Elementi di genetica
’esistenza di serie di fattori analoghi a quelli che abbiamo elencato.
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soppressione della meiosi, o a processi che ripristinano il numero 2n dei cromosomi, in modi però alquanto diversi da quelli che avvengono negli animali.
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Fra i primi, cronologicamente, sono quelli del Boveri (1889), di merogonia ibrida. Egli cercò di fecondare dei frammenti privi di nucleo di uova di
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proprio quelli che riappaiono, nella meiosi, a costituire i gemini, e vanno poi ai poli opposti della mitosi, cioè in due gameti diversi, e perciò è
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contrassegnati nello stesso modo di quelli della Fig. 40 (da C. B. Bridges).
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ad una di queste. La concordanza fra i dati della genetica e quelli della citologia appare, ancora una volta, manifesta e sorprendente.
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’aver posto in rilievo la semplicità della interpretazione dell’associazione data dal Morgan, e la mirabile concordanza dei dati genetici con quelli
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Un quarto fattore, sempre del gruppo di quelli associati al sesso è y (yellow) recessivo, che determina il color giallo del corpo. La sua percentuale
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omocromosomici, quelli di gruppi diversi e perciò indipendenti, eterocromosomici.
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della sinapsi, ma risultano ricombinati con i pezzi di quelli. Con essi pezzi si spostano, naturalmente, i geni che vi sono localizzati, e così si
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citologia, paragonandoli con quelli della genetica, e vagliarli criticamente.
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Ma i fenomeni più suggestivi sono certamente quelli che vanno sotto il nome di aberrazioni, o mutazioni cromosomiche. Alcune le abbiamo già
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in modo inconfutabile che il gene eyeless ha sede nel cromosoma IV, e con lui naturalmente vi risiedono quelli che gli si rivelano associati (bent
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La teoria dello scambio si basava originariamente su alcune osservazioni del Jannsens (1909) il quale, nei cromosomi degli Anfibî, e poi in quelli di
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Nel primo caso, poiché a un polo della mitosi andrebbero tutti gli elementi di provenienza materna, all’altro tutti quelli di provenienza paterna
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malpighiani esistono però nuclei simili a quelli delle salivari, ciò che renderà forse possibile lo studio dei cromosomi giganteschi nell’adulto.
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Falsi ibridi per apogamia sono quelli che si ottengono dalla ibridazione di varie specie di Hieracium. Il Mendel aveva cercato di estendere le sue
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Nel secolo XVIII, poi, quando i problemi dello sviluppo, che sono sempre intimamente connessi con quelli della eredità, tornarono in discussione
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sostiene che il fenotipo intermedio fra quelli dei genitori si mantiene nelle successive generazioni ibride, e perciò che vi è una forma di eredità
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(tranne quelli in cui si produce un nuovo assetto cromosomico stabile, ad es; per tetraploidia), invece, è dimostrato con sicurezza, né nelle piante né
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autofecondazione, dànno piante tutte verdi; quelli dei rami bianchi piante bianche, quelli dei rami variegati piante variegate. Se si fecondano i fiori d’un ramo
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porta cloroplasti, e tutti quelli della pianta figlia derivano da quelli contenuti nell’ovulo da cui ha tratto origine, è evidente che soltanto la
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quelli che fanno ad es. un cavallo esser vertebrato, mammifero, perissodattilo, equide, e cavallo, prima di essere quel cavallo. La seconda riguarda
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Quanto poi al numero delle mutazioni trovate in Drosofila, davvero enorme in confronto con quelli di altri animali o piante, se si considera che nel
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’alcoolizzazione) non sono stati condotti con metodi così rigorosi da potervi prestar fede senz’altro. Tuttavia alcuni, in particolare quelli di Harrison e
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Mutanti tetraploidi e artioploidi. Sono quelli in cui il numero dei cromosomi è = 4 n, o (artioploidi) che contengono un numero pari di genomi
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I poliploidi originatisi dall’unione di gruppi di genomi eterogenei, per esempio quelli derivati da ibridazione di specie non molto vicine
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, perché, quando i gameti provenienti da due individui vengono a contatto, quelli di uno (femminili) si fissano e perdono i flagelli, mentre quelli
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cioè piante maschili, o femminili, i cui gameti dànno soltanto una debolissima reazione se messi in presenza di quelli dell’altro sesso.
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sempre più ristretto di determinanti, così che infine possiedono soltanto quelli caratteristici delle qualità che esse devono definitivamente
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il cromosoma X, nel tipo Protenor e Lygaeus, danno origine a femmine, quelli con O o con Y a maschi. Negli uccelli e nelle farfalle sono invece le
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e acquistano caratteri più o meno intermedi fra quelli di un sesso e quelli dell’altro (intersesso medio). Se l’inversione è molto precoce, può
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Altri casi d’intersessualità da cause genetiche sono quelli descritti da E. Pflüger e da E. Hertwig, ma elaborati specialmente in questi ultimi anni
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. Maschi e femmine, infestati dal parassita, acquistano alcuni caratteri del sesso opposto. Si possono seriare gl’interessi analogamente a quelli di
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Casi d’inversione spontanea del sesso, oltre a quelli già ricordati delle rane attribuiti a cause genetiche, sono conosciuti anche nelle colombe (O
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riproducendosi, di trasmettere ai discendenti i propri caratteri, che non quelli che ne sono privi.
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scoprendo gli intimi fenomeni della vita delle cellule, e, in particolare, quelli della riproduzione, e iniziavano
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quanto riguarda la forma delle penne) agli ormoni testicolari, mentre viene profondamente influenzato da quelli ovarici. Se ad un gallo intero o a un
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trapiantati su maschi non sempre vi si sviluppano come quelli provenienti da tessuti geneticamente maschili (A. W. Kozelka).
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trovarsi in vicinanza di geni (quelli del cromosoma II) diversi da quelli che normalmente gli sono vicini, e da ciò dipenderebbe il diverso modo di
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condotta con mezzi tutti speciali e diversi da quelli che possono servire per lo studio dell’eredità negli animali o nelle piante.
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casi così semplici e schematici come quelli sui quali si sono costruite le teorie scientifiche.
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animali e piante. Né sono esclusi i caratteri fisiologici, che dimostrano pur essi un modo di comportarsi del tutto simile a quelli morfologici.
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’uno o l’altro fattore. Se le due categorie sono egualmente numerose e alla fecondazione i gameti si riuniscono a caso, senza che quelli col fattore
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I fenotipi I e IV sono quelli introdotti nell’incrocio, corrispondono cioè ai genitori (P); i fenotipi II e II sono invece combinazioni nuove, in cui
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avvicinano molto quelli trovati empiricamente.
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unicolore, eterozigote se di due colori); quelli sotto indicano i gameti, e le frecce le varie combinazioni possibili (dalle tavole di Genetica di A. Ghigi).
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eterozigoti. Così ad es. esaminando microscopicamente i granuli d’amido dei semi dei piselli lisci e di quelli grinzosi il Darbishire vi trovò nette differenze
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dal sesso», o «invertita col sesso» con quelli di eredità «associata al sesso» di cui tratteremo in seguito.
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Qualcuno ha creduto di poter sostenere che i fattori dominanti siano quelli filogeneticamente più antichi (Standfuss, 1910), cioè quelli comparsi
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