Enrichetto. Ossia il galateo del fanciullo
tratto i suoi occhietti pieni di letizia ai genitori, e se non v’erano, provava come un vuoto nel cuore, e ripeteva: Oh ci fosse il babbo, oh ci
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padre, non ne ha pure della sua, e fare sprezzo delle sostanze degli altri è lo stesso che farne ai padroni. Tenacissimo del segreto, si sarebbe fatto
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comportava Enrichetto; pareva un uomo fatto; non timido, non audace. Con grazia e con premura dimandava ai padroni di casa di loro nuove, appena era entrato
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. Quando non s’affligeva poi ai gusti fatti dalla ragazzaglia alle proprietà pubbliche e private! Le insegne e le facciate delle botteghe scalcinate
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tacchi e ondulando la personcina come le cutrettole, agitando il frustino o la mazzetta, con rischio di cavar un occhio ai vicini; vere caricature da
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sollazzo, e un modo onesto e piacevole passatempo. Tratto tratto permetteva anche ai figli di farne parte, ma quando vedeva che essi si lasciavano troppo
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, perché fosse ai fanciulli d’esempio e di scorta nel cammino della vita.
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giubilavano cori d'angeli, in mezzo ai quali discerneva l'Agnesuccia, il cui nome pronunciava mane e sera, e la diletta nonna che non ebbe mai a dimenticare
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dava il guasto ai frutti de' campi e, si tagliavano le viti, i gelsi, gli alberi, fruttiferi di questo o di quello, e così gli astii concorrevano
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presso qualche amico, villeggiante sui vaghi colli di Torino o di Moncalieri; ed allora era un continuo ricordo ai figli e alle figlie di mostrarsi e
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