FIABE E LEGGENDE
". V'ingannate, signore: la Dio mercé son scaltro, né saprete che avvenne nel cor di Bella Alvaro. Sol vi dirò che quando il freddo corpo ignaro a fior d'acqua
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Dio che misura il vento all'agnello tosato perché all'uom non misura, quando il verno è arrivato de' suoi dì tempestosi, le bufere del cuore? Perché
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partir, giuro a Dio! che darei mille scudi per impararlo anch'io.- Poi con voce più fioca, riprese: - Alla malora! Facciamo un po' di bene, almen
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Quelle estreme parole non le ha don Diego intese? O credere non vuole che Dio possa far tanto per strappar dalle viscere di un uom l'ultimo pianto
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appunta. - Dio del ciel! Come bello, come è giovane e bello!- Ciò non disse, pensò ; poi proruppe : - Lionello, per la tua madre morta, per l'orror
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apparenza di Dio verissima! Da un anno, bella dama, i pensieri del giovinetto stanno intorno a voi, dì e notte : la sua delizia è questa : possedervi
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, impavide pose da gladiatore... Quei tozzi tronchi di rabbia fremevano, e fremevan d'amore. Nodosità, curve, punte, sembravano cercar vendetta a Dio
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, quando, dopo i motti latini, il prete venerando avea detto al bell'angelo : " Voi beata tre volte, o fanciulla, cui Dio, in un sol uomo accolte le
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cime mirâr nel polverìo quei mille e mille all'oriente perdersi, cantando preci a Dio. Non più brillar di falci in mezzo all'alighe né vociar di
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sappia illudersi su questo mondo basso; e il Dio delle leggende, nella facciata nera, profeta malinconico, piantò la sua bandiera. Oh le feste di un
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splendea; e Dio certo, vedendola dall'alto, perdonava... Ma in terra era caduto il ritratto dell'ava.
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immenso sbadiglio il vecchio Adamo abbranca; la vetustà dei secoli piange nell'universo, e, in alta noia immerso, fra i dormienti arcangeli, Dio
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non bastano allo scopo per cui Dio vi ha poste in terra queste vittime di guerra già cadute o che cadran; se il piacer già in voi ne langue, e vi punge