Elementi di genetica
grande progresso nella conoscenza della localizzazione dei fattori nella sostanza che costituisce i gameti.
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Fig. 26 – Schema dell’incrocio fra due razze di Lathyrus con fiori bianchi. Nella F2 le caselle corrispondenti al fenotipo sono tratteggiate
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consiste nella necessità della coesistenza di due fattori per ottenere il carattere «colore».
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ma, nella massima parte dei casi, è stato giuocoforza rimanere nel campo dell’ipotesi, senza la possibilità di un controllo rigoroso, come si è
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Si distinguono nella divisione mitotica quattro fasi: profase, metafase, anafase e telofase, e a ciascuna di queste corrispondono varie modificazioni
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Nella oogenesi, parimenti, le oogonie — dopo essersi accresciute enormemente e caricate di materiale nutritizio, o tuorlo — danno origine agli
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che sono proprio quelle la cui esistenza si deve ammettere per spiegare il diibridismo e le cui combinazioni nella fecondazione danno
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si trovino nella coppia III. Se incrociano una drosofila con ali normali e colore normale (VgVg EE) e una con ali «vestigiali» e colore «ebano» (vgvg
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tarso delle zampe anteriori del maschio, di una serie di grosse setole Glutinose, che costituiscono una specie di pettine, il quale manca nella
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Il secondo modo è il più usato nella genetica della Drosofila. Noi ci atterremo di prevalenza al primo, per maggiore semplicità e chiarezza.
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Diciamo subito che la presenza di scambi nella femmina e la sua assenza nel maschio della Drosofila è un fatto assai misterioso, di cui è difficile
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due fenotipi introdotti nel primo incrocio, nella percentuale del 67%, e i due risultanti dallo scambio, nella percentuale del 33%. cfr. Fig. 48 (da Th
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’incontrino sempre nella cellula; com’è noto, i cromosomi non sono visibili nel nucleo durante la fase cosiddetta di riposo, cioè nel periodo che
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Ancora al Seiler si deve un’osservazione, che dimostra come anche nella femmina — in cui si formano un uovo e tre globuli polari — si formino due
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Orbene il Seiler poté vedere, nella meiosi, i due cromosomi omologhi coniugarsi e andare ai poli apposti della mitosi, cioè in due cellule diverse
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Si è visto che le distanze segnate nella «carta statistica» (come si chiama quella ottenuta in base alla frequenza di scambio
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Per ora soltanto nella Drosofila l’analisi è stata spinta fino a questo punto.
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possibilità di ricerca di cui non poche tuttora intentate, ha aperto una nuova era nella citologia e nella genetica.
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Ciò che più colpisce nella struttura dei cromosomi salivari, è il fatto che sembrano mancare in essi le zone eterocromatiniche; i geni sono
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Nella Oenothera pure sono noti casi di patroclinia — non assoluta
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riprendere in esame il problema della parte che eventualmente spetti al citoplasma nella determinazione e nella trasmissione dei caratteri ereditarî. La
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accompagnate da cambiamenti visibili citologicamente nella compagine cromosomica; 2) le mutazioni cromosomiche che consistono invece in alterazioni
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(II), ecc. determinano invece anomalie nella nervatura.
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Ci limiteremo qui ad elencare i tipi principali di aberrazioni cromosomiche finora osservati, specialmente nella Drosofila, ma anche in altri animali
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Lasciamo altre applicazioni della teoria, nonché le critiche che se ne possono fare e le difficoltà che si incontrano nella sua
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invece dimostrano varie irregolarità nella meiosi e per lo più sono sterili.
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dispar. Il dimorfismo sessuale è accentuatissimo, e si esplica, oltre che nella struttura degli organi copulatoli, nella forma delle antenne, nella
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Tab. VIII - Relazione fra autosomi ed eterocromosomi e sesso nella Drosophila (da C. B. Bridges)
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Fig. 116. - Penne del petto di polli Barred Plymouth Rock: a sinistra, di gallo, a destra, di gallina (nella gallina anche le penne del groppone
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o meno precocemente: o nell’uovo prima della fecondazione, o all’atto della fecondazione, quando intervengono profondi mutamenti nella costituzione e
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e collaboratori nella Drosophila, di Blakeslee e collaboratori nella Datura, ecc. I risultati principali sono che le trasposizioni, le inversioni, e
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§ 1. - Possibilità dell’indagine genetica nella specie umana.
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§ 1. — Possibilità dell’indagine genetica nella specie umana. — §2 - I gruppisanguigni. La predisposizione ai tumori. — § 3. - Genetica ed Eugenica
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nella presenza o assenza di alcuni geni, nella diversa frequenza di certi geni, o gruppi di geni.
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Ghigi, A. - L’ibridismo nella genesi delle specie sistematiche animali. S. I. P. S., 1912.
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– –La parte dell’elettricità nella vita, Roma, Casa ed. O. M. A. I. 1934.
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Manunta, C. - Sull’accumulo quantitativamente diverso, a seconda delle razze di un miscuglio di carotene e xantofilla nella mucosa intestinale di
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Ghigi, A. - L’origine della specie nella odierna biologia sperimentale. S. /. P. S., XX, 1931.
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Marchiafava, E. - L’eredità nella Patologia. In Trattato di Anatomia Patologica, Torino, U. T. E.T. 1930.
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Intercinesi (cromosomi nella) 198.
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– nella Drosofila, 386.
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§ 1. - Possibilità dell’indagine genetica nella specie umana 381
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aveva potuto dimostrare che nella popolazione di Aringhe del mare del Nord erano riconoscibili parecchie razze, o «specie elementari» o «piccole
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« Dei numerosi esperimenti eseguiti — dice il Mendel nella introduzione al suo lavoro, riferendosi ai suoi predecessori — nessuno è stato abbastanza
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il che, tenendo conto della dominanza, significa due fenotipi (poiché AA e Aa sono fenotipicamente eguali) nella proporzione 3 : 1 e tre genotipi
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ripetono la costituzione dei nonni, e quelli che rappresentano le due combinazioni nuove, nella forma omozigote. Le altre caselle invece corrispondono a
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Il numero dei fenotipi che compaiono nella F 2 è dato dalle potenze di 2
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Perciò, quando risulti che un carattere si trasmette senza, saltare generazioni e compare nella metà dei figli e non si manifesta nei figli di due
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In questi casi si possono senz’altro distinguere fenotipicamente gli omozigoti dagli eterozigoti, e perciò questi incroci sono spesso utili nella
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recessivo nella femmina. Alla F 2 si ottengono le seguenti proporzioni: 1 maschio privo di corna su 3 cornuti, e 1 femmina cornuta su 3 prive di
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