Elementi di genetica
geni ma non distinguono; se non per l’articolo, il singolare dal plurale dello stesso nome.
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dello sviluppo. Alla logica, perché è evidente quanto sia soggettiva la distinzione di «caratteri» che sono piuttosto categorie create dalla nostra
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Se ciascuno dei nuclei dei gameti portasse il corredo cromosomico completo, caratteristico della specie a cui appartiene, il nucleo dello zigote
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spermio nell’uovo. I nuclei dello spermio e dell’uovo (chiamati rispettivamente, a questo stadio, pronucleo maschile e femminile) si avvicinano poi e si
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gli embrioni ottenuti in quel modo si arrestano ai primi stadi dello sviluppo, il quale avviene
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femmine, si può riconoscere se veramente metà sono normali e metà eterozigote, cioè conduttrici del gene «occhi bianchi». I risultati dello sperimento
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§ 1. Eccezioni alla terza legge di Mendel. Associazione. — § 2. Scambio. —§ 3. Teoria dello scambio. — § 4. Carte cromosomiche. — § 5. Doppio scambio
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Prima di esporre l’ipotesi proposta dal Morgan per l’interpretazione dello scambio, riferiamo qualche altro esempio che indicherà
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come la percentuale di scambio fra i varî geni è diversa. La figura 49 rappresenta il risultato dello scambio fra i geni white e miniature
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Un altro fattore dello stesso gruppo è v (vermilion) che determina un color rosso vermiglio dell’occhio, ed è recessivo rispetto a V, color rosso
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§ 3. - Teoria dello scambio.
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soddisfacente alle previsioni teoriche. Anche in altri organismi, come diremo, si sono potuti riconoscere fenomeni dello stesso ordine.
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Non ci si deve nascondere le difficoltà che la teoria dello scambio incontra, ma d’altra parte è d’uopo riconoscere che nessun’altra teoria fra
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. Concordanza fra mendelismo e cromosomi. — § 5. Le aberrazioni cromosomiche. — § 6. Analisi citologica dello scambio. — §7.1 cromosomi giganti delle
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situazione, apparentemente così complicata, è, se non risolubile, almeno trasferibile in un altro problema, ch’è quello dello sviluppo. Anche una
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Fig. 58. - A sinistra, due coppie dello stesso cromosoma B di Phrynotettix, da due spermatociti del 1° ordine, per mostrare la corrispondenza del
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§ 6. - Analisi citologica e genetica dello scambio.
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La teoria dello scambio si basava originariamente su alcune osservazioni del Jannsens (1909) il quale, nei cromosomi degli Anfibî, e poi in quelli di
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teoria dello scambio citologico (che non è possibile riassumere qui) questo fenomeno rimane ancora molto oscuro nei suoi particolari.
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dello scambio, come si è detto, va incontro a difficoltà grandissime, sì che il processo non può dirsi ancor oggi completamente chiarito, nonostante
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Spesso però i valori dello scambio sono diversi nei due sessi, e, in genere, più bassi nel sesso eterogametico. Come si vede, da questi dati non si
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dunque come un semplice stimolatore dello sviluppo, come la puntura, o i trattamenti chimici nella partenogenesi artificiale, ma non partecipa alla
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Nel secolo XVIII, poi, quando i problemi dello sviluppo, che sono sempre intimamente connessi con quelli della eredità, tornarono in discussione
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(lepre X coniglio) che alcuni autori dello scorso secolo affermano esser rimasti costanti per parecchie generazioni; i chabins (pecora X capra), che
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. melanogaster non costituisce però un’eccezione, perché anche nelle altre specie dello stesso genere (D. simulans, virilis, obscura, ecc.), si è constatato lo
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momento dello sviluppo della linea germinale.
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l’uovo, esso si sviluppa col solo nucleo dello spermio (androgenesi) se si è irradiato lo spermio, il solo nucleo dell’uovo costituisce il nucleo
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Il conteggio dei cromosomi in specie dello stesso genere, o in sottospecie e razze, nei vegetali, ha dimostrato che spesso i numeri dei cromosomi
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due nuclei di fecondazione diversi ZZ e ZW, uno maschile e uno femminile. Le cellule dello zigote avranno dunque caratteri maschili o femminili a
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Fenomeni analoghi produce la «stilopizzazione» cioè la presenza dello Strepsittero Xenos Rossii in alcuni apidi, e particolarmente nel gen. Andrena
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Ci si domanda dunque come i geni contenuti nel nucleo dello zigote manifestano le potenze di cui sono i portatori, cioè per quale serie di reazioni
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’Embriologia e la Fisiologia. In fondo, per quel che ci riguarda, si tratta di un’unica cosa: la Fisiologia dello sviluppo; ma, per comodità di esposizione
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§ 1. La Fenogenetica. — § 2. Genetica e Embriologia. — § 3. I primi stadi dello sviluppo. — § 4. Il problema della determinazione.
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L’embriologia, come si sa, studia i processi dello sviluppo individuale. Come le altre discipline biologiche, anche l’embriologia, dopo una fase
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§ 3. - I primi stadi dello sviluppo.
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Alle idee del Weismann sembrarono dar ragione i famosi esperimenti di W. Roux, fondatore della Meccanica dello sviluppo, il quale, uccidendo con un
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Ma, così come la teoria dello sviluppo a mosaico si è rivelata troppo ingenua e semplicista, per spiegare il complesso fenomeno dello sviluppo, anche
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differenziamento successivo di altre parti. La brillante scoperta di H. Spemann dei centri organizzatori dello sviluppo illustra questi fenomeni. Lo Spemann scoperse
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, qui non è il caso di insistere su questi argomenti. S’è voluto soltanto mostrare come sia complesso il processo dello sviluppo e quali e quante
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Arcangeli, A. - L’ermafroditismo negli Isopodi terrestri. Ipotesi sopra la natura e l’origine dello stesso e considerazioni su quello di altri
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Tabella II. - Numero dei raggi della pinna caudale di 703 Pleuronectes dello Skagen (sec. C. G. Petersen)
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Analisi citologica dello scambio, 206.
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Meccanica dello sviluppo, 332.
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Organizzatori dello sviluppo, 340.
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§ 3. - Teoria dello scambio 182
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§ 6. - Analisi citologica e genetica dello scambio pag. 206
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§ 3. - I primi stadi dello sviluppo 333
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qualità del nutrimento hanno un’importanza di prim’ordine per la regolarità dello sviluppo, la fecondità, la produzione carnea, ecc. degli animali. E
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delle piante normali. Le diverse radiazioni dello spettro hanno influenza diversa sullo sviluppo dei vegetali. Anche sugli animali la luce ha un
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generazioni, in assenza dello stimolo che l’ha prodotta, ma che poi scompare.
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