Enrichetto. Ossia il galateo del fanciullo
, scrostate, o rotte; i muri bianchi delle case sgorbiati o insudiciati da brutte immagini, o da più brutte iscrizioni, tracciate, Dio sa come, col
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slanciano tuttavia sull’azzurro del cielo e dipingono a cento svariati colori le vette de’monti, e le cime degli alberi, e i tetti delle case sparse per
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. Egli stava sempre accanto della madre, entrava nelle case altrui nè troppo timido e ritroso, nè punto sfacciato e impudente; salutava modesto e
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della pubblica stampa; sulle cantonate del paese, e sui muri bianchi delle case si alternavano i viva e i muoia sgorbiati col carbone. Le quali cose
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che l'arte salutare, l'andar per le case ad asciugar lagrime, a sollevare dolori, meglio rispondeva a quel bisogno istintivo dell'animo suo di far del
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nelle case, facendone rilevare lo studio, la buona volontà, e la precocità dello spirito. Ad Enrichetto parve toccare il cielo col dito, quando si
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giuocatori e scioperati! eran lacrime in tutte quelle case! Ma la Bettina s'adoperava per renderle meno amare; teneva d'occhio i ragazzi di questa
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miseria dalle case, per togliere di mezzo il proletariato: lavoro e temperanza. Questi ed altri ammonimenti Enrichetto li faceva sempre che si
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aspettare. Ma voi, voi non avete scorte, perdete una settimana, son nove lire di meno, che entrano nella vostra case, mentre dovete pur mangiare e quindi
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Accademia della crusca
