FIABE E LEGGENDE
Oh sì beati i morti che bevon le rugiade... Chi saprà dir se in mare ei si getta o vi cade?
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- Tu, Lionello ? - Steno! - A Venezia, Lionello? - Abbracciami, collega... - Dammi un bacio, fratello! - Ma chi ti disse... - Il tetto dove
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- Di chi è quella casa? Dimmelo, vecchio. - Quella ? - Dove è entrata una donna. . . - Affé, la è una storiella che mi chiedete, o Steno, pericolosa
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, incliini di Elfi, o di chi al suol prosternasi per un tozzo di pane. Neghi a quei rami un sentimento, un'anima, chi non nacque poeta! Quegli non oda il
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tranquillo rigagnolo spargerò d'ombre tremule e fresche; degli amici - alle tresche - di foglie cantatrici - un idillio farò. Chi sa! forse l'amore oltre
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parla più, ma sembra interrogar cogli occhi chi gli sta intorno; a volte, come se un serpe il tocchi, balza repente, e corre per le stanze, e si
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in tugurio gelato chi fu avvezzo alle fiamme dell'ampio focolare. Sei vecchio, e chiedi amore, e ti ostini ad amare? Sei vecchio, e dentro il pugno pur
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... Allor potevi udire i fiati ansanti, e credere che a sceglier chi colpire l'invisibile Fato fosse in mezzo, indeciso. - Tu fai sangue... - Tu menti
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ai capezzali, dal pianto affaticate, o róse dalla noia, guardaron tutte in cielo e risero di gioia. L'uomo che si appiccava gettò la corda e, come chi
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nostre reni, se chi è stanco di passi a risospinger vieni, a gridargli: sei vivo, su la croce, cammina!.. Quando porti a un felice la candida mattina
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, e è tua!... Vedi se la Sventura, questa provvida Erinne che per il ciel ci appura, non affratella; vedi se non è premio il fine di chi lieto sul
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- Chi scelse a battezzarti questo nome divìno, mia piccola Contessa, fu un vate o un indovino? - Il mio nome di Bella!... furon due tristi cose, il
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vesta mi convien perquisirle... - Ma chi è dessa? - Cotesta tu già un'allegra e vaga cortigiana spagnuola esperta all'Ars amandi più di Ovidio; ora