Enrichetto. Ossia il galateo del fanciullo
. - Va al diavolo tu e i tuoi proverbi!... - Ah queste le son belle parole! Che? Te l’ha insegnate il maestro?... Che stai lì pensieroso? Animo! Sandrino
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; perché se ne abusano e si perde l’autorità di comandarle quando è necessario. – Le sorelle anch’esse lodavano le parole di Enrichetto e l’aiutavano a tener
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come si passò la cosa. Erano in via per la scuola. Sandrino era in vena di ridere e stuzzicava il servo ora con parole, ora con gesti
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da un lavoro all’altro, in capo all’anno si troverebbero compite opere da sgomentare al solo pensarvi su. Queste parole non erano dette a sordo. Il
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soggetto; nè si studiava di torcere le parole altrui al ridicolo. Sentiva pena al cuore, quando alcuno contrastava chi raccontasse col dire: - no, la
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’giovani sempre ingrugnati, di quelle faccie di gesso senza espressione, che ci vogliono tutti gli sforzi per farli vivi e dire una parole. Tutt’altro: era
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disinvolto in pari tempo; messo in parole discorreva rispettosamente e con parsimonia, non occupava i seggi migliori, ma anzi cercava i più modesti; non
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di frati, e chi non vuol sentire le loro parole si tappi le orecchie, e chi ha tema d'essere scandolezzato resti in casa, e faccia murar le porte e le
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impiegati, o per aver intese le parole del signor Carlo, o per naturale pulitezza, con bel garbo sì fece mostrare la cedola di citazione, indi si diede a
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fame i suoi parenti, nè farebbe limosina d'un soldo se fosse per morire? A queste parole restò meravigliato Enrichetto, e più ancora quando venne a
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della città. Alla domanda di che si volessero colle loro grida, quelli dopo molte imprecazioni e avvolgimenti di parole risposero: — Vogliamo aumento di
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Accademia della crusca
