Da Bramante a Canova
, nella natura creata e nella storia disegnata da Dio. Nella natura e nella storia, per lui, non si cela la salvezza ma la colpa. Non crede a una tecnica
Pagina 212
Da Bramante a Canova
atteggiamento, che il ripristino di una basilica di tanta importanza storica sia stato deciso per un’occasione particolare, il Giubileo, che comportava una
Pagina 224
Da Bramante a Canova
schema basilicale e non lo considera una limitazione assurda perché per lui non è più lo schema di una concezione razionale dello spazio, ma soltanto la
Pagina 226
Da Bramante a Canova
Si può dire lo stesso dell’architettura. Come architetto, Pietro da Cortona opera sempre in una situazione data, e la interpreta ricercando in essa i
Pagina 241
Da Bramante a Canova
Il Portoghesi ha individuato acutamente, nella chiesa dei SS. Luca e Martina, il passaggio da una «ambiguità manieristica», evidente nella doppia
Pagina 244
Da Bramante a Canova
In Santa Maria della Pace, quella che nei Santi Luca e Martina era una coesistenza ed una interrelazione dialettica di due schemi compositivi
Pagina 246
Da Bramante a Canova
Il non-finito è una qualità dello stile plastico di Michelangiolo, una esigenza della sua poetica neoplatonica, l’espressione della sua insofferenza
Pagina 25
Da Bramante a Canova
Le due più grandi personalità della prima metà del Seicento si affrontano ancora sul terreno della tecnica, l’una e l’altra cercando, ma con opposti
Pagina 274
Da Bramante a Canova
fissava, per gli edifici religiosi, due schemi: la pianta centrale, per lo più a croce greca, che corrispondeva a un sottinteso simbolico e a una funzione
Pagina 275
Da Bramante a Canova
Navona: una chiesa a croce greca, che palesemente discende dal tema cortonesco dei SS. Luca e Martina. Il primo disegno per Campitelli è una pianta
Pagina 277
Da Bramante a Canova
La facciata, secondo il primo progetto documentato da una medaglia coniata per la fondazione, era convessa, ad un solo ordine, abbastanza bassa da
Pagina 278
Da Bramante a Canova
della loggia o, ch’è lo stesso, tra una prospettiva proiettata sulla curva e una prospettiva proiettata sul piano, La soluzione definitiva è dunque la
Pagina 281
Da Bramante a Canova
ambiente adatto ai movimenti di una folla adunata e all’eccitazione festosa che accompagna una manifestazione popolare di rendimento di grazia. Con le
Pagina 287
Da Bramante a Canova
acri e corruschi, ma inafferrabili. Il quadro è una macchina che si muove vorticosamente ci si lascia prendere dal gorgo ascendente e si è portati su
Pagina 295
Da Bramante a Canova
Il Guarini è l’inventore di una tecnica trascendentale, cioè di una tecnica che trascende se stessa come momento pratico dipendente e integrativo
Pagina 296
Da Bramante a Canova
’ispirazione classica delle due figure del Cielo e della Terra poste al sommo della tomba: la struttura e la figurazione che ne prendono il posto — una specie
Pagina 30
Da Bramante a Canova
larga spazialità, dalla orchestrazione di masse del berniniano, il progetto guariniano è puro calcolo: non è la rappresentazione grafica di una
Pagina 327
Da Bramante a Canova
’effetto non esprime la causa, le succede e, in certo senso, la esaurisce ed elimina. Del resto il pensiero matematico non è una verità da comunicare, ma
Pagina 329
Da Bramante a Canova
ripetizione delle forme; e ne dà la riprova riducendo la cupola ad una struttura libera, aperta, che assicura la comunicazione continua tra interno ed esterno
Pagina 336
Da Bramante a Canova
A Stupinigi poi, nel casino di caccia, inventa una pianta a bracci diagonali incrociati, rotanti intorno al «luogo magnifico» del gran salone come
Pagina 344
Da Bramante a Canova
avere il suo timbro, il più limpido: perciò, nel Juvarra, la tessitura è barocca, o rococò, e le singole forme, emergendo una per una dal tessuto
Pagina 345
Da Bramante a Canova
pianeta a pianeta, ma come da una camera alla contigua; non lo spazio muta, ma il nostro senso dello spazio, il nostro sentirci al largo o allo stretto
Pagina 348
Da Bramante a Canova
qui è una qualità della plastica, un modo di adattare alle circostanze e di reinventare ogni volta un’architettura di repertorio. Il segreto del
Pagina 349
Da Bramante a Canova
perché la pittura, nella prima concezione michelangiolesca, non ha una finalità estetica propria e, come imitazione della scultura, viene ricondotta sotto
Pagina 35
Da Bramante a Canova
mai, dopo una simile levata d’ingegno, lo sviluppo formale sia dei più moderati, senza sgarri barocchi. Vien fatto, a considerarla, di seguitare il
Pagina 354
Da Bramante a Canova
Quando le «teste rotonde» proibirono le immagini sacre e scialbarono le pareti delle chiese, non distrussero una grande tradizione figurativa: l
Pagina 358
Da Bramante a Canova
Inoltre, se nel Cinquecento e nel Seicento l’Inghilterra non ha avuto una grande arte, ha avuto una grande letteratura e una elevata scuola
Pagina 360
Da Bramante a Canova
La formazione e il rapido crescere della scuola pittorica inglese sono il frutto di una precisa intenzionalità. Si avverte che la mancanza di una
Pagina 362
Da Bramante a Canova
I primi a chiedersi seriamente perché l’Inghilterra, malgrado il suo elevato livello culturale, non abbia avuto una scuola autonoma, non sono
Pagina 362
Da Bramante a Canova
Quando la domanda, poi, se la pone Hogarth, la risposta è quella che può uscire da una mentalità non soltanto borghese, ma mercantile: il
Pagina 363
Da Bramante a Canova
Non si creda, dunque, che l’arte olandese sia stata subito prescelta, per una specie di affinità elettiva, e contrapposta all’italianizzante, da quei
Pagina 368
Da Bramante a Canova
Il progetto era una coraggiosa innovazione anche dal punto di vista tipologico; la novità maggiore consisteva appunto nella reciproca integrazione
Pagina 37
Da Bramante a Canova
Non bisogna dimenticare, però, che lo spirito critico inglese nasce con l’interesse pratico di dar vita a una pittura; e che tutta la pittura inglese
Pagina 370
Da Bramante a Canova
termine che, nel linguaggio filosofico inglese, aveva già avuto, prima che Hogarth, lo applicasse alla pittura, una definizione precisa. Hobbes definisce
Pagina 374
Da Bramante a Canova
lato si insiste sulla necessità di una visione vicina, sottile, particolareggiata, dall’altro sui vantaggi di una visione globale e perfino indistinta
Pagina 377
Da Bramante a Canova
crisi della pittura «di storia». Che si tratti di una poetica naturalistica è indubbio; ma è altrettanto certo che essa non dipende da una concezione
Pagina 380
Da Bramante a Canova
sceglie il meglio mediante un procedimento critico. Il genio-gusto non è soltanto dell’artista, ma di chiunque abbia ricevuto una certa educazione: e se
Pagina 386
Da Bramante a Canova
piuttosto di una polarità opposta: si sente che la regola, la ricetta del «pittoresco» non esaurisce l’idea dell’arte, e la si integra con una regola
Pagina 389
Da Bramante a Canova
un messaggio può dedursi dalla pittura, e dalla poesia di Blake, questo è una sorta di profezia angosciosa: intorno è una società petulante e meschina
Pagina 392
Da Bramante a Canova
dalla «tabula rasa», arriva a organizzare per primo un nuovo spazio e una nuova forma, uno spazio e una forma pittorici, mentre Blake, che parte dal
Pagina 393
Da Bramante a Canova
D'altra parte, la natura di cui Ruskin indaga e ricostruisce le leggi sulla guida del «liber veritatis» turneriano, non è affatto una natura
Pagina 398
Da Bramante a Canova
L’ipotesi che, con il progetto del 1513, Michelangiolo si sia coscientemente proposto una sintesi formale di architettura, scultura e pittura trova
Pagina 40
Da Bramante a Canova
e proporzionale, le statue. Secondo il programma, dettato dal cardinale Giulio, la fronte della chiesa medicea doveva presentarsi come una Sacra
Pagina 40
Da Bramante a Canova
Avrebbe potuto essere, quella pittura, il primo atto dell’arte moderna; ma ne rimane tuttavia una fonte, e la fonte essenziale. Come tale, crediamo
Pagina 403
Da Bramante a Canova
contrasto: le statue sono blocchi quasi informi, le figure sono appena leggibili entro le masse, ma è difficile spiegare questa ricerca di una sublimazione
Pagina 42
Da Bramante a Canova
brunelleschiano; ma nella Sacrestia vecchia le delineazioni prospettiche scure disegnano sul piano una profondità teorica, mentre nella nuova le membrature
Pagina 42
Da Bramante a Canova
Michelangiolo è solo come una vetta; Shakespeare è il frutto incredibilmente ricco di una scuola e, benché tutti altri sovrasti, i modi della scuola
Pagina 429
Da Bramante a Canova
, lo spazio di Shakespeare: un universo d’immagini brillanti e senza sostanza, in agitazione perpetua, e senza dubbio vere, ma ad un livello, in una
Pagina 433
Da Bramante a Canova
finalmente partito: nell’ottobre dell’anno stesso partirà per Roma per studiare gli antichi. Non era una decisione che un giovane artista ambizioso
Pagina 466
Da Bramante a Canova
Il filo teso è una linea retta, la più semplice delle forme geometriche; ma è anche l’elemento determinante della funzionalità compositiva; ed è
Pagina 472