Enrichetto. Ossia il galateo del fanciullo
Enrichetto s' alzava appena faceva dì; chi dorme grassa mattinata, va mendicando la giornata; oppure: il mattino ha la bocca d'oro, ripeteva spesso
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Prima di uscire della sua camera, anzi prima quasi di essere compiutamente vestito, Enrichetto s’era imposto un lavoro volontario, che adempì sempre
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, frati, preti processionalmente si sentivano per la via e su per le scale cantare il miserere; ed egli, sbalordito, fuor di sé, s’era accostato alla
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quelle che non s’è mi sentite a dire, sa ella? Quando n’avrà passate tante, quante n’ho io, allora vedremo se farà ancora il galletto! - Oh oh, temporale
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finita; indi rispettosamente s’accostava a lui, e chiariva le sue ragioni. Ora vedete che cosa fa un buon esempio; la classe, dove era Enrichetto, era
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figliuoli erano piuttosto delicatelli, voleva che mangiassero qualche cibo caldo, massime nell’inverno; onde s’era messo d’accordo con un suo amico, che stava
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soddisfazione, che si sente in cuore, quando s’è compito il proprio dovere, e la coscienza ci dice: bravo! Passavano a riprendere le sorelle colle quali si
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troppa fatica delle mandibole, per l’accumulamento del cibo nella bocca e nella strozza; s’arrossa il viso, le vene del fronte s’ingrossano, gli occhi
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dalla mamma; e l’altro, che fermo dinanzi ad una vetrina di ninnoli e di giocattoli, manda grida di meraviglia e s’incapa di volerne uno, e stride e
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popolo, il quale, rapito dall’ordine e dalla disposizione delle aiuole e degli alberi, e rallegrato dalla fragranza de’ fiori, s’avezza, per un
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tristi; lodava le belle azioni, vituperava le malvagie; il riso e il pianto s’allertavano sul suo volto animato e aperto. Il maggior suo dispiacere
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, suonava e si giuocava. Come i figli si trovarono un po’ grandicelli, perché meglio s’avvezzassero alla vita, loro permetteva che vegliassero in tali
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affatto. Per la qual cosa tanto s’ingegnò e con esercizi ginnastici e con assidue cure, che la sua persona, dopo non molto, si fece assai svelta; il capo e
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che cammini, tor la sedia di dietro a chi s’alza da sedere: perché potrebbe stramazzare e farsi del male assai. Aveva inteso rimproverarsi aspramente
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che dice: me n'impipo. S 'accozzavano in più s' incantucciavano, parlavan alto e minaccioso, con atti di goffa millanteria, e di disprezzo. Il signor
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l'ingiuria scagliata contro quello. Nella primavera godevano di far passeggiate ne' dintorni di Torino, ora alla Sacra di S. Michele, ora a Soperga
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s'ebbe un ma secco, secco; s' avvicinò ad un altro e n' ebbe un'alzata di spalle; intanto una voce più acerba, e stizzita fece udire: stia attento e
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acceso e senza legna per accenderlo; si sentiva un ambiente freddo, uggioso, opprimente. Il medico s' accostò al letto, e sur un guanciale sudicio e mal
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popolino, come si dice, a iscriversi nelle società operaie. E a chi gli s' opponesse rispondeva: qual è il maggior male che possa venirvi addosso? La
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Enrichetto, che ogni dì più s'affezionava alle classi operaie, s' affaticava il più che poteva per far smettere la brutta abitudine, che i più hanno
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