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, quando ripensava al come era successo quel precipizio, gli pareva d'impazzire. Per acchiappare il tramvai, verso sera, fecero un bel tratto di strada a
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, dinanzi al servitore serio e grave, di già in cravatta bianca sino dalle dieci di mattina. I parenti e gli amici intimi arrivavano, uno dopo l'altro, col
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del letto, sotto il crocifisso. Le mani gli tremavano. Poi, in mezzo al baccano, si udì gridare dietro il portone: — Aprite, signor Canonico; son io
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CASA Orlandi era tutta sottosopra. La contessina Bice si moriva di malattia di languore, dicevano gli uni: di mal sottile, dicevano gli altri. Nella
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moglie di lui gli aveva lasciato il mulino, e un orticello, che si affacciava dentro le finestre, un mese ogni anno, col verde delle piante, e altro
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San Remo, 16 dicembre. Mi sono ingannata; perdonatemi. Voi siete come tutti gli altri.
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Sorrento, 22 dicembre. Io sono precisamente come tutti gli altri, cara signora; anzi, come tutti quegli altri che hanno bisogno di pace, e a cui i
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sembrava di non dovermi alzare più. Andavo cercando col pensiero tutto ciò che si era presa la mia vita, e non lo trovavo: il giuoco, gli amici, e le
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; fissando uno sguardo penetrante su la fanciulla che aveva chinato gli occhi. La madre aspettava ansiosa. Un istante gli occhi ardenti della figlia
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implacabile di lei gli mette addosso tutte le febbri.
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Come rientrava nella camera dell' inferma, dall'ombra del cortinaggio gli occhi della figlia luccicavano ardenti, fissi su di lei, con un lampo
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a farle compagnia, il silenzio piombò all' improvviso fra di loro. La contessa si alzò, e gli diede la buona notte semplicemente, accusando un po' di
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sei bella! E poi, una volta, nella febbre, con gli occhi accesi: — Quando partirai? Roberto abbassava il capo, e la contessa si sentiva soffocare
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sulla moribonda. Poi le fece un segno con la mano. Anna era immobile, con gli occhi spalancati, delle ombre livide sulle guance e alle tempie. Ai piedi
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