Donna Paola
ricamata d'oro, con l'acqua benedetta. Deve leggere le preghiere per scongiurare gli spiriti maligni, mettermi sul capo la stola e aspergermi di acqua
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Donna Paola
mormorando le parole di consolazione e di perdono prima di giungere. D'un tratto, alzando gli occhi sotto la luce rossastra di un fanale a gas, vidi camminarmi
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meriggio d'inverno, io passeggiava nella campagna, trasaIendo d'emozione per la maestà del fiume che se ne andava lento al mare, per gli anemoni
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, sorrisi di dolcezza. - Tu mi ami? - chiese l'uomo. - Ti amo - mormorò il fantasma. Io, cui sulle labbra si affollavano gli insulti, dissi a voce alta
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, sincero, e l'eco del fantasma era un no duro; egli mi accarezzava col suo sguardo innamorato, ed ella lampeggiava ferocemente gli occhi. - Non ti
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FULVIO s'inchinò, prese dalla mano di Paola il gelano che ella, sorridendo dolcissimamente, gli porgeva, e le disse, guardandola negli occhi: - Vi
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lezione imparata a mente. Paola non veniva. Egli aveva contatto cento volte i lampioni a gas sulla via di Posillipo; erano trentatre, gli altri si
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, nessuno venne. Era stato un inganno. Restarono così, per del tempo. Egli non osava interrompere quel silenzio, non osava dire l'ultima parola. Tutto gli
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Francesco II aveva dato la costituzione e quindi l'amnistia; gli emigrati napoletani, a cui l'esilio era duplice dolore, ritornavano, dopo dodici
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Ventaroli. Nel cortile dell' unico palazzo, quello di don Ottaviano, accamparono duecento fra soldati e ufficiali. Furono ospiti terribili. Gli ufficiali
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: invano aguzzava gli occhi, sulla torricella, ma non un'anima passava nella valle, non un carro, non un contadino; un deserto, un paese morto. Il
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