, comari verbose, l'albor commentavano con stridule chiose; poi, punto d'invidia, scrosciava il querciuolo... già tutta, in
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L'uscio tarlato e nero chiuse a doppia chiave, e al chiodo che pendeva da una sconnessa trave sorrise come al volto di una donna amorosa, o alle
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m'aspettate al varco per gridar: " L'eroina fino a qui perdonabile or del tutto rovina, ché fra Steno e Lionello si appiglia all'uno e all'altro
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attaccasti il nido? Me l'ha insegnato un vecchio che tien bottega al lido; fu caso: fra i suoi libri presi un Catullo in mano, tu sai quant'io l’adoro quel
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passa. L'allodola la mira, e, dal ramo ospitale, di voluttà sospira.
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, folleggia, perdio! l'amante io sono, e voglio il lieto amore, la celia e l'abbandono! - L'abbandono!... dicesti un'orrenda parola! - Orrenda ? - Dopo i
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, aguzza, immobile,in alto mar svanìa, pareva una gran spada brandita da Cagliostro contro l’ascoso ventre di qualche immenso mostro; San Marco
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le vertebre della schiena curvata... Mai, dopo i colpi arcani del divino scalpello, gli avea concesso il mondo un istante più bello... L'angelo sparve
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... ". L'una, mentre la musica, sull'acqua che nereggia, lenta lenta svanisce, il tuo raggio balzano ha illuminato un fauno di sasso in modo strano; forse
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; salite, e la mia cella troverete dischiusa. Io vi raggiungo tosto. Non finì : che Don Diego, con uno sbalzo, accosto gli si era piantato. L'altro ha
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; donna Bella finge di coricarsi e rimanda l’ancella... Grazie! cortese lampada che a legger m'aiutasti. Scriveremo un poema per narrare i tuoi fasti
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mescendo e lagrime, fra i gigli e fra i roveti, col plauso e la bestemmia seguono i due poeti. L'un canta: - I dì declinano, la creazione è stanca; un
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correte, non abbassate il velo! L'uomo ignoto che segue, come un povero cane, i passi onde intrecciate le vostre corse strane, che per baciar la terra dove
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fuor. Rientriamo e chiudi ben la porta . - Impossibile.. questo è odor di cosa morta... - Avanti, avanti... - L'altro lo seguì nello scuro. - Una mano
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L'uom se ne va senza indagar l'arcano: giunto alla meta, al teunine abborrito, al dì che tutto strugge, si accorge di aver stretto nella mano un po
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l'amante parrai di un senatore! " L'anima ho piena di versi rimati, e porterò con me la mia mandòla: parole e musica ti alletteran come una cosa sola