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urbanistiche del Bernini riguardano Roma e muovono dalla figura che, lavorandovi per quasi tutta la vita, da a San Pietro: fuori dello spazio romano, e
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; e, non avendo altro sostegno, pesa tutta sulla responsabilità morale dell’artista. È una logica a rovescio, ma è ancora, strutturalmente, una logica
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combinatorio, in tutta l’architettura venuta dopo, da Carlo Fontana a Filippo Juvara. [1967]
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soltanto nell’interpretazione di Bernini, la cui originalità consiste appunto nella capacità di comprendere tutta la storia nell’orizzonte della
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È noto che il progetto borrominiano, conservato fino al Settecento, prevedeva il rifacimento di tutta la chiesa e che invece i lavori si limitarono
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attuale che, rinnovandosi tutta, pure restaura, sostiene, ripristina e finalmente celebra (o abbellisce) la sostanza ideale della Chiesa primitiva.
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, la re- interpretazione di tutta la parete.
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nicchie a forma di tempietto rotondo, in modo che non possano essere vedute, in tutta l’eloquenza dei loro gesti, se non da chi si collochi di fronte ad
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tutta infiorata: insinuano nel trionfo del bello «naturale» — i fiori, la luce, il grande spazio — la nota malinconica di un altro bello, spirituale
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, come il Borromini, compendiando nel monumento tutta una somma di contenuti ideologici. Tra le due opposte concezioni del monumento, espresse dal
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A proposito della sua prima opera importante, il Casino Sacchetti al Pigneto, il Portoghesi ha osservato acutamente che la costruzione è Tutta fatta
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espressamente nelle poetiche romantiche, tutta l’esistenza dell’artista appare orientata alla creazione di un'opera immensa, universale, che non verrà
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sua esistenza: e questo è il fatto nuovo che pone Michelangiolo alla radice di tutta una tradizione di pensiero al cui termine, in epoca romantica
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liscio sicché la luce scivola senza trovare arresti verso la penombra dei rincassi o l’ombra netta dei cornicioni e dei timpani: tutta la prospettiva, la
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, tutta una tradizione iconologica, basterebbe rammentare che, alla metà del Seicento, la colonna diventa il tema fondamentale dell’architettura religiosa e
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tutta visiva.
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come rappresentazione, il Guarini non può non dedurne che un’architettura tutta fenomeno è un’architettura tutta ornato. Dà piacere alla vista, ma è
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Lisbona arriverà lino ad imprimere a tutta la costruzione un andamento ondulatorio, come se l’edificio, costruito secondo normali rapporti di verticali
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Tutta l’arte barocca ha una vocazione teatrale. Se lo scopo è la descrizione del nuovo spazio del mondo, e questo non è più ricalcato e misurato
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le finzioni sociali. Ciascuno è quel che appare e non c’è una vita interiore; la vita sociale è tutta esterna, né si può pensare uno spazio
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la sommità; da lontano, rientra e diventa soltanto un frontale, al di sopra del quale emerge, con tutta l’altezza del tamburo, la cupola. È una
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un pittore non poteva condannare tutta la pittura, la pittura o e, esaltata, chimerica, che dispiace al «buon senso», è la pittura barocca, con i suoi
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supreme del gusto. Già Hogarth sospetta che tutta l’arte italiana, benché grandissima, sia minata da un vizio di scarsa autenticità: rappresenta false
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Non bisogna dimenticare, però, che lo spirito critico inglese nasce con l’interesse pratico di dar vita a una pittura; e che tutta la pittura inglese
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Tutta la cultura dell’Illuminismo è caratterizzata dall’attitudine critica: e come la critica sociale porta all’azione sul terreno sociale o la
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natura umana fino al punto di fargli sentire come umane le cose naturali. Spira, in tutta la teoria del «pittoresco», il ricordo dello «entusiasmo» di
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. Tra la scultura e la pittura v’è, notoriamente, un termine medio, che tiene dell’una e dell’altra, il rilievo: tutta la tomba appare infatti concepita
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costringe Dio a questo mostruoso commercio con l’umano? Il tema sociale, ch’era stato il tema fondamentale di tutta la pittura inglese, non poteva cancellarsi
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tutta la sua opera, la stessa angosciata incertezza sul significato — di salvezza o di dannazione — degli eventi. Comunque, il destino non potrà essere
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può provocare ma dalla quale non deve lasciarsi sorprendere impreparato, il dovere morale dell’artista è di lavorare in tutta umiltà, anche se quel
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stata «lo specchio di tutta Italia». In pratica, si trattava di una mostra» di statue sedute e in piedi, a diversi livelli di altezza e di profondità
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’insistere tutta sul piano del contingente, dell’assiduo controllo della critica sull'operare artistico. Questa ultima ipotesi è contestata dal fatto che il
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Fuseli è tutta sotto il segno del Manierismo: Rosso, Parmigianino, Primaticcio, Tibaldi, Cambiaso. Per la prima volta, e sia pure in un’interpretazione
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grandissima vergogna fra tutta la Cristianità, e a l’animo grandissimo peccato».
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. Tutta la prima fase dell’opera di Shakespeare è una ricerca nelle fonti, da Seneca a Plauto, al teatro cortigiano della seconda metà del Cinquecento
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razionalista che cavalca la tigre della pazzia. Inglese d’elezione e più calvinista che puritano, riesce ad oggettivare tutta l’ambiguità di un ambiente
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non dire Hogart, sosteneva che l’arte è cosa tutta terrena. Ora però quei due concetti si ripropongono col teismo illuminato, che vede convergere
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della «grand manner» di Reynolds) che s’impernia tutta sull’azione del protagonista e fa rivivere in essa il problema, il conflitto interno dell’eroe
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può ottenerlo soltanto affidando tutta la responsabilità della scena a una figura dominante o ad un gruppo di figure così strettamente avviluppate da
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livello più alto si può uscire dal cerchio magico, pericolosamente seducente, dell’irrealtà; soltanto dopo aver recitato tutta la sua parte e consumato
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equivoca, né tutta materiale né tutta spirituale, del sogno: dove non c’è sublimazione senza contaminazione né bellezza che non nasca portando già in sé il
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concentrata attenzione di un bravo artigiano che attende ad un lavoro delicato e difficile. Tutta la composizione del gruppo è comandata dalla logica
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Questa era con tutta probabilità l’intenzione del committente, il Pisani, un aristocratico illuminato in una Venezia ch’era la punta avanzata dell
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pratica: e la scultura veneta del tempo era tutta «di pratica», tanto povera di «ideale» quanto fornita di espedienti e di virtuosismi tecnici per
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Quasi tutta la critica identifica l’intenzionalità riformistica del Canova giovane con un ritorno alle origini cinquecentesche della scultura
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, infine, un oggetto ben definito, una funicella o, nel gruppo marmoreo, un tondino di ferro. In tutta la scultura del Settecento, dal siciliano Serpotta
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«virtuosa») che va da una spazialità tutta fatta di relazioni ad una forma-oggetto che risolve in sé ogni relazione spaziale, si racchiude in un involucro
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