Demetrio Pianelli
di ristoro, gli pareva di ricordarsi d'averla sentita fluire dalla fronte quel momento che Beatrice, tornando verso di lui, aveva collocato la mano
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mano, pallido pallido ... "Lei? In che posso servirla? Venga avanti" gli dissi, invitandolo a entrare. "Due parole, grazie. Sento da mia moglie che
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gli stava davanti, ma ne provava un immenso fastidio: tornava a chiudere gli occhi, ricadendo di bel nuovo in una lanterna magica di cose strane
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denari del signor Paolino delle Cascine! A lui invece era sempre toccata la maledetta sorte di tribolare per gli altri, per farsi odiare. Ma poiché
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suo rimedio. Oltre al Quintina — che per la circostanza s'era messo il frac — e gli altri impiegati della sua sezione, avevano voluto rendere una
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diventare troppo fastidioso, senza però farsene un nemico. In mezzo ai gravi affari d'ufficio, Beatrice gli era uscita di mente: ma non disperava di prendere
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di riscaldare il coraggio. Sul punto di fare un gran discorso al suo confidente, sentiva che il cuore gli sfuggiva da tutte le parti. Tuttavia fece un
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sotto della fredda vernice di biscuit passava un'ombra di un sospetto, di apprensione. Ma il volto sodo e grande, gli occhi aperti e ripieni di una
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fuori di lui, che non cessava di risvegliare la sua meraviglia. Lasciamo stare che l'aria gli pareva diventata piú lucida e trasparente: ma anche la
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, quando, giunto all'angolo di San Clemente, si incontrò in Ferruccio, che correndo e ansando gli domandò con lo spavento negli occhi e nella voce: "È lei
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Da quindici giorni Paolino non aveva ricevuto che un'asciutta cartolina di Demetrio, nella quale gli diceva che Beatrice era malata, che anche lui
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le stanze degli sposi. Demetrio ha desiderato che gli lasciassero Giovedí a fargli compagnia e ora, nelle lunghe giornate vuote, si occupa a vendere
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fantastico della natura verde e silenziosa, della quale sapeva intendere le voci piú misteriose; era un vero appetito d'erba, che gli faceva
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per bagnare la lingua e la gola, per isforzarsi d'inghiottire il veleno che gli faceva amara la bocca ed acre il sangue. "Vergognosa, sgualdrina
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gran deserto, sorpreso di trovarvisi, non sostenuto che da una segreta speranza di uscirne. Gli era capitato come a chi viaggia sui monti. Va e va, su
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febbre. Ieri e ieri l'altro s'è tenuta in piedi, ma oggi l'ha presa un tal mal di capo, che non può quasi tener gli occhi aperti." "Oh diavolo!" Demetrio
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, soggiunse: "Demetrio le avrà parlato di quel mio buon amico di Novara." "Difatti." "Gli scriverò domani che l'ho servito da principe. Cospettina, non
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Corte. Era là in sentinella. Ci deve essere della gente che gli soffia nelle orecchie. Non mi sono fermata ad aspettarlo, naturalmente: ma giú per la
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telegramma in mano. "Ebbene?" gli domandò, "che notizie mi dà?" "Bisogna che io parta immediatamente. È moribonda!" rispose il Martini, con un groppo
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fare, e piú ci si pensa, meno ci si riesce. Gli anni passavano anche per lui e ad aspettar troppo si arrischia poi di mettere i buoi dietro al carro
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occhi malati, che gli teneva dietro da cinque minuti senza che egli se ne accorgesse. "Marcia via!" disse, alzando un poco il piede per farlo scappare
Demetrio Pianelli
gli pare irraggiungibile. Tutte le volte che torna da quella benedetta casa verso le Cascine, dubita ancora che sia un sogno. La gioia, il desiderio
Demetrio Pianelli
pensieri. Demetrio le scrisse una volta che aveva bisogno di parlarle e che l'aspettava a Milano. Quando si trovò di nuovo in casa sua e che girò gli occhi
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dimandato in principio, gli avrei detto: Se ne lavi le mani. Che diavolo! non conosceva anche prima come stavano le cose?" "Sa, ci si trova implicati
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!" "Non gli faremo saper nulla. Vorrei esser io ne' tuoi panni, guarda! tu sei troppo buona. Io non ho figli, ma se ne avessi, sento che sarei una iena, una
Demetrio Pianelli
abbastanza donna perché non aveva ancora sofferto abbastanza, la sua figura pareva diventata piú grande nella malinconia, gli occhi chiari si riempivano ogni
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e pareva confuso, distratto, sbalordito. Carolina lo aiutò a mettere le carte a posto e gli disse sottovoce: "Tieni a mente, contrada di San
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questo genere, in cui Demetrio aveva una certa praticaccia. Nel mandargli il libretto della Banca, Paolino gli scrisse anche una lettera piena di
Accademia della crusca
