Elementi di genetica
Fig. 41. – Come figura precedente: secondo incrocio (da Th. H. Morgan).
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bianchi e metà normali, ma eterozigote. I risultati numerici dell’esperimento del Morgan diedero buona approssimazione alle previsioni teoriche (Fig
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La questione del valore del cromosoma Y nell’eredità è stata molto discussa; il Morgan era giunto alla conclusione ch’esso fosse «geneticamente vuoto
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Varie altre ne furono acquisite dipoi: fra esse ricorderemo ora, per la sua analogia con il caso precedente, il seguente studiato da L. V. Morgan
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La massima parte dei fatti e delle teorie che abbiamo esposto e di quelli che esporremo in seguito sono stati scoperti ed elaborati da Th. H. Morgan
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Fig. 47. - Maschio (a sinistra) e femmina (a destra) di Drosophila melanogaster Meig. e relativo corredo cromosomico (da Th. H. Morgan).
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Alcuni fenomeni di associazione erano già noti prima che il Morgan iniziasse il suo studio, e apparivano come eccezioni difficilmente spiegabili alla
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Si potrebbe pensare — e si pensò infatti in casi analoghi trovati prima del Morgan — ad una attrazione fra i due geni dominanti
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precedente, che si rivelano stabili. Il Morgan ha interpretato questo risultato ammettendo che i fattori, che risultano così associati, o linked, come
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Prima di esporre l’ipotesi proposta dal Morgan per l’interpretazione dello scambio, riferiamo qualche altro esempio che indicherà
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In qualche stadio della formazione dei gameti, molto probabilmente durante la sinapsi, dovrebbe avvenire, secondo il Morgan,
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ricombinarsi con geni che risiedono in un altro cromosoma, il Morgan propose una teoria, che consta di due ipotesi principali:
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Secondo la concezione del Morgan, pertanto, la percentuale di scambio misura la distanza dei punti dove, in un cromosoma, son situati i geni; punti
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Alcuni autori hanno proposto di chiamare l’unità Morgan, in onore del genetista americano; poiché però le distanze calcolate con questo metodo non
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Il Morgan, giustamente, considera le leggi di Mendel come due sole: 1) la purezza dei gameti; 2) l’indipendenza.
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Sulla base dei fatti che abbiamo brevemente riassunti, Th. H. Morgan enunciò, nel 1926, la «teoria del gene» con le seguenti parole:
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Ancora una volta spetta al Morgan e alla sua scuola il merito di avere ben chiarito i concetti e di avere scoperto le vere mutazioni. Prima di lui
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ridotte (recess. II crom. 67,0) (da Bridges e Morgan, 1923, e da Morgan, Bridges, Sturtevant, 1925).
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Fig. 84. - A sinistra testa di Drosophila normale, vista di sopra e di fianco; a destra mutazione Bar (occhio lineare) (da Th. H. Morgan, 1919).
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dumpy (da Morgan, 1919).
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1925 Morgan, Bridges e Sturtevant calcolavano a circa 20 milioni il numero delle mosche narcotizzate e
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Il terzo caso di tetraploidia nel regno animale è dato dalla Drosofila, in cui Bridges e L. V. Morgan ottennero alcune femmine tetraploidi, che però
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Fig. 93. - Frutto (cassula) di Datura stramonium diploide (2n) e di due mutazioni polisomiche (2n+1 e 2n+2) (sec. A. F. Blakeslee, da Th. H. Morgan
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Fig. 94. - Cassule di Datura tetraploidi (4n) e, sotto, di individui 4n+1, 4n+2, 4n+3 (sec. A. F. Blakeslee, da Th. H. Morgan, 1926).
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Fig. 95. - Cassule della Datura normale (in alto) e di dodici tipi probabilmente polisomici (sec. A. F. Blakeslee, da Th. H. Morgan, 1926).
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cromosomici, in basso, schema dell’interpretazione del Morgan: perdita di un cromosoma X' alla prima divisione di segmentazione dell’uovo fecondato (da Morgan
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Fig. 104. – A, intersesso di Drosophila di tipo femminile; B, intersesso di tipo maschile (da Morgan, Bridges Sturtevant).
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La scuola del Morgan, pertanto, anziché di «valenza» dei geni, preferisce parlare di «bilancio» (balance) o di «equilibrio» dei geni e considera il
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Innanzi tutto si è osservato, fin dal 1915 (Morgan e Stark) che vi sono nelle Drosofile dei tumori ereditarî. Ne sono stati riconosciuti due tipi: il
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Morgan, Th. H. - Genetica. E. I. XVI, 1932.
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Morgan, Th. H. - Embriologia e genetica (trad, da O. M. Olivo). Torino, Einaudi, 1938.
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Elementi di genetica
Morgan, Th. H. — (Oltre ai volumi tradotti in francese e in italiano): The physical basis of heredity. Filadelfia, Lippincott, 1919.
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Morgan, Th. H., Sturtevant, A. H., Muller, H. J. e Bridges, C. B. - Le mécanisme de l’hérédité mendelienne. Brusselle, Lamertin, 1923.
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Morgan, Th. H. - The rise of Genetics. P. VI C., 1932.
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Morgan, Th. H. - Mendelian heredity in relation to Cytology, in Cowdry, loc. cit., a pag. 405; 1924.
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Morgan, L. V. - Non criss-cross inheritance in Drosophila melanogaster. B. B.. XLII, 1922.
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Morgan, Th. H, Bridges, C. B. e Sturtevant, A. H. - The genetics of Drosophila. B. G., II, 1925.
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Morgan, Th. H. - Op. cit., a pag. 399; 1928.
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Elementi di genetica
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Morgan, Bridges, Sturtevant. - loc. cit. a pag. 408; 1925.
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Morgan, L. V., 169, 273, 276, 408, 417.
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Elementi di genetica
Morgan, Th. H., 33, 114, 123, 157, 160, 166, 171, 174, 175, 182, 193, 253, 260, 293, 303, 304, 386, 398, 399, 400, 407, 408, 418, 419, 424, 427.
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