Elementi di genetica
primo termine per quelle unità ereditarie di cui non si conosce ancora la localizzazione cromosomica, il secondo invece per quelle di cui la
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Secondo la prima, ogni particella, o unità-ereditaria (gemmula) rappresenta una cellula del corpo, secondo l’altra ogni determinante corrisponde ad
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variabilità secondo la distribuzione normale, ottenuta non più dalla cooperazione di numerosi fattori che hanno effetti diversi, ma dalla cooperazione
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accrescimento (auxociti); 3, oociti e spermatociti di primo ordine; 4, id. di secondo ordine (dopo la prima divisione meiotica); 5, uovo maturo con 3 globuli
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(che è diploide, come s’è detto) per fusione col secondo nucleo maschile, aploide, prende origine una cellula triploide, (cioè con 3n cromosomi) che
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per lo più secondo il tipo materno. Ciò non deve sorprendere, dice I’Enriques, perché è l’uovo che si sviluppa, nel modo che gli è proprio
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da uno spermio privo di X: nel primo caso lo zigote riceve due X e si ripristina il corredo cromosomico proprio della femmina; nel secondo caso lo
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Non è ancora ben sicuro se l’uomo appartenga al tipo Protenor o al Lygaeus. Secondo Winiwarter (1912) e Oguma (1937 vi sarebbero 47 cromosomi nel
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Fig. 41. – Come figura precedente: secondo incrocio (da Th. H. Morgan).
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Il secondo modo è il più usato nella genetica della Drosofila. Noi ci atterremo di prevalenza al primo, per maggiore semplicità e chiarezza.
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Il terzo gruppo comprende circa 130 geni, essi pure indipendenti dal sesso, e localizzati probabilmente nel secondo paio di cromosomi lunghi.
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Nel secondo gruppo risiedono circa 120 geni, fra cui b e vg di cui abbiamo parlato or ora, che non sono associati al sesso. È probabile che siano
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Se si reincrocia la femmina ibrida del secondo incrocio, discendente dai genitori B vg e b Vg con un maschio recessivo, si ha un risultato analogo:
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In qualche stadio della formazione dei gameti, molto probabilmente durante la sinapsi, dovrebbe avvenire, secondo il Morgan,
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Secondo la concezione del Morgan, pertanto, la percentuale di scambio misura la distanza dei punti dove, in un cromosoma, son situati i geni; punti
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Fig. 52. - Carta cromosomica della Drosophila melanogaster, ossia localizzazione dei geni principali, (compilata secondo i dati di C. Stern, 1937, e
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spiega, secondo il Morgan, come due geni che, come Star e speck dell’esempio sopracitato, distano di 104 unità diano una percentuale di scambio di 48
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distribuzioni appaiono poco comprensibili, secondo le leggi della probabilità, e in contrasto con quelle osservate negli altri organismi.
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La teoria cromosomica ha trovato, fin da quando il Morgan e la sua scuola, nel secondo decennio di questo secolo, cominciarono ad elaborarla
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riferisce alla legge dell’indipendenza: i cromosomi, per comportarsi veramente come i fattori mendeliani, dovrebbero distribuirsi a caso, secondo
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) secondo le ricerche di Muller e Painter. Nel mezzo un’altra carta di X, che è stata ottenuta col metodo della frequenza delle mutazioni, e mostra la stessa
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Fig. 66. - Tetrade con tre chiasmi: a sinistra, secondo l’ipotesi di Sax; a destra, secondo l’ipotesi di Darlington (da W. Ludwig, 1938).
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renderà forse possibile lo studio dei cromosomi giganteschi nell’adulto. , sono costituiti da numerosi (16 secondo alcuni, centinaia secondo altri
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(Equus asinus) e cavallo (Equus caballus), che risultano alquanto diversi secondo che s’incrocia, un cavallo con un’asina, o un asino con una giumenta
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eterogenea. Il secondo è quello che dà sviluppo anormale (viridis X vulgaris).
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Varie mutazioni interessano la forma, la disposizione e la struttura dei peli e delle setole, che sono distribuiti secondo un ordine preciso
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raddoppiamento del numero dei cromosomi. Il secondo caso è quello di una razza dell’Artemia salina (cfr. pag. 141) che vive nelle saline di Capodistria; ha 84
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costanza del rapporto nucleo plasmatico. Secondo questa legge, in ogni specie il rapporto fra il volume del plasma e quello del nucleo è, entro certi
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Il rapporto primario nell’uomo avrebbe un valore che varia — secondo diversi autori — da 116,4 a 108,2 maschi su 100 femmine.
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Tuttavia, secondo la teoria cromosomica, anche i gameti del sesso eterogametico possono dirsi predeterminati: gli spermî con
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Le differenze di natura fisico-chimica del citoplasma, secondo questa teoria, sono le differenze fondamentali primarie fra i sessi. I cromosomi sono
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» in cui tutti gli individui cominciano lo sviluppo come femmine, e poi, nel primo o nel secondo anno di vita, la metà circa divengono maschi, così che
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La Lymantria rappresenterebbe tuttavia un’eccezione, perché i fattori F sarebbero localizzati, secondo gli studi più recenti, nel citoplasma. Valgono
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altri Artropodi (cfr. G. Roller, 1938). Secondo P. Heinz (1937) anche negli insetti (farfalle) il dimorfismo sessuale non sarebbe del tutto indipendente
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Accenneremo brevemente ad alcune delle principali ricerche condotte secondo questi indirizzi che sono fra i più promettenti della biologia moderna.
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Quel nucleo che, secondo il Weismann, nel primo esperimento
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avrebbe dovuto contenere soltanto i determinanti di mezzo embrione, quel nucleo che, nel secondo esperimento, avrebbe dovuto contenere soltanto i
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Fig. 119. - A, uovo di riccio di mare allo stadio di 8 blastomeri; B, separazione di 4 blastomeri secondo un piano parallelo all’asse polare: i due
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macchie e striature. Quando questo è stabilito (pur non essendo ancora visibile, a quello stadio) non si può più modificarlo. In un secondo periodo si
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E se così è, possono queste variazioni dar ragione della evoluzione delle specie, secondo che ammettono le teorie trasformiste? È questo il problema
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In secondo luogo le ricerche sperimentali in varî campi della biologia andarono accumulando altre gravi difficoltà contro l’evoluzionismo: le
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. Secondo il De Vries, in certi periodi della vita della specie le mutazioni esplodono numerose, mentre normalmente la specie è stabile.
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Questo è sostanzialmente, il modo di origine delle specie secondo le vedute della genetica moderna mirabilmente riassunte nel recente libro del
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Secondo il matematico Bernstein (1925) si tratterebbe invece di tre allelomorfi multipli, che egli indica con A, B, R, combinati fra di loro a due a
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Questo semplice esempio illustra schematicamente il meccanismo dell’evoluzione secondo la teoria che la selezione operi sulle piccole variazioni
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presentano diversa intensità di pigmentazione secondo la qualità di foglie con cui sono stati nutriti i bruchi.
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di queste molteplici, e spesso singolarmente inefferrabili cause è la distribuzione delle frequenze secondo la curva di Gauss.
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AB X ab = AaBb oppure, nel secondo caso contemplato:
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AB, Ab, aB, ab Se tali gameti possono combinarsi, alla fecondazione, secondo tutte le possibilità, ne risultano 16 combinazioni, come si vede
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normali, l’altra con occhi molto ridotti, nascono ibridi con occhi più o meno sviluppati secondo la temperatura alla quale sono stati allevati.
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