FIABE E LEGGENDE
. E, in mezzo ad essi, venirsene a passeggio ecco la castellana col suo vago paggetto. Tutto è d'oro lo strascico, è d'argento il corsetto; è neve il
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d'infrante catene, ma interrogate il cuore di tutti, ad uno ad uno, e troverete un viscere d'aria e d'amor digiuno!
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vivente la veneta fortuna. Camminava securo, parlava ad alta voce, era come il leone benevolo e feroce; l'amor della repubblica, l'amor della sua
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in tugurio gelato chi fu avvezzo alle fiamme dell'ampio focolare. Sei vecchio, e chiedi amore, e ti ostini ad amare? Sei vecchio, e dentro il pugno pur
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or l'orribile morte pur gli è presso, e nol vuole. Come ad ebro sospinto in rapide carole, tutto che ingombra il sordido peristilio traballa intorno a
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vecchiaccia! Non son uso ad attendere per veder la tua faccia; apri o getto la porta! - Pur nessuna risposta Come al vento d'autunno una tarlata
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sguardi fatali, delle parole argute; ad affrettar l'arrivo della gioconda bara, tra una botte di Cipro e una sembianza cara! Dove, più di una volta, il
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l'arpa ad armacollo, perché lo stuoli li seguita fra i gigli e fra i roveti? Lo stuol lo ignora e mormora: quei due, son due poeti! E meste donne, e