FIABE E LEGGENDE
or l'orribile morte pur gli è presso, e nol vuole. Come ad ebro sospinto in rapide carole, tutto che ingombra il sordido peristilio traballa intorno a
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, è un timido poeta, né vuol né chiede nulla. La Musa e la Sventura che l'han raccolto in culla gli fur madri operose : giovane ancor, vent'anni! Gli
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un solo superbo monologo, la selva stormì! Gli augelli si destano cantando alleluia, le vette si indorano, la valle è men buia, lontani comignoli la
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Genti pie che pregate prima di porvi a letto, non pregate pei morti che stan nel cataletto non pregate per gli ospiti del tenebrore eterno, che dal
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in sogno, figure che gli fan cenno, e sfumano. Egli vacilla, eppure retroceder non vuole : non può, forse! Repente gli appare il Fauno. Orrore! Gli
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Bella, non aveva altre gioie, non aveva altra stella. Or s'è mutato : attoniti se ne accorsero i servi ; un tremito convulso, cupo, gli agita i nervi; non
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Catullo in ghetto per desinar non vale; o che gli hai dato a braccio Virgilio o Giovenale? - Erano usciti prima,usciti in processione, un dopo l'altro
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viso splendea e splendea sulla gondola. Il remator gli porse la man; la sua lo spetro atterrito ritorse. (- Se lo spetro ha paura, gli è che l'altro
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fanciulla, e nelle vene gli rifluì l'antico nobil sangue, e gli parve rivedersi d'intorno dell'infanzia le larve, E che fosse il baleno di un attimo
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... senti s'è profumato! - Un mite odor di viola si diffuse. - Leggiamo. - " Se tu o vedi gli dirai che l'amo, che l'amo ancora come ai primi dì; che
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poveri antenati ambizïosi acquisti... Rividero il sereno venduti al forastiero; e quel giorno gli scheletri piansero in cimitero, gli scheletri obliati
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; salite, e la mia cella troverete dischiusa. Io vi raggiungo tosto. Non finì : che Don Diego, con uno sbalzo, accosto gli si era piantato. L'altro ha
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come un chierco in vacanza, gli saltava d'intorno in forsennata danza. - Stanotte! Ella acconsente... mi seguirà stanotte! Ah messer Diego Alvaro! le
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; mentre i ragni - erranti ordir, fra quei menti aguzzi e lepidi, si vedean le argentee reti; e, faceti, gli augelletti si posavano su quei pugni irsuti ed
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seno inerte, vive e muore in un velo. I suoi piacer sanno di tosco, i mali gli aizzan l'alma ai giubili vietati che presente e non trova: è dalla
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, per salvarvi, che mi affidò quel remo... O, forse, Iddio! - La dama, con uno sforzo estremo, solleva il capo e volge gli occhi sullo straniero che segue
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spunta l'aurora! É il crin biondo del giovane che te al buio rincaccia, è la sua balda gioia che ti offusca la faccia. Tu spronalo, dimentica, chiudi gli
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a nome, gli sorrideva allato.
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le vertebre della schiena curvata... Mai, dopo i colpi arcani del divino scalpello, gli avea concesso il mondo un istante più bello... L'angelo sparve
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repubblica come dorme! La sposa dell'Oceano stanotte si rifiuta all'amplesso, e il mar, senza rampogne, s'è addormentato anch'esso. Però veglian gli
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? Oh lagrime della occulta allegrezza, e la terra si spezza perché ci dican gli alberi che giù nel tenebrore non si cessa di ridere, e si fa ancor
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; il buio gli impedìa di vedere. Ma cogli occhi dell'alma vedeva. In quella tragica, misteriosa calma, giacean creature umane al suolo; o addormentate
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un abito strano, accoppa un galantuomo e, se sei bello e sano, gli è più che basta, tutte ti apriran cuore e alcova! Credi a me... - Il tuo consiglio