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una colonna, approfittando della gran confusione, faceva cenni, con gli occhi, a Maria, che volevano significare: - Grazie! Grazie! Maria, quasi
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soliloqui, interrotti, ripresi, alla passeggiata, a colazione, a desinare in quel cantuccio appartato della trattoria dove faceva pensione, e nella camera
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lui la ricordava a ogni po', in questa o quella occasione: - Ernestina diceva.... Ernestina faceva.... Ernestina pensava.... Sempre qualcosa di caro
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moglie e della figlia. Poi cavava fuori il taccuino dove segnava le vincite, faceva l'addizione con le somme precedenti e soggiungeva: - Centosessanta
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di ristoro; ma continua, celere e, in certi giorni, quasi affannosa. E questo gli sembrava buon segno, da un lato. Dall'altro però gli faceva
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metteva paura ai più arrischiati. Lo avete forse conosciuto: Mastro Nitto, il ferraio, quello che faceva chiavi false pei ladri, e "temperini" di due
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compagni di ufficio ne abusavano. Giani, scusa... questo!.... Giani, scusa, quello! Giani, era diventato il servitore di tutti; ma lo faceva così
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. Verso le sei desinava, faceva pensione da me, e poi andava fuori fino alla mezzanotte. Per un uomo della sua età - pareva, ma non era vecchio - questo
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! Sono cose che si dicono. - Sì, signora, perdutamente, lo conosco qualcuno... - Ripenso a quel che faceva Righini! - esclamò Peretti. - Doveva essere
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E dire che era stato un bel giovane! Poi si era ingrassato, si era lasciato crescere la barba, e si faceva aggiustare i capelli due volte l'anno
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che la faceva ostinare a non accondiscendere alle preghiere del suocero e della madre. Parenti ed amici parlavano di dimenticare, di perdonare; la
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possibile; poi, secondo le persone, o rispondeva una parolaccia, o faceva una furiosa voltata di spalle, o pure, per esempio: - col notaio Mancuso, col
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o se un urto che lo faceva ricadere su la seggiola. Gli era passata poco distante... - No! Non poteva essere! - Ma il sindaco, sorridendo, gli diceva
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stracciona orba di un occhio che gli faceva i servigi ripulendogli le stanze, preparandogli il desinare. Le persone costrette a ricorrere da lui sapevano di
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felicità! - Sarebbe il più bel morire! - rispondeva Rosselli. - Vivere dobbiamo. Per morire c'è sempre tempo! E lei gli faceva un inchino: - Addio
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